Una cosa è il modo e un’altra è il fatto della risurrezione




Vediamo che cosa ci propone la lettura odierna. Ci suggerisce di cercare una risposta per quelli che si domandano: Come il Signore, che portò nella risurrezione una tale solidità di corpo da essere visto e toccato dai discepoli, poi si sia presentato in mezzo a loro mentre le porte erano sbarrate. Alcuni sono sconvolti da questi particolari al punto da rischiar di perdere la fede, perché oppongono ai miracoli di Dio i pregiudizi dei loro ragionamenti. Essi, infatti, dicono: Se era corpo, se erano carne e ossa, se il corpo era quello stesso che fu appeso in croce, come poté passare per una porta chiusa? Se non era possibile, non è avvenuto. Se era possibile, come era possibile? Ma se tu puoi capire il modo, non c’è più il miracolo, e se non ti sembra un miracolo, sei sul punto di negare del tutto la risurrezione. Guarda fin dall’inizio i miracoli del tuo Signore, e dimmi come sono avvenuti. Non ci fu intervento d’uomo, e la Vergine concepì. Fammi capire, come ha fatto a concepire una vergine senza l’intervento d’un uomo. Dove vien meno la ragione, lì nasce la fede. Hai già un miracolo nella concezione del tuo Signore; senti ora quello del parto. Una vergine concepì e rimase vergine. Anche lì il Signore, prima di risorgere, è nato a porte chiuse. Mi domandi ancora: Se è entrato a porte chiuse, dove se ne va il modo dei corpi? Ed io ti rispondo: Se camminò sopra il mare, dov’è il peso del corpo? Mi dici: Lì il Signore agì da Signore. Ed io: E quando risuscitò, non era più il Signore? E come si spiega che fece camminare sul mare anche Pietro? (cf. Mt 14,25-29). In Cristo agì la divinità, in Pietro la fede. Cristo fece da sé, Pietro aiutato da Cristo. Se cominci a discutere l’essenza dei miracoli con i mezzi umani, ho paura che perdi la fede. Lo sai che niente è impossibile a Dio? Se uno, dunque, ti dirà: Se entrò a porte chiuse, non era corpo; tu digli: Eppure, se fu toccato, era corpo; se mangiò, era corpo; lo fece con un miracolo, non per via di natura. Non è meraviglioso il corpo quotidiano della natura? È tutto un miracolo; ma ciò che accade ogni giorno non sorprende più. Spiegami un po’: Perché l’albero del fico, che è così grande, ha un seme che appena lo si vede e la povera zucca fa un seme così grande? In quel seme così piccolo, poi, se rifletti, ma non lo vedi; c’è la radice e le foglie, e anche il frutto è anticipato nel seme. Delle cose ordinarie nessuno chiede il come, e tu mi chiedi il come dei miracoli. Leggi il Vangelo e accetta i fatti. Dio ha fatto di più e tu non ti meravigli della cosa più grande di tutte: non c’era nulla, e il mondo c’è.                                                      
Agostino
, Sermo 247, 2