Una Chiesa giovane in dialogo con gli adulti

Giovani al tavolo della conferenza stampa di presentazione del Documento redatto dalla riunione pre-sinodale (Siciliani)

Giovani al tavolo della conferenza stampa di presentazione del Documento redatto dalla riunione pre-sinodale (Siciliani)

Si definiscono «the young Church», la Chiesa giovane. Ma non «di fronte» o «in opposizione» a una Chiesa degli adulti, bensì “dentro” la Chiesa come il lievito nella pasta, per usare un’immagine evangelica. Così il cardinaleLorenzo Baldisseri ha presentato nella Sala Stampa della Santa Sede il Documento redatto dalla Riunione pre-sinodale in vista dell’Assemblea ordinaria di ottobre, cui hanno preso parte 300 giovani di tutto il mondo dal vivo e 15mila attraverso i social.

(LA SINTESI DEL TESTO FINALE)

«Dal testo – ha detto il segretario generale del Sinodo – affiora un grande desiderio di trasparenza e di credibilità da parte dei membri della Chiesa, in particolare dei pastori: i giovani si aspettano una Chiesa che sappia riconoscere con umiltà gli errori del passato e del presente e impegnarsi con coraggio a vivere ciò che professa. Al tempo stesso – ha aggiunto Baldisseri -, i giovani cercano educatori dal volto umano, pronti se necessario a riconoscere le loro fragilità. Altre categorie fondamentali del documento sono vocazione, discernimento e accompagnamento. I giovani soffrono oggi per la mancanza di veri accompagnatori, che li aiutino a trovare la loro strada nella vita, e domandano alla Comunità cristiana di farsi carico del loro bisogno di guide autorevoli».

In definitiva, ha fatto notare il porporato, i giovani reclamano una Chiesa «estroversa», impegnata a dialogare senza preclusioni con la modernità che avanza, in particolare con il mondo delle nuove tecnologie, di cui occorre riconoscere le potenzialità e orientare il corretto utilizzo. In sostanza «i giovani di oggi preconizzano una Chiesa del dialogo e dell’accoglienza, del rinnovamento e dell’ascolto, come del resto il Santo Padre domanda fin dall’inizio del suo ministero petrino».

Secondo Baldisseri, «i giovani ci hanno dato in questa settimana una dimostrazione di grande serietà, di appassionata ricerca di senso, di generosa apertura e spontaneità. Hanno espresso fiducia nella Chiesa e grande attesa nei suoi confronti. Si sentono mobilitati, perché protagonisti».

Il documento redatto nel corso di questa settimana (anche con lavoro notturno) e approvato nella mattina di sabato si articola in tre parti, precedute da un’introduzione: la prima parte tratta delle sfide e delle opportunità dei giovani nel mondo di oggi; la seconda della fede e della vocazione, del discernimento e dell’accompagnamento dei giovani; la terza delle attività formative e pastorali della Chiesa.

Il testo emerso della Riunione pre-sinodale costituisce una delle fonti che contribuiranno alla stesura dell’Instrumentum laboris per il Sinodo. Gli altri apporti proverranno anzitutto dalle sintesi inviate dalle Conferenze Episcopali e dai Sinodi delle Chiese cattoliche orientali, sintesi che sono anch’esse il frutto di un ascolto a tutto campo condotto nelle Diocesi del mondo. A quelle sintesi, ha detto il segretario generale del Sinodo, si sommeranno, poi, i risultati del Questionario online proposto ai giovani e gli interventi del Seminario internazionale sulla situazione giovanile organizzato dalla Segreteria Generale del Sinodo nel mese di settembre 2017, senza dimenticare le Osservazioni liberamente inviate da singoli e gruppi di ogni parte del pianeta.

Un giovane di Panama consegnerà il testo domani durante la Messa delle Palme nelle mani del Papa. È stato scelto proprio perché la prossima Gmg si terrà a Panama. Il Papa che, aveva ricordato il cardinale, con le sue parole in apertura dell’incontro «aveva suscitato un immenso interesse». «Soprattutto – ha ricordato Baldisseri – il Santo Padre ha messo in guardia tutti dalla pretesa di parlare dei giovani senza interpellare i giovani. La Riunione conclusa oggi è stata una risposta a questo appello».

Nei successivi interventi durante la conferenza stampa, suor Nathalie Becquart ha sottolineato che «i giovani hanno espresso la loro gioia di camminare insieme in una Chiesa inclusive, aperta, umana, radicata nel mondo e rivolta verso il futuro. Posso testimoniare che anche i non credenti e i fedeli di altre religioni presenti all’incontro si sono sentiti accolti pienamente».

Anche Percival Holt ha sottolineato: «Questo documento è un grido dei giovani per essere ascoltati e affinché sia mostrato loro il modo di vivere in mondo caotico».

Laphidil Twumasi, di origini ghanesi ma residente a Vicenza, ha raccontato la modalità di lavoro per arrivare alla redazione del testo, davvero un metodo sinodale, «in maniera che ogni giovane di sentisse rappresentato senza escludere nessuno». «Pur avendo diversi bagagli culturali, abbiamo avuto quasi tutti le stesse idee e pensieri su questi temi. Abbiamo a cuore – ha detto la giovane – il progresso della Chiesa e della società in generale. Quindi, come ha detto papa Francesco, noi non siamo scemi e la nostra voce deve essere ascoltata e presa in considerazione».

Infine Braiana Santiago ha raccontato il lavoro fatto anche attraverso i social media e in particolare Facebook, per consentire la partecipazione dei 15mila che seguivano la Riunione via web.

Avvenire