Allegre rottamazioni: tuttoscienza con fantasia…

Ieri sul pur sempre apprezzabile “Tuttoscienze” de “La Stampa” (p. V), disinvolto entusiasmo di Michele Pivato per una nuova macchina di Risonanza Magnetica: misurerà «l’efficacia della psicanalisi» leggendo «i correlati biologici» delle terapie nel cervello dei pazienti! Non basta: «Fotograferà come la mente emerge dal cervello». E così sarà la fine della distinzione tra pensiero e materia: «Res cogitans e res extensa saranno una mera dicotomia didattica». Povero Cartesio! Sì: «La mente si rivela come un prodotto del cervello». Il dualismo plurimillenario, l’ilemorfismo aristotelico – la distinzione materia-forma, anima-corpo, spirito-materia – è detronizzato su “Tuttoscienze” da Michele Pivato. Questo l’annuncio delle “neuroscienze”, perbacco! Nessun forse, nessun dubbio, neppure quello che così tutto ciò che non è materia non avrebbe più senso? Neppure! Con un messaggio esplicitato: «Gli appassionati di Cartesio sono avvisati». E già. Anche per Cartesio, il padre della modernità come si premura di ricordarci sempre Eugenio Scalfari, suona la campana della “rottamazione”. Ecco i “Renzi” della filosofia: la mente prodotto del cervello? E non parliamo più della teologia… Figuriamoci Dio! Cartesio lo salvava proprio dalle parti supreme delle “res cogitantes”, e non per nulla qualcuno tanto tempo prima lo aveva detto “Nòesis noèseos” (pensiero di pensiero), Noùs (mente suprema)… Via tutto! Certezze da “Tuttoscienze”! A proposito però di Cartesio leggo che quando fu condannato Galileo, proprio nel 1633, scrisse che si fidava più dell’autorità della Chiesa e dell’Inquisizione che della sua stessa ragione (“Oeuvres”, a cura C. Adam e P. Tannery, Vrin, Paris, 1956, vol. VI, p. 60). Ma sì! Allegria: rottamato anche lui…

a cura di Gianni Gennari – avvenire