Terra Viva: condividere le risorse

Superare il paradigma dell’economia lineare estrattiva in favore di quella circolare rigenerativa, per guidare la gestione dell’ambiente e dell’agricoltura ma anche tutte le scelte economiche e sociali. È questo il cuore della proposta contenuta nel manifesto “Terra Viva”, presentato oggi a Cascina Triulza – sede del Padiglione della Società Civile a Expo 2015 – da Navdanya International, Banca Etica e Fondazione Triulza.

“Al suolo urbanizzato entro il 2030 si aggiungerà una città estesa come tutto il Sudafrica – denuncia il documento -. La terra fertile è stata erosa a una velocità tra le 10 e le 40 volte superiore alla sua capacità di rigenerazione: il 40% delle guerre degli ultimi 60 anni è stato causato da clima, suolo, risorse, la guerra siriana e il terrorismo di Boko Haram sono figli anche dei mutamenti climatici”. Per questo, afferma il manifesto, occorre percorrere una nuova strada “basata sulla cittadinanza globale e sulla condivisione delle risorse, che punti a un’economia circolare fondata sulla rigenerazione delle risorse”. Determinante per questa nuova visione è l’agricoltura.

“La nuova agricoltura – sostiene il documento – restituisce fertilità al terreno attraverso metodi biologici. Assicura prezzi giusti agli agricoltori in modo che possano restare sulle loro terre per continuare a produrre cibo per i cittadini e le comunità. Sostituisce il processo lineare di sfruttamento del suolo e delle risorse con un processo circolare di restituzione”. Alla presentazione hanno preso parte, tra gli altri, Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera,Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con delega a Expo. “Dobbiamo ripartire – ha detto Don Ciotti – dalla cura del nostro pianeta, perché non può esistere un’etica della convivenza senza un’etica della terra”.

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