Venerdì di protesta nel mondo islamico


Islamabad, 21. Condanna dell’incitamento all’odio religioso, rispetto della libertà di espressione ma anche di tutte le fedi. E’ quanto afferma una nota congiunta di Lega araba, Unione africana, Unione europea e e Conferenza islamica che condanna i recenti atti di violenza. Ma nonostante le esortazioni alla calma, alla tolleranza e a evitare le violenze, giunte dai leader di numerosi Paesi, le proteste oggi – nel secondo venerdì di preghiera dopo la messa in rete del film Innocence of Muslims – sono iniziate in Pakistan. A Islamabad e nella città gemella di Rawalpindi si sono svolte violente manifestazioni: cortei hanno cercato di sfondare il cordone di sicurezza e marciare verso il centro dove si trova l’area diplomatica, ma sono stati bloccati dalle forze di sicurezza con uso di gas lacrimogeni. I dimostranti hanno bruciato diverse auto e divelto la segnaletica stradale. Nei violenti disordini si contano decine di feriti. Un poliziotto è stato ucciso dopo che manifestanti hanno sparato a Karachi, la città più popolosa del Pakistan. Due cinema sono stati incendiati a Peshawar, nel nord ovest del Paese, dove una persona è morta e altre 15 sono rimaste ferite. Manifestazioni si registrano anche in Malaysia, Indonesia e Afghanistan.

Osservatore Romano