Tumori infantili, tre su quattro guariscono grazie alla ricerca

Colpiti 1400 bimbi e 800 adolescenti ogni 12 mesi. A cinque anni dalla diagnosi l’82% dei bimbi e l’86% dei ragazzi è in vita. Airc annuncia investimento da 6 milioni di euro per terapie specifiche
Un laboratorio di ricerca per la cura del cancro

Un laboratorio di ricerca per la cura del cancro – Ansa/Ettore Ferrari

da Avvenire

Una battaglia che si può vincere, grazie alla ricerca. Sono circa 1400 i bambini fino ai 14 anni e 800 gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni colpiti ogni anno da tumore. Ma grazie al lavoro di medici e ricercatori questi tumori sono sempre più curabili e oggi circa l’82% dei bimbi e l’86% dei ragazzi è in vita cinque anni dopo la diagnosi. Se negli anni Settanta, infatti, 3 su 10 sopravvivevano a una diagnosi di tumore, oggi 3 su 4 guariscono. Per alcune forme, come il linfoma di Hodgkin o la leucemia linfoblastica acuta, circa il 90% dei piccoli pazienti guarisce o ha una lunga sopravvivenza, per altre spesso molto rare mancano terapie specifiche, messe a punto in base ai risultati di studi dedicati. Anche per questo occorre investire sulla ricerca. In occasione della giornata mondiale contro il cancro infantile che si celebra oggi, il 15 febbraio, Fondazione Airc annuncia un investimento di circa 6 milioni di euro, con l’obiettivo di sviluppare terapie specifiche sempre più efficaci, personalizzate e meno tossiche. I fondi saranno dedicati a 50 progetti e 15 borse di studio.

I progetti di ricerca e i centri di cura

Un’arma promettente è rappresentata dalle terapie CAR-T, ma i ricercatori Airc come centri pediatrici importanti come il Bambino Gesù di Roma sono in prima linea anche nello studio dei tumori del sistema nervoso centrale, che rappresentano il 13% delle diagnosi di tumore in bambini e adolescenti, così come nell’approfondimento dei meccanismi alla base dei tumori rari, come il sarcoma di Ewing. Leucemie, linfomi e tumori del sistema nervoso centrale sono infatti responsabili di oltre i due terzi dei casi di cancro infantile.

In occasione della giornata anche la notizia che è cresciuto negli ultimi anni il numero di adolescenti in cura nei centri. La percentuale di adolescenti malati di tumore curati nei centri Aieop (Associazione Italiana Ematologia ed Oncologia Pediatrica) rispetto ai casi attesi in Italia è passata dal 10% nel periodo 1989-2006 al 28% nel periodo 2007-2012 per arrivare infine al 37% negli anni compresi tra il 2013 e il 2017, secondo uno studio italiano pubblicato sul Journal of Adolescent and Young Adult Oncology. Lo studio, oltre a dimostrare come sia migliorato l’accesso alle cure dei pazienti in età adolescenziale, proprio quella che rischia di rimanere in qualche modo in una “terra di nessuno” tra il mondo dell’oncologia pediatrica e quella dell’adulto, evidenzia anche che solo una minoranza di centri Aieop pone restrizioni all’ammissione di minori di 18 anni, al punto che i limiti di età, prima considerati una barriera insormontabile, sembrano essere oggi un problema in gran parte superato. Inoltre, mentre fino a pochi anni fa esistevano in Italia solo due progetti dedicati – nello specifico il Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Area Giovani del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano – oggi esistono ben 19 centri Aieop che, partendo dal modello delle due strutture pilota, hanno sviluppato un programma specifico per gli adolescenti.

E se a livello mondiale, con 300mila diagnosi complessive l’anno, la Fondazione Soleterre lancia l’allarme sulle disparità, spiegando che nei Paesi a basso e medio reddito i bambini malati di cancro hanno una probabilità quattro volte maggiore di morire di malattia, mettendo in rete 10 ospedali dall’Europa all’Africa, vi sono progetti dedicati anche alla riabilitazione di ragazzi che hanno affrontato le terapie oncologiche. Un esempio è “Time2Wind”, progetto di velaterapia promosso dal Policlinico Gemelli di Roma. Quattro ragazzi e due ragazze si stanno preparando per poi partecipare a una regata a luglio.