TikTok, YouTube e WhatsApp le app più utilizzate dai giovani

(askanews) – TikTok, YouTube e WhatsApp sono le applicazioni più utilizzate dai giovani. Per comprendere quali sono state le principali fonti di intrattenimento di bambini e ragazzi tra il 2020 e il 2021, Kaspersky ha condotto un nuovo studio analizzando i dati anonimizzati di Kaspersky Safe Kids e prendendo in esame le ricerche più frequenti condotte online. Tra le categorie più ricercate troviamo “software, audio e video” e “e-commerce”, e seppure con un leggero calo, anche “internet” e “giochi per computer”. TikTok ha addirittura raggiunto il doppio della popolarità di Instagram. I gruppi K-POP insieme ad Ariana Grande, Billie Eilish e Travis Scott rimangono idoli indiscussi dei ragazzi ma si sta facendo strada un nuovo trend, quello del phonk.
Il 2020 per ragazzi e bambini è stato un anno davvero molto insolito. In tutto il mondo, la pandemia ha influito su molti aspetti della socialità e della vita in comunità, come ad esempio l’istruzione, gli incontri con amici e familiari, il tempo libero e l’intrattenimento. Per comprendere in che modo sono cambiati gli interessi e le esigenze dei bambini nell’ultimo anno, Kaspersky ha analizzato i dati anonimizzati degli utenti di Kaspersky Safe Kids prendendo in esame le query di ricerca, le applicazioni Android più popolari e le categorie di siti web più ricercate.

Secondo i risultati dell’indagine, le categorie di siti web più ricercate dai ragazzi sono state “software, audio, video” (44%), “mezzi di comunicazione online” (22%) e “giochi per computer” (14%). Tra le applicazioni più popolari, YouTube è in testa con un ampio margine e continua ad essere il servizio di video streaming più utilizzato tra i ragazzi di tutto il mondo. Al secondo posto c’è l’app di messaggistica istantanea WhatsApp seguita dal noto social network TikTok. La top 10 comprende anche quattro videogiochi per PC: Brawl Stars, Roblox, Among US e Minecraft.
Guardando a YouTube, il 17% delle ricerche totali fatte da ragazzi e bambini riguarda i video musicali. Anche la categoria “tendenze” riscuote un discreto successo con i video su “pop it and simple dimple” e “ASMR” che rappresentano il 4% delle query. Stessa percentuale per il videogioco Gacha Life che rientra nelle prime posizioni. Analizzando, invece, i gusti musicali, oltre alle band di K-POP tra cui BTS e BLACKPINK e i cantanti Ariana Grande, Billie Eilish e Travis Scott, è stato individuato un nuovo trend musicale, il ‘phonk’.

I bambini in questo ultimo anno hanno sfruttato il web anche per imparare. Nello specifico, è stata rilevata una crescita di interesse verso i video “creativi” come i beat e le lezioni di musica. TikTok rimane il principale trendsetter musicale per i bambini.
Per quanto riguarda i video più ricercati, con il 50% si confermano in cima alla classifica i cartoni animati tra cui: Lady Bug and Super Cat, Gravity Falls e Peppa Pig. Al secondo posto troviamo gli show televisivi con The Voice Kids che si aggiudica il primo posto delle ricerche più frequenti in lingua inglese. Per film e serie TV, i trailer più popolari sono stati Godzilla vs Kong, il recente Justice League di Zach Snyder e la miniserie Disney+ WandaVision. Anche Netflix continua ad attirare l’attenzione di molti bambini, soprattutto per Cobra Kai e l’ormai iconico Stranger Things.

TikTok rimane il leader indiscusso tra bambini e ragazzi, ma cambiano le attività per cui viene utilizzato. Infatti, oltre a cercare videoclip e lip sync di canzoni, cresce l’interesse verso contenuti educativi e creativi. Si tratta, infatti, di un social network in grado di sviluppare competenze, basti pensare al fatto che per creare video su TikTok, è necessario imparare il lavoro degli operatori, cimentarsi nelle vesti di un attore e occuparsi anche della regia. Tutte attività che portano i ragazzi a sviluppare capacità che possono essergli utili in futuro e che addirittura potrebbero diventare una professione.
Se guardiamo ai videogiochi, quelli più popolari tra ragazzi e bambini sono gli ormai noti Minecraft (23%), Fortnite (7%) Among Us (4%) a cui si aggiungono Brawl Stars (6%) e il tanto amato Roblox (4%). Quest’ultimo è presente nella top 10 dei giochi più apprezzati dai ragazzi in quasi tutti i paesi presi in esame. Tra tutte le aree geografiche, il Kazakistan con il 26% è quello in cui si registra una maggiore tendenza a visitare siti dedicati ai giochi per PC, seguito dal Regno Unito con il 19%. La situazione cambia se guardiamo ai dati dell’India, dove i bambini non hanno quasi mai visitato siti dedicati ai videogiochi (solo il 5%).
“I bambini e i ragazzi di oggi crescono abituandosi ad utilizzare i device tecnologici fin da piccoli, quindi si adattano all’ambiente digitale e padroneggiano le nuove tecnologie molto più velocemente. In poco tempo TikTok è diventato uno dei principali trendsetter tra i giovanissimi e continua ad essere al centro della loro attenzione. Tuttavia, YouTube non ha perso terreno e rimane ancora la piattaforma più popolare. Questo è in parte dovuto all’enorme varietà di video disponibili, che vanno dai ‘let-play’ che documentano il playthrough di un videogioco, alle lezioni e ai video educativi. Capire e analizzare gli interessi dei ragazzi su internet è molto importante, in quanto ci aiuta a prestare maggiore attenzione alla loro sicurezza digitale. Conoscere il tipo di musica ascoltata dai bambini ad esempio, chi sono i loro blogger preferiti o quali giochi preferiscono, aiuta i genitori a migliorare il rapporto di fiducia con i propri figli. Per esempio, girare un video TikTok insieme permetterebbe ai genitori di aiutare i propri figli a proteggersi da potenziali pericoli online”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky.
Per assicurarsi che i bambini e i ragazzi abbiano un’esperienza online positiva e sicura, Kaspersky consiglia ai genitori di: Navigare e imparare insieme. Conoscere le piattaforme sulle quali i giovani trascorrono il loro tempo online e informarsi sul modo migliore per tenerli al sicuro.
Imparare di più sugli interessi dei propri figli.
Spiegare che le informazioni sensibili dovrebbero essere condivise solo tramite app di messaggistica e solo con persone che conoscono anche nella vita reale.
Scaricare applicazioni per il parental control e parlare di questo argomento con i propri figli per spiegargli come funzionano queste applicazioni e perché ne hanno bisogno per salvaguardare la propria sicurezza online.
Dedicare più tempo a confrontarsi con i giovani sul tema della sicurezza online e sulle misure da adottare. È importante far capire ai figli cosa non devono assolutamente pubblicare su internet e per quale motivo non è possibile.

TikTok, YouTube e WhatsApp le app più utilizzate dai giovani

WhatsApp concede un’ora per eliminare i messaggi

WhatsApp concede un'ora per eliminare i messaggi © ANSA

ROMA – WhatsApp concede più tempo ai ripensamenti. L’applicazione sta infatti allungando il tempo utile entro cui un utente pentito – chi non vorrebbe aver scritto certe cose, o più semplicemente ha sbagliato destinatario – può richiamare un messaggio inviato. Finora la finestra per fare marcia indietro è stata di sette minuti; a breve sarà di oltre un’ora, 68 minuti e 16 secondi per la precisione (cioè 4.096 secondi, che corrispondono a 2 alla dodicesima).

L’allungamento dei tempi è stato inizialmente individuato su una versione beta, non definitiva, di WhatsApp per Android, e segnalato dal sito WABetainfo, noto per le indiscrezioni sulla chat verde. E’ inoltre contenuto in un aggiornamento della app per iPhone rilasciato ieri.

La funzione, introdotta nell’autunno scorso con il limite dei 7 minuti, si chiama “Eliminare i messaggi per tutti”. Per richiamare un messaggio da una chat a due o di gruppo – sia esso una frase, una foto o un video – basta selezionarlo e toccare il simbolo del cestino, quindi scegliere l’opzione “elimina per tutti”. L’operazione, però, non è sicura al 100% e lascia tracce. Il destinatario potrebbe infatti vedere il messaggio prima che il mittente lo cancelli, o leggerne almeno la prima parte tra le notifiche ricevute sullo smartphone. Una volta cancellato un messaggio, inoltre, il destinatario vede comparire la scritta “Questo messaggio è stato eliminato”, anche se non sa cosa contenesse.
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La preghiera corre anche su WhatsApp

WhatsApp è ormai un punto di riferimento per alcuni cattolici. C’è chi posta il santo del giorno, il commento al Vangelo, foto con dediche e citazioni e, tra tutte queste, anche tante richieste di preghiere. Così può anche capitare di ascoltare il racconto, in viva voce, di storie davvero toccanti

In principio fu Benedetto XVI con un tweet il 12 dicembre 2012, ma solo per restare in questo millennio, visto che se dovessimo cercare le origini della divulgazione multimediale del messaggio della Chiesa, dovremmo tornare indietro almeno allo storico 12 febbraio 1931, quando Pio XI pronunciò le prime parole al mondo intero attraverso le frequenze di Radio Vaticana.

Un preambolo necessario per cercare di capire come anche la Chiesa segua l’evolversi della società e, assieme ai “pastori”, anche le “pecore” non sono ferme semplicemente a guardare o ascoltare e cercano di restare al passo con i tempi.

“Con l’aiuto di Dio che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell’umanità, ho potuto preparare questo strumento…”, queste le parole con le quali Guglielmo Marconi parlava al mondo dopo avere realizzato Radio Vaticana.

Molto probabilmente non saranno le stesse pensate da Jan Koum o Brian Acton, sta di fatto però che anche la loro invenzione, WhatsApp, è un punto di riferimento per alcuni cattolici e, inserire tra gli “emoticon” le mani giunte, piuttosto che l’angioletto o la chiesa con o senza cuoricino, hanno aiutato lo scambio di messaggi tra chi usa questa applicazione per pregare.

Un nuovo strumento utile per i cattolici,

come lo sono stati radio e televisione, anche se, a proposito di televisione, viene in mente il racconto di un diacono che, quando portava l’Eucaristia a un anziano, si sentiva ripetere sempre da questa persona che aveva già fatto la comunione quel giorno, perché aveva seguito la messa in tv e, al momento della consacrazione, aveva avvicinato un pezzo di pane al televisore.

Come si suol dire: non facciamoci prendere la mano. Guardiamo, però, alle possibilità che WhatsApp sta offrendo al mondo cattolico: come, ad esempio, la creazione di gruppi… Uno di questi che sta unendo da nord a sud l’Italia è

il “Gruppo di preghiera”.

C’è chi posta il santo del giorno, il commento al Vangelo, foto con dediche e citazioni e, tra tutte queste, anche tante richieste di preghiere.

Può capitare anche di rimanere stupiti una mattina quando, sentendo suonare il cellulare che segnala un nuovo messaggio del gruppo “Pillole di fede” in cui sei stato inserito da un amico, noti che si tratta di un file audio e lo ascolti.

Una voce femminile, rotta da un pianto trattenuto a stento, dice: “Scusate, avevo chiesto una preghiera per un papà di un bambino che domenica dovrebbe prendere la comunione, però gli hanno riscontrato questo brutto male ed è degenerato in maniera esagerata. Avevano anticipato per festeggiare domani la comunione del bambino, creando un altarino nel cortile, però la mia collega ha avuto una chiamata ora ed è corsa urgentemente a casa del bambino perché forse non ce la fa proprio, non riesce ad arrivare neanche a domani. Almeno il desiderio di vedere il figlio che prende la comunione e fare due foto con lui per avere un minimo di ricordo. Grazie”.

Seppur il gruppo sia strettamente diocesano e non comprenda persone che vanno oltre il centro Italia, la signora che chiede questa preghiera ha uno spiccato accento napoletano, questo significa che, data l’importanza della richiesta, come in una sorta di “Catena di sant’Antonio”, il messaggio è stato condiviso da persone comuni in diversi gruppi, fino ad arrivare in luoghi impensabili.

Quali sentimenti e quali reazioni? Un segno di croce e una preghiera per il bambino e per suo padre non costano nulla. Anche questa è comunione!

sir