Teologia: l’uomo, la ragione, la legge eterna

«Ogni legge trova nella legge eterna la sua prima e ultima verità. La legge è dichiarata e stabilita dalla ragione come una partecipazione alla Provvidenza del Dio vivente, Creatore e Redentore di tutti» (Catechismo 1951).
All’origine della legge naturale c’è la legge eterna, espressione della sapienza creatrice divina. Questa è la stessa legge naturale vista in Dio, nella mente divina che ha disposto l’ordine delle cose. Legge che l’uomo non riceve per comando divino, ma attraverso l’intelligenza di cui la Provvidenza creatrice munisce la creatura umana. Dio – osserva Tommaso d’Aquino – provvede alle creature pre-umane con le leggi della natura fisica, che le predeterminano nelle loro funzioni e finalità. Provvede alle creature umane con il dono della ragione, mediante cui ognuna è in grado di conoscere l’ordine fisico e soprattutto l’ordine morale, vale a dire la legge naturale. Usando rettamente della ragione, l’uomo entra in sintonia con la legge eterna, e adempiendola ubbidisce a Dio ed è accetto a lui.
Di qui il valore insieme antropologico e teologico della legge naturale. Essa è norma universale umana, perché opera della ragione. Anche se insegnata dalla teologia e dal catechismo, la legge naturale non è confessionale, non implica la fede, così che nessuno è sottratto ad essa. Nel contempo la legge naturale è divina, perché ha nella legge eterna la sua matrice, della quale la ragione ci fa partecipi. La legge naturale – insegna l’Aquinate – «è la luce dell’intelligenza infusa in noi da Dio», «partecipazione alla sapienza e alla bontà di Dio da parte dell’uomo». Così che per la sua accoglienza ogni uomo – ne sia consapevole o no – entra in relazione salvifica con Dio. La legge naturale, riflesso nella coscienza della legge eterna, è portatrice di quell’istanza morale che – osserva Giovanni Paolo II – «raggiunge in profondità ogni uomo, coinvolge tutti, anche coloro che non conoscono Cristo e il suo Vangelo e neppure Dio». La legge naturale è la «strada della vita morale sulla quale è aperta a tutti la via della salvezza». Per questo la Chiesa ne è ministra e il suo insegnamento è rivolto a tutti.

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