Unicef Africa: entro il 2055 oltre un mld di bambini a rischio servizi



LaRedoute

Cresce la popolazione infantile in Africa e servono servizi e personale sanitario e scolastico adeguati. E’ quanto contenuto nel nuovo rapporto “Generation 2030 Africa 2.0” dell’Unicef. Le cifre sono da capogiro: entro il 2030 i bambini e i giovani sotto i 18 anni nel continente saranno 750 milioni, entro il 2055 supereranno il miliardo, ciò significa, sostiene l’Unicef, 5,6 milioni di nuovi operatori sanitari e 5,8 milioni di nuovi insegnanti per rispettare gli standard minimi internazionali e per raggiungere le migliori pratiche in campo scolastico. In tutto dunque circa 11 milioni di persone formate ex novo.
Il rapporto dell’UNICEF mostra che almeno la metà della popolazione del continente ha meno di 18 anni e i bambini rappresentano la maggior parte della popolazione in un terzo dei 55 Stati membri dell’Unione Africana. Attualmente in Nigeria si stima che nascano il 20% di tutti i bambini dell’Africa e il 5% del totale globale. Secondo le previsioni attuali, entro il 2050, nel mondo, 1 bambino su 13 che nasce sarà nigeriano.
Il rapporto identifica anche tre aree chiave di investimento: assistenza sanitaria, istruzione e protezione ed empowerment delle donne e delle ragazze. “Investire nella salute, nella protezione e nell’istruzione deve essere una priorità assoluta per l’Africa da adesso al 2030”, ha dichiarato Leila Pakkala, direttore regionale UNICEF per l’Africa orientale e meridionale. “Siamo in un momento cruciale per i bambini dell’Africa. Facendo la cosa giusta getteremo le basi per un dividendo demografico che potrebbe far uscire centinaia di milioni di persone dalla povertà estrema e contribuire a diffondere prosperità, stabilità e pace”.
Sulla base dei notevoli progressi compiuti per i bambini in Africa negli ultimi 25 anni, si legge nel rapporto, il potenziale di un miliardo di bambini è enorme. I progressi, che dovrebbero estendersi alle prossime generazioni, comprendono il dimezzamento della mortalità infantile, la crescita del numero di bambini che frequentano le scuole – in particolare delle bambine – e il rapido declino dei matrimoni precoci.

Il rapporto mostra anche che se accanto agli investimenti internazionali e nazionali nell’economia africana saranno prese decisioni politiche per promuovere la crescita lavorativa, l’Africa potrà raggiungere un dividendo demografico che farà aumentare il reddito pro capite fino a 4 volte entro il 2050. Altrimenti, se non si investirà sui giovani e i bambini in Africa, l’opportunità di un dividendo demografico di una sola generazione potrebbe tradursi in un disastro demografico, caratterizzato da disoccupazione e instabilità.
L’Unicef raccomanda 3 azioni politiche per creare condizioni socio-economiche per le prossime generazioni dell’Africa: migliorare i servizi sanitari, di previdenza sociale e protezione per rispettare gli standard internazionali, o maggiori risultati per i paesi vicini a questa realizzazione; adattare i sistemi per l’istruzione e la formazione professionale attraverso una riforma dei curricula e l’accesso alla tecnologia, per consentire un miglior apprendimento in modo che i bambini e i giovani dell’Africa siano formati per il mercato del lavoro del 21.esimo secolo; garantire il diritto alla protezione dalla violenza, lo sfruttamento, il matrimonio precoce e l’abuso.
radio vaticana