Vaticano Conclave 2013, le divisioni su Scola e la “sorpresa Bergoglio”

(Domenico Agasso, jr) Le rivelazioni nel libro di O’Connell: alla prima votazione si capisce che molti cardinali italiani non appoggiano il connazionale. Gracias: lo Spirito ci stava guidando in una particolare direzione. Dopo la rinuncia di Benedetto XVI, il principale pronostico per la successione è un duello Scola-Scherer. Con l’Arcivescovo di Milano favorito sul brasiliano. Invece, il risultato della prima votazione del Conclave chiarisce subito che non sarà così: l’allievo italiano di Ratzinger riceve 30 voti, ma non la quarantina che molti si aspettavano; ed è incalzato da un certo Bergoglio, «la sorpresa», scelto da 26 porporati. L’Arcivescovo di San Paolo si ferma a 4. Dunque, significa che gli elettori italiani sarebbero divisi sul loro connazionale, e che, come dice il cardinale Gracias, «lo Spirito Santo ci stava guidando in una particolare direzione». Lo rende noto Gerard O’Connell, vaticanista di America, la rivista newyorkese dei Gesuiti, autore di una straordinaria opera di 270 pagine, «The Election of Pope Francis: An Inside Account of the Conclave That Changed History» (Orbis Books, 2019), in uscita il 12 aprile. Questi retroscena emergono da un brano del libro pubblicato sul sito di America.

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