Treno deraglia, strage a Santiago Il bilancio sale a 37 morti e 200 feriti

 

​L’ultimo bilancio del disastro ferroviario avvenuto mercoledì sera alle porte di Santiago de Compostela, in Spagna, parla di almeno 37 morti e di circa 200 feriti, stando a quanto detto dal governatore della Galizia, regione in cui è avvenuto l’incidente, Alberto Nunez Feijoo, che ha parlato all’emittente radio televisiva Cadena Ser. Il treno “Alvia”, in viaggio tra Madrid e Ferròl, è uno dei più moderni della Renfe, la compagnia ferroviaria spagnola, e può raggiungere i 250 km orari.

Il treno andava troppo veloce, secondo uno dei feriti tratti fuori dai vagoni. “In nessun momento ho pensato che si tratti di un attentato. Quando il treno ha preso la curva ho avuto la netta sensazione che stava andando troppo veloce e poi c’è stato il deragliamento”. Un testimone oculare ha parlato in precedenza di un’esplosione, ma non è chiaro se sia trattato di un boato provocato dall’urto.

Un testimone dell’incidente ferroviario ha detto di aver udito un’esplosione prima che il convoglio ferroviario deragliasse. Il disastro ha oscurato il giorno d’avvio dei festeggiamenti in vista della ricorrenza di San Giacomo, patrono di Spagna e della Galizia, il cui legame con la città fa di Santiago de Compostela una delle grandi mete del pellegrinaggio cristiano in Europa, con visitatori da mezzo mondo.

Questa notte nel capoluogo della Galizia doveva iniziare la “fiesta grande” della città. Ma la festa è stata sospesa. Tutti i vagoni del treno – secondo quanto riferisce El Pais – sono rovesciati. I testimoni parlano di numerosi morti. Nel treno viaggiavano 240 persone: è probabile che sia deragliato all’altezza di una curva molto pronunciata. Al momento i vagoni sono avvolti da fumo e fiamme. Sul posto si sta recando il ministro dei Lavori pubblici, Ana Pastor, che sarà raggiunta giovedì dal premier, Mariano Rajoy.

L’Unità di crisi della Farnesina, attraverso la rete diplomatico-consolare in Spagna, ha avviato contatti costanti con le autorità locali in seguito al deragliamento del treno a Santiago de Compostela allo scopo di verificare l’eventuale presenza di italiani coinvolti. Lo si apprende al ministero degli Esteri.

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