Tra vaticini scapestrati e voglie tante e azzardate: viva il “cuore”!

“Manifesto” (7/1, p. 14: «Bioetica e famiglia, l’aggiornamento di papa Bergoglio») e “Foglio” (6/1, p. 1: «Sarà l’anno del ritorno al cuore, ma la tenerezza la terrei a bada»). 1: Alessandro Santagata sui cambiamenti nella Chiesa vuol «mettere le cose nel giusto ordine», ma poi scrive: «…come emerso dalla consultazione in vista del prossimo Sinodo, l’opinione pubblica cristiana si attende un passo ulteriore, anche dottrinale». «Giusto ordine»? A consultazione ancora in corso il “Manifesto” sa già come è andata! Profezia? No! “Vaticinio” laico supponente. 2: Al “Foglio” invece vogliono «tenere a bada la tenerezza», ma Francesco vi insiste tanto e allora leggi che «il cuore» è «organo non razionalizzabile, senza l’intelligenza, senza il riconoscimento dell’autorità e del mistero». Un’idea di cuore in quel contesto azzardata e tutta soggettiva. Nella Bibbia il cuore (lebàb) – vera essenza dell’uomo «immagine somigliantissima» di quel Dio infine rivelato come Amore – ricorre più di 680 volte! Infatti ecco la grande promessa biblica: «Strapperò dal vostro petto il cuore di pietra, e ci metterò un cuore di carne» (Ez 11,19). È Ezechiele! Non il lupo del fumetto, ma il Profeta vero.

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