TERREMOTO: Nel Reggiano sono oltre 550 le case inagibili. A Rolo la scuola elementare non riaprirà nemmeno a settembre

A quasi quindici giorni dalle scosse del 29 maggio, quelle che hanno colpito duramente la Bassa reggiana, il bilancio delle inagibiltà relative agli alloggi, parziali o complete, è pesante: siamo oltre le 550. I controlli da parte di vigili del fuoco e tecnici, però, sono tutt’altro che ultimati. E il numero di cittadini che chiede verifiche aumenta, di giorno in giorno.

A Reggiolo sono 230 le ordinanze di inagibilità firmate dal sindaco, Barbara Bernardelli. Una cifra che non rende completamente la portata del danno: tra queste, ci sono dichiarazioni di inagibiltà che riguardano interi condomini. Se ne contano due da sette piani e due da sei. A Rolo le inagibilità firmate dal sindaco, Vanna Scaltriti, sono arrivate a quota 54. Per due abitazioni, nella zona più a ridosso con il confine Modenese, sono state eseguite anche due demolizioni, a causa di immobili che rischiavano di crollare in strada. A Luzzara le ordinanze di inagibilità sono arrivate a 130.

A Guastalla gli edifici certificati come inagibili sono già 30. A Fabbrico sono addirittura 60, a Correggio ormai sfiorano quota 50.

Numeri importanti, dunque, che raccontano dell’emergenza di famiglie sfollate, ma anche dell’urgenza dei proprietari degli immobili per capire come intervenire per la ricostruzione o il ripristino delle agibilità. Il primo passo, è rivolgersi ai vigili del fuoco e attendere il sopralluogo che determina inagibilità o agibilità, (parziale e completa). In seconda battuta, sono i tecnici dei Nuclei regionali di valutazione a passare per la compilazione della documentazione AeDes: servirà ai proprietari per la successiva richiesta di accesso al fondo predisposto dal governo per i danni del terremoto.

Ma le squadre in azione sono poche – a Reggiolo appena due – e gli immobili centinaia. Senza contare che le strutture dei Comuni – sfollati anch’essi, in molti casi – sono in emergenza.

I tempi della burocrazia per il via dei lavori – salvo per le demolizioni urgenti, su ordinanza dei sindaci – inevitabilmente si dilatano. (el.pe)

gazzettadireggio – 12 Giugno 07:23