Unwto, “Turismo ora soffre ma ripartirà”. Persi tra 100 e 120 milioni di posti di lavoro, ma serve fiducia

Sicurezza, rispetto, nuove regole ma anche fiducia, divertimento, dialogo e tanta sconfinata e multiforme bellezza. Sono le parole e le immagini chiave di un video suggestivo realizzato dall’Unwto sul turismo, oggi così ferito dagli effetti della pandemia. A parlarne con l’ANSA in un’intervista è Zurab Pololikashvili, il segretario generale dell’agenzia che per le Nazioni Unite si occupa di questo settore così determinante per l’economia italiane e mondiale. “Volevamo davvero mandare un messaggio positivo – spiega – perché sì, il turismo ha bisogno di una grande spinta per ripartire. Principalmente un’iniezione di fiducia. Ora la situazione non è ancora facile perché i Paesi stanno entrando in una seconda fase ma è vero che, grazie a Dio, i numeri sono migliorati in molti Paesi d’Europa per la ripresa del turismo domestico e di breve raggio. Ovviamente parliamo ancora di cali a due cifre e e ci vorrà del tempo per recuperare. Ma dobbiamo lavorare in questo senso con un atteggiamento positivo”. Innegabile il momento di sofferenza del settore: in tutto il mondo, gli arrivi dei turisti internazionali sono crollati del 93% a giugno rispetto allo stesso mese del 2019. Nella prima metà del 2020 si è registrato un calo complessivo del 65% con una perdita di 440 milioni di arrivi internazionali e circa 460 miliardi di dollari di entrate. Una cifra pari a 5 volte la perdita registrata nella crisi del 2009. E il problema dell’occupazione è davvero lacerante: “Il turismo – sottolinea Pololikashvili – genera quasi l’11% dell’occupazione mondiale. Abbiamo stimato una perdita tra i 100 e i 120 milioni di posti di lavoro entro la fine dell’anno a livello globale e ci stiamo completamente concentrando su questo supportando i governi per progettare politiche e programmi di sostegno”. Pololikashvili parla anche della recente Giornata Mondiale del turismo, festeggiata il 27 settembre, che aveva come tema il turismo rurale: “Era il nostro tema molto prima che iniziasse la pandemia ma è stato più attuale che mai perché ci obbliga a pensare a tutte le possibilità che il turismo può offrire anche ai territori rurali, sviluppandoli in modo sostenibile, attraverso investimenti verdi e approcci innovativi. Questo per noi è il futuro delle destinazioni. Proprio questi giorni nella Capitale abbiamo firmato uno storico Memorandum d’intesa con la Fao proprio su questo tema e abbiamo un piano d’azione molto denso che porteremo avanti insieme, per la prima volta, concentrandoci sul turismo e sull’agricoltura come veri motori di sviluppo e crescita per il mondo”. Della situazione europea parla invece il direttore Europa dell’agenzia, l’italiana Alessandra Priante, che proprio questi giorni festeggia un anno dall’inizio del suo incarico per l’Unwto: “La situazione è sicuramente molto pesante, nonostante il fatto che l’Europa sia l’unica regione del mondo ad avere avuto un certo miglioramento rispetto all’inizio del lockdown mondiale (dal -96% di maggio al – 90% di giugno), ma il risultato complessivo vede una diminuzione del 66% degli arrivi internazionali rispetto alla prima metà del 2020. A livello mondiale, stimiamo che – essendo tornati ai valori di 20 anni fa

– ci vorranno dai 2 anni e mezzo ai 4 per riprenderci
completamente”. Il problema centrale secondo la Priante è la mancanza di coordinamento per la riapertura dei confini. “Le aperture a singhiozzo e le chiusure improvvise – dice – hanno creato molti danni più che benefici perché spesso per le imprese i costi di riapertura e poi chiusura sono stati maggiori. Il problema non sarà quando finiranno le limitazioni agli spostamenti ma come… debbono finire in maniera coordinata e condivisa altrimenti rischiamo molto. Rischia il settore e molte imprese e famiglie…”. Anche la Priante torna a sottolineare l’importanza del memorandum con la Fao: “Occupazione, specie femminile, innovazione, dati, promozione, formazione, sviluppo… insieme lavoreremo a ben 9 del 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Anche nell’ambito del Green Deal dell’Unione Europea. Una vera gioia. E sono molto fiera di aver iniziato questo dialogo, portandolo a termine con questa firma importante”. (ANSA).