Amare, donare, perdonare: un grande passo avanti…

Autocritica… Il 9 luglio qui, partendo da Eugenio Scalfari e dal suo «Le risposte che i due Papi non hanno ancora dato» (“Repubblica”, 7/7, pp. 1 e ss.), poiché mi pareva che Scalfari quasi si nascondesse dietro un suo rifiuto preventivo, scrivevo che chi non fa vere domande «non avrà mai risposta»… Sbagliavo! Francesco (ieri, “Repubblica”, grande spazio a partire da p. 1) ha ampiamente e magistralmente dato la sua risposta ricordando a Scalfari e a tutti che da Dio e in Gesù Cristo la salvezza viene sempre per tutti quelli che seguono la propria coscienza cercando onestamente la giustizia. Porta aperta, mano tesa, voce cordiale in senso proprio: risposta di vero cuore. Già oggi ne parleranno tanti. Qui allora spazio per altro: sempre “Repubblica”, sempre ieri (p. 18 quasi intera) una prova vissuta della vitalità di quella fede affermata da papa Francesco e della ricerca di una verità su cui basare il senso della vita intera. L'”inviato” Paolo Berizzi parla con Silvano Cantamessa, babbo di Eleonora, la giovane dottoressa che l’altra sera fermandosi appositamente per soccorrere una vittima giacente a terra, è stata travolta anch’essa dalla furia omicida dello stesso assassino. Ecco il titolo: «Mai voltarsi dall’altra parte e imparare a perdonare. La lezione della mia Eleonora». Ancora: «Non ho né rabbia, né odio. Non è solo la fede che mi muove: è proprio la lezione che mi ha lasciato Eleonora. Un insegnamento cristiano e laico. Non girarsi dall’altra parte, allungare la mano, avere pietà e soccorrere chi ha bisogno. E perdonare!». Rileggi, e torni alla risposta di Francesco alle richieste della “laicità” critica (e talvolta anche aspra) di Scalfari… Tutti possono essere sulla strada della salvezza, purché liberamente vogliano e onestamente cerchino. Amare, donare, perdonare: un grande passo avanti…

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