A Catania il progetto di inclusione che offre lavoro (ma anche ascolto e ospitalità) a chi non ce la fa

Una caffetteria sociale, un centro di ascolto e orientamento, un dormitorio maschile per persone senza dimora sono i nuovi luoghi e spazi presso la Locanda del Samaritano a Catania, per porre al centro dell’attenzione la dignità e l’unicità della persona. Nata dieci anni fa da un’intuizione felice dei Missionari Vincenziani, dall’1 ottobre ha rilanciato i propri servizi con queste nuove sfide per l’accoglienza e per la promozione umana.

Un momento di convivialità alla caffetteria

«Questo progetto – racconta il direttore della Locanda del Samaritano, padre Mario Sirica – nasce per volontà di Dio. Venne infatti da me una signora che aveva perso un figlio a causa della leucemia e, dopo avermi dato un’offerta, mi ha detto che il figlio aveva il desiderio di diventare barman e lavorare in una caffetteria; lì ho capito che tutto questo si doveva fare. La caffetteria nasce perché al centro delle nostre attività c’è la promozione dei fratelli e la certezza che il lavoro restituisce dignità. Darà un impiego a quattro persone e permetterà di autosostenerci, visto che grazie al lavoro della Caritas e di tanti altri riusciamo ad accogliere molti fratelli in difficoltà. Questa nuova sfida non poteva e non può andare avanti da sola e la Provvidenza mi ha messo sulla strada l’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa e altre Fondazioni che ci hanno sostenuto. Da soli non si va da nessuna parte». La struttura, adibita all’interno di un locale offerto in comodato d’uso dal Comune, si compone di uno spazio adiacente al dormitorio maschile, che è il nuovo centro ascolto preposto all’accompagnamento delle persone che si trovano in difficoltà, frutto della preziosa collaborazione tra associazioni laiche e religiose per fare rete. La caffetteria sociale ‘Pane Quotidiano. Coffee and more’ offrirà anche servizi, prodotti e piccoli catering, nonché la presenza del centro diurno attiguo dove qualunque avventore può mescolarsi con il fratello povero e scambiare due chiacchere senza barriere. Il ristrutturato dormitorio maschile, invece – che riapre dopo il Covid –, avrà 24 posti letto, anche se al momento riparte con la metà per mantenere ancora il distanziamento e per mettere in rodaggio la riapertura. All’inaugurazione era presente monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per la benedizione dei locali, che ha detto: «Ringrazio il Signore, poiché è opera sua questo bel segno di Provvidenza che hanno portato avanti i Vincenziani a Catania; loro hanno avuto una visione e l’hanno condivisa con laici e fondazioni, ed ecco perché questo luogo risponde appieno ai verbi che Papa Francesco raccomanda in modo particolare per i migranti e i più poveri: accogliere, accompagnare e integrare».

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