Università: Qs; top Politecnico Milano, UniBo e Sapienza

ROMA, 18 SET – Primo il Politecnico di Milano, seguito dall’Università di Bologna e da La Sapienza-Università di Roma: questo il podio dei migliori atenei italiani secondo uno studio di QS Quacquarelli Symonds, che ha eletto con il QS Graduate Employability Rankings 2020 le 500 migliori università del mondo, soprattutto sotto il profilo della ‘occupabilità’ dei propri laureati. E’ bene segnalare tuttavia che la graduatoria tiene conto delle informazioni che le stesse università hanno inviato al fine di partecipare, che è quanto hanno fatto per l’Italia 17 di loro, che sono tutte riuscite a figurare tra le top 500 al mondo. 

Il primo posto del Politecnico di Milano nella classifica 2020 sconta in realtà la perdita di cinque posizioni rispetto a quest’anno (da 36 a 41) ma rimane il “numero 1 incontrastato in Italia”. Infatti “oltre ad essere la quinta migliore università al mondo per la proporzione di laureati occupati entro un anno dal conseguimento del titolo di studio”, si classifica sedicesima per la quantità e qualità delle partnership stabilite con le aziende. L’Università di Bologna ottiene il 18/mo posto nello stesso indicatore e sale all’84/mo nella classifica. Guadagna invece cinque posizioni la Sapienza-Università di Roma che si classifica 93/ma. Il Politecnico di Torino e la Cattolica del Sacro Cuore seguono a ruota, precedendo Padova, l’università di Pisa, l’università di Milano, Torino (Unito), Trento, Napoli Federico II, Cà Foscari di Venezia, Pavia, Tor Vergata, Milano-Bicocca e la Verona University. 

In termini assoluti la classifica premia con il primo posto il Massachusetts Institute of Technology (Mit) – con il merito di essere il primo al mondo per ‘occupabililità’ – con al secondo posto la Stanford University e la University of California-Ucla al terzo. Al sesto posto del ranking figura il migliore ateneo asiatico, vale a dire la cinese Tsinghua University. La migliore università del’Europa continentale è l’ETH di Zurigo (17/mo posto). 

Lo studio ha valutato 758 atenei, di cui 682 sono riusciti a classificarsi. Sono poi 36 i nuovi atenei che compaiono nella graduatoria top 500, che nel complesso rappresenta ben 37 paesi del mondo. 

“L’aspetto interessante della classifica – afferma il direttore della ricerca Ben Sowter – è la dimostrazione che, escluse le prime due, non esiste una correlazione perfetta tra le università che dominano la nostra classifica World University Rankings e quelle che eccellono in questa. La missione delle università varia e alcune investono notevoli risorse per aiutare i propri studenti ad entrare con successo nel mondo del lavoro. Per esempio, nel contesto Italiano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nella nostra classifica principale è nella fascia 511-520, in questa valutazione è tra le prime 120 al mondo. Le università sono entità complesse e ogni classifica, inevitabilmente, è una semplificazione. È importante considerare diverse prospettive per formarsi un opinione accurata del valore e della qualità di una università”.