Turismo: Enit, spettacolo come asset strategico

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(di Marzia Apice) (ANSA) – ROMA, 20 APR – Dagli spettacoli nelle grandi arene alle manifestazioni letterarie, dai festival più celebri a quelli più piccoli, dalle mostre d’arte agli eventi nei borghi storici, senza dimenticare ovviamente la musica, spaziando tra tutti i generi, da quella popolare all’opera lirica: la cultura e lo spettacolo dal vivo si uniscono a natura, storia e paesaggio per rendere agli occhi del mondo l’immagine dell’Italia più bella, solare e creativa. E’ questo il fulcro dell’accordo di collaborazione che l’Enit ha firmato oggi pomeriggio a Roma con Agis, Federculture e Italia Festival per valorizzare in modo condiviso le attività culturali e gli spettacoli diffusi sul territorio italiano utilizzandoli come asset strategici per lo sviluppo del turismo.

Cultura e turismo devono diventare quindi gli elementi di un binomio indispensabile per puntare sul patrimonio immateriale del nostro Paese, e provare in questo modo non solo a regolare i flussi turistici, favorendo la conoscenza all’estero di territori meno noti e tuttavia vivissimi culturalmente, ma anche ad aumentare la permanenza dei turisti sul suolo italiano, arginando il turismo mordi e fuggi. Per farlo, grazie all’accordo, le 4 istituzioni metteranno insieme il proprio know how per creare una strategia comune. Innanzitutto, stileranno un calendario coordinato degli eventi in programma in Italia che poi l’Enit promuoverà nelle proprie sedi all’estero. Particolare attenzione sarà rivolta alle attività organizzate nelle regioni colpite dal sisma, Umbria, Abruzzo, Lazio e Marche, per favorire una rinascita anche economica dei territori. Prevista anche la presentazione dei festival italiani all’estero in occasione delle principali fiere a cui l’Enit parteciperà, oltre a collaborazioni digitali e sui social network con inserimento di link e banner nei rispettivi siti.

Del resto, che la vacanza culturale come esperienza dal valore aggiunto rappresenti una quota rilevante (il 27,4% del totale delle presenze in Italia nel 2015) della domanda turistica italiana lo dicono i dati dell’Istat: secondo l’Istituto, rispetto a 5 anni fa la domanda è cresciuta sia in termini di arrivi (da 36 milioni nel 2011 a 41 milioni nel 2015) che di presenza (da 98 a 108 milioni). E secondo la Banca d’Italia nel 2015 i turisti stranieri hanno speso qui da noi oltre 35,5 miliardi di euro, di cui il 37% circa ha riguardato le vacanze nelle città d’arte italiane.

“Il marchio Italia è forte, è il terzo più conosciuto al mondo dopo Coca Cola e Giochi Olimpici”, ha detto al tavolo della firma dell’accordo Evelina Christillin, presidente Enit, “noi dobbiamo puntare sul Made in Italy che non è solo food, moda e design ma anche beni culturali e spettacolo, legandoli al turismo. L’Enit farà da cassa da risonanza, ovviamente sempre con l’obiettivo comune di tener d’occhio la sostenibilità dei flussi turistici”.