A 20 anni dalla Bossi-Fini, le proposte del “Tavolo Asilo e Immigrazione” al governo

In occasione della Giornata Internazionale del Rifugiato (20 giugno scorso), il Tavolo Asilo e Immigrazione (la più grande coalizione nazionale di realtà della società civile impegnate nella tutela dei diritti dei migranti) ha riacceso i riflettori sul sistema d’accoglienza in Italia, diffondendo i primi dati di un’accurata inchiesta condotta tra gli operatori del settore, e invitando alla conferenza stampa – che si è tenuta ieri a Roma – per la presentazione dell’indagine a 20 anni dalla nascita del sistema SPRAR (oggi SAI-Sistema di Accoglienza e Inclusione), introdotto con la Legge 189 del 30 luglio 2002, meglio nota come Bossi-Fini.

«Venti anni fa il nostro Parlamento introduceva per legge il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), il primo sistema pubblico di accoglienza per chi arrivava in Italia in fuga da guerre e persecuzioni» (Arci, 20/6). Con lo SPRAR l’Italia ha segnato un passo avanti nella tutela del diritto d’asilo, prosegue l’Arci, ma «dopo tanti anni quella riforma è ancora incompiuta» e il sistema diffuso, gestito dagli enti locali e dal terzo settore non si è mai imposto come modello unico d’accoglienza come previsto dalla normativa. «Il SAI – si legge ancora sul sito dell’Arci – continua a rappresentare meno di un terzo del totale dei posti in accoglienza in Italia. Di gran lunga più ampio è quel sistema gestito dalle prefetture, Centri d’Accoglienza Straordinaria (CAS), che risponde all’eterna emergenza, troppo spesso determinata dalla mancanza di programmazione da parte del Governo».

Così il Redattore Sociele, che ha partecipato alla conferenza stampa del Tavolo Asilo, sintetizza le 6 proposte della società civile al governo: «Superare il sistema binario tra la gestione dello Stato e quella degli enti locali, bloccare la proliferazione dei centri di accoglienza straordinaria, garantire standard adeguati e uniformi, valorizzare il ruolo delle famiglie, attuare una progettazione condivisa, istituire una modalità permanente di consultazione del terzo settore».

«Quest’anno ricorrono i vent’anni della legge Bossi-Fini, una delle riforme legislative peggiori della storia dell’immigrazione in materia di asilo», ha denunciato Filippo Miraglia, responsabile Area Sociale, Immigrazione e Internazionale dell’Arci: «In quella riforma, che puntava a ridurre lo spazio dei diritti degli stranieri, legandone la presenza a un contratto di lavoro, gli ultimi due articoli introducevano il sistema di accoglienza unico per richiedenti asilo e rifugiati. Eppure in tutti questi anni non si è riusciti ad abbandonare un approccio emergenziale per strutturare un sistema che risponda realmente alle esigenze del nostro Paese e delle persone che arrivano qui a chiedere protezione. Le recenti vicende legate alla crisi ucraina hanno dimostrato che il sistema non è in grado di rispondere adeguatamente, il Governo ha affidato la gestione alla Protezione civile e a distanza di 4 mesi la risposta è stata marginale. La stragrande maggioranza delle persone è accolta da privati, amici e parenti».

Per questo, spiega anche Gianfranco Schiavone (presidente dell’Ics di Trieste), «il Tavolo Asilo chiede un trasferimento delle funzioni amministrative ai Comuni per la gestione ordinaria dell’accoglienza territoriale e trasformare il Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) da programma a sistema unico». Occorre inoltre superare la «volontarietà da parte degli enti locali nell’assumere la scelta su se e quando aderire nonche? uscire dal sistema di accoglienza». Secondo Schiavone è difficile per un amministratore locale «aderire a un progetto di accoglienza se è in un territorio in cui altri non lo fanno anche per ragioni elettorali e di propaganda. Tutti, invece, devono essere chiamati a fare la loro parte».

Il Tavolo Asilo chiede inoltre al governo un piano per progressivo superamento del sistema emergenziale di accoglienza dei Cas, legato alle prefetture, trasferendone progressivamente le funzioni agli enti locali.

Fanno parte del Tavolo Asilo e Immigrazione:

A Buon Diritto, Acat, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Asgi, Avvocato di Strada onlus, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cies, Cir, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Conngi, Emergency, Europasilo, Fcei, Focus-Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Intersos, Italiani Senza Cittadinanza, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Medici per i Diritti Umani, Msf Italia, Oxfam Italia, Refugees Welcome, Save The Children, Senza Confine, Simm, Uil, Unire Invitati Permanenti Unhcr
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