Unwto, Sauris e Isola del Giglio tra Best Tourism Villages 2022

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Ci sono anche la toscana isola del Giglio e Sauris in Friuli Venezia Giulia tra i “Best Tourism Villages” individuati dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto) che premia in questo modo le destinazioni rurali che stanno abbracciando il turismo come motore di sviluppo e nuove opportunità di lavoro e reddito, preservando e promuovendo valori e prodotti basati sulla comunità.

L’iniziativa riconosce inoltre ai villaggi il loro impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti i suoi aspetti – economici, sociali e ambientali – e l’attenzione allo sviluppo del turismo in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nell’elenco ci sono 32 borghi di 18 Paesi selezionati da una commissione indipendente di valutazione tra 130 candidature presentate da 57 Paesi partecipanti.

“Una notizia che ci rende, ancora una volta, orgogliosi della nostra bella Italia.

Un riconoscimento internazionale a due borghi che rappresentano l’eccellenza turistica italiana e che sono l’occasione per rafforzare la strategia di promozione del Paese a partire da luoghi meno noti ma che rappresentano l’Italia più autentica. Grazie all’Unwto per questo prezioso riconoscimento” commenta la ministra del turismo Daniela Santanchè.

A conferma della qualità delle tre candidature italiane presentate dal ministero del Turismo, il borgo di Otricoli (Umbria) è stato selezionato per partecipare al “Best Tourism Village Upgrade Programme”, programma di supporto dall’Organizzazione che accompagnerà 20 delle località candidate in un percorso volto al pieno raggiungimento dell’eccellenza.

I borghi premiati parteciperanno al network globale dei Best Tourism Villages, potendo scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato. La cerimonia di premiazione si terrà il 27 e 28 febbraio 2023 ad Al-‘Ula in Arabia Saudita.

Questa la lista ufficiale:
Zell am See, Austria
Wagrain, Austria
Puqueldón, Cile
Dazhai, Cina
Jingzhu, Cina
Choachí, Colombia
Aguarico, Ecuador
Angochagua, Ecuador
Choke Mountains Ecovillage, Etiopia
Mestia, Georgia
Kfar Kama, Israele
Sauris-Zahre, Italia
Isola del Giglio, Italia

Umm Qais, Giordania
Creel, Messico
El Fuerte, Messico
Ksar Elkhorbat, Marocco
Moulay Bouzerktoune, Marocco
Lamas, Perù
Raqchi, Perù
Castelo Novo, Portogallo
Pyeongsa-ri, Sudcorea
Rasinari, Romania
AlUla Old Town, Arabia Saudita
Bohinj, Slovenia
Rupit, Spagna
Alquézar, Spagna
Guadalupe, Spagna
Murten, Svizzera
Andermatt, Svizzera
Birgi, Turchia
Thái Hải, Vietnam

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Sciltian, Annigoni e i Pittori della Realtà a Fermo

FERMO – E’ stata “l’ultima festa della pittura italiana”, secondo Vittorio Sgarbi la breve stagione dei ‘Pittori moderni della realtà’: Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni e i fratelli Antonio e Xavier Bueno cercarono di rilanciare la grande tradizione della pittura italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale, in parallelo con la rinascita del Paese. A loro (e ai classici a ci si ispirarono) il sottosegretario alla Cultura ha dedicato una mostra, da lui curata insieme a Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari, in corso a Palazzo dei Priori di Fermo fino al primo maggio 2023: “I Pittori della realtà.

Verità e illusione tra Seicento e Novecento”.
Un’ottantina di opere permette di rileggere e scoprire una particolare stagione dell’arte italiana del dopoguerra: un gruppo di artisti, dalle provenienze e storie più diverse, esordì nel 1947 scagliandosi contro il modernismo per difendere e recuperare la grande tradizione pittorica rifacendosi, in particolar modo, all’arte seicentesca, da Caravaggio alla pittura spagnola e fiamminga.
“Un’esperienza comunitaria e di ‘resistenza’ estetica ed etica, prima che politica” secondo Sgarbi, che si consumò nell’arco di cinque mostre tra il 1947 e 1949, anche alcuni lavori sono precedenti. In mostra opere di Sciltian, Annigoni, i fratelli Bueno, e inoltre Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri, che si aggiunsero successivamente al gruppo, oltre a due capolavori di Giorgio de Chirico, il padre della Metafisica, fautore del “ritorno al mestiere”, che ebbe rapporti di stima reciproca con loro. Vengono inoltre presentate, a confronto con i moderni, lavori di artisti del Seicento e del Settecento: Alessandro Magnasco, il Maestro di Hartford, Giuseppe Recco e Carlo Magini, insieme alle opere della Pinacoteca Civica di Fermo, come “L’adorazione dei pastori” di Rubens. Il percorso espositivo si snoda tra dipinti ricchi di citazioni, come “Bacco al’osteria” di Sciltian dove un giovane nudo e incoronato di pampini interagisce con un gruppo di coetanei in abiti moderni, nell’ambiente dimesso di una mescita, oppure il nudo femminile con un vaso di fiori di Antonio Bueno del 1947 ispirato a a Tiziano e Manet. O ancora un ritratto femminile di Pietro Annigoni che replica il Pollaiuolo.. A volte gli artisti puntano decisi alla copia come dimostrano varie nature morte indistinguibili tra autori antichi e moderni. E altre volte ancora il gioco si fa esplicito e divertito come l’ “Omaggio a Roberto Longhi” di Sciltian, che compone una sua natura morta con libri, fogli di carta, matite, pennelli, colori, un paio di occhiali (con un bel gioco di riflessi della finestra alle spalle del pittore), una cartolina della Muta di Raffaello e una del Pifferaio di Manet. De Chirico è rappresentato da “Piazza d’Italia con torre rosa” e “Interno metafisico”, ma anche omaggiato da dipinti di manichini dei fratelli Bueno.
Apprezzatissimi dal pubblico, dai collezionisti e dagli altri artisti, i Pittori moderni della realtà furono disapprovati dai critici, che li accusarono di passatismo. Finita l’ “ultima festa della pittura italiana” presero strade diverse: i fratelli Bueno furono emarginati, mentre Annigoni arrivò a ritrarre varie volte la regina Elisabetta II d’Inghilterra. E Sciltian trovò una sua strada verso la modernità, ispirandosi alla cartellonistica cinematografica, come dimostra il monumentale “L’eterna illusione” del 1967, in cui raccoglie tutti gli spunti e le influenze della sua arte in un contesto contemporaneo di folla che si ammassa per andare al cinema. La mostra a Fermo si inserisce tra i principali eventi culturali del progetto regionale “Il Seicento nelle Marche”. (ANSA).

Quando il Capodanno è da record

RAS AL KHAIMAH CITY – L’Emirato di Ras Al Khaimah si sta preparando a festeggiare l’inizio del 2023 con uno straordinario spettacolo pirotecnico musicale e l’obiettivo di battere nuovi record mondiali da Guinness dei primati.

Già l’anno scorso gli Emirati Arabi Uniti con Dubai e lo stesso Ras Al Khaimah avevano stabilito record assoluti in termini di volume, durata e forma dei fuochi d’artificio: per dare il benvenuto al 2022 Dubai aveva stabilito tre Guinness World Records, con uno spettacolo pirotecnico durato 40 minuti; e Ras Al Khaimah con fuochi d’artificio e 452 droni pirotecnici durati 12 minuti su un’area di oltre 4,7 chilometri, conquistando due primati. E’ sempre Dubai ad aver salutato il 2014 con lo show di fuochi più grande mai realizzato prima, su 96 chilometri di coste, che lo fece entrare per la prima volta nei Guinness dei primati.

Prima ancora era stato Valparaíso in Cile ad aver realizzato uno spettacolo pirotecnico da record nella notte di San Silvestro del 2007, battendo il primato dell’anno precedente ottenuto dall’isola di Madeira per i festeggiamenti di fine anno. Quello di quest’anno a Ras Al Khaimah promette di essere davvero sensazionale: lo show #RAKNYE2023 sarà supportato da droni pirotecnici, nano luci, colori e coreografie a ritmi elettrici. La performance di fuochi d’artificio illuminerà il cielo su un tratto di 4,7 chilometri sul lungomare tra Al Marjan Island e Al Hamra Village per un Capodanno davvero da record. I festeggiamenti, inoltre, saranno arricchiti da un fitto calendario di attività, eventi e festival (visitrasalkhaimah.com).
In passato altri festeggiamenti di Capodanno sono entrati nei Guinness dei primati: per salutare il 2019 Torino ospitò il più grande show di magia a piazza Castello con 70 performer internazionali, mentre per il benaugurante tuffo di fine anno a piazza Mazzini Viareggio raggiunse il record di partecipanti, ben 322. Un divertente e goloso record da Guinness è stato quello di un forno di Cividale del Friuli, che per salutare il 2020 ha preparato la gubana – dolce natalizio locale – più grande del mondo, del peso di 102 chili. Bisogna tornare indietro al 1994 per ricordare il record da Guinness dei primati del cantante Rod Stewart, l’artista con maggiore pubblico a un proprio concerto nell’intera storia del rock: per festeggiare l’anno nuovo il celebre rocker britannico riunì circa 3 milioni e mezzo di spettatori sulla spiaggia di Copacabana, in Brasile.
Altro tipo di record fu quello che il dj e produttore discografico David Guetta raggiunse a Parigi durante il Capodanno del lockdown: per salutare il 2021 l’artista realizzò “United at home”, un live streaming seguito da 50 milioni di telespettatori da tutto il mondo, sintonizzati per vedere il suo show in grado di battere il Guinness World Record come dj set più visto su Facebook. Infine c’è un altro fine anno da record, quello di Alessandro Bonaccorsi che ha eseguito 28 tatuaggi senza mai fermarsi in 57 ore e 25 minuti, realizzando il Capodanno artistico più lungo del mondo ed entrando così nel Guinness dei primati.
E quest’anno? Oltre al primato dell’Emirato di Ras Al Khaimah, ecco qualche suggerimento per festeggiare a suon di record.
L’Hogmanay scozzese è la festa di Capodanno più grande del mondo: dura 4 giorni, tra musica, balli, fuochi d’artificio e la suggestiva fiaccolata lungo la Princess Street, accompagnata dalla musica delle bande di suonatori di cornamusa che termina a Calton Hill, a Edimburgo. Salpare da Orlando, negli Stati Uniti, il pomeriggio del 31 dicembre e festeggiare la fine dell’anno sulla Wonder of the Seas, la nave più grande del mondo, che naviga nei Paesi caraibici. Assistere a New York all’opera “Fedora” del Metropolitan, il teatro dell’opera più grande del mondo con una platea profonda 137 metri e un palcoscenico largo 71 e profondo 44,5 metri. Volare fino a Christmas, isola dell’Oceania, e festeggiare prima di amici o parenti rimasti a casa; questa località, infatti, fa parte dell’arcipelago delle Sporadi Equatoriali e sente per prima i rintocchi del Capodanno.
Nello stesso fuso orario, ma un po’ più a occidente, si possono scegliere le isole Tonga e Samoa. Si può entrare nei Guinness dei primati anche salendo a bordo di un aereo che decolla nel nuovo anno e atterra in quello vecchio, tanto per festeggiare il Capodanno due volte nel giro di poche ore. Ma l’esperienza è riservata a chi può permettersi un jet privato. Infine due locali da Guinness dei primati per veglioni da record: Botín, il ristorante più antico del mondo a Madrid, e Delirium Cafè a Bruxelles, la birreria con la maggior varietà di birre disponibili in commercio. (ANSA).

 

Rembrandt, 22 opere alla Galleria Sabauda di Torino

Rembrandt, 22 opere alla Galleria Sabauda di Torino © ANSA

TORINO – Una selezione di ventidue opere tra dipinti, disegni e acqueforti nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda. E’ la nuova mostra dossier ‘Rembrandt incontra Rembrandt.

Dialoghi in Galleria’, ai Musei Reali dal 14 dicembre al 16 aprile 2023. Centro ideale è La cena in Emmaus del Musée Jacquemart-André di Parigi, in prestito ai Musei Reali grazie alla policy di scambio adottata per rafforzare la collaborazione tra le istituzioni culturali italiane ed europee. L’opera è posta a confronto con il Ritratto di vecchio dormiente della Galleria Sabauda, uno dei soli tre dipinti dell’artista presenti nelle collezioni nazionali. Le due opere, databili al 1629, sono rappresentative della fase giovanile di Rembrandt.
“La mostra propone un percorso sullo straordinario patrimonio legato al maestro olandese conservato ai Musei Reali e intende portare all’attenzione del pubblico le ricche raccolte di arte fiamminga e olandese, che rappresentano una peculiarità, sia per consistenza, sia per qualità, nel panorama delle collezioni pubbliche italiane” spiega la direttrice Enrica Pagella. “Al centro dell’attenzione è uno dei capolavori della Galleria Sabauda, in cui il giovane Rembrandt sperimenta la sua maestria nella resa dei bruni e che in mostra è possibile ammirare cogliendone dettagli che dapprima sfuggono alla vista”, osserva Annamaria Bava, responsabile delle collezioni d’arte e di archeologia dei Musei Reali.
L’allestimento è arricchito da un supporto multimediale, realizzato con VisivaLab, che permette di esplorare il dipinto torinese attraverso un’immagine ad altissima risoluzione per conoscerne la storia, tante curiosità e scoprire chi si potrebbe celare dietro il volto del vecchio addormentato. Sono esposti anche alcuni disegni della Biblioteca Reale assegnati a Rembrandt, tra cui uno schizzo di busto antico unanimemente riconosciuto come opera interamente autografa.
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A Natale si torna a viaggiare

Fiumicino: partenze di Natale © ANSA

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating italiano, le prenotazioni dei viaggi organizzati per le partenze di Natale, Capodanno ed Epifania si avvicinano ai numeri pre-pandemici del 2019. Si registra così un -4% di fatturato globale a fronte di un calo del 12% di passeggeri (una discrepanza che va letta nel contesto di un’inflazione in aumento).
A rallentare il pareggio dei volumi, secondo le valutazioni di Astoi, il caro prezzi, la minor disponibilità di voli per alcune mete, la chiusura di alcune destinazioni come Cina e Russia e un sentiment di incertezza generale.
Il trend è comunque positivo, il turismo organizzato ritrova consensi e va incontro ai bisogni dei viaggiatori, che si mostrano più attenti alle tutele, richiedono maggior assistenza nelle fasi pre, durante e post viaggio e stipulano più assicurazioni integrative. Se per Natale il settore turistico va, diverso è l’atteggiamento verso la coda dell’inverno: mentre per il periodo delle festività di fine anno tutto è stato bloccato con anticipo, per la restante parte dell’inverno gli italiani si mostrano più prudenti ed attendono prima di confermare le prenotazioni. Il potere d’acquisto è variabile e si assiste ad una evidente polarizzazione; la fascia alto spendente non risente dell’inflazione che, all’opposto, penalizza maggiormente la fascia media e induce i consumatori a modificare alcuni comportamenti. La domanda dei clienti – rileva ancora Astoi – risulta più ponderata; vengono preferite vacanze più brevi (media 8 giorni), servizi alberghieri meno costosi e sono favorite le mete di medio raggio rispetto a quelle di lungo. La spesa media per persona per le festività di fine anno è sopra i 1.800 euro considerando l’alta incidenza del lungo raggio e il peso delle partenze in altissima stagione. Le mete preferite sono Maldive, Egitto (tra crociere sul Nilo e Mar Rosso), Stati Uniti (new York e Miami in testa) e Thailandia. Nei Caraibi la preferenza va alla Repubblica Dominicana, nell’East Africa a Kenya e Zanzibar; soffrono invece America Latina, Cuba, Messico e Australia. Si mantiene inoltre forte l’appeal degli Emirati Arabi e si afferma la Giordania. Il comparto crociere chiude il 2022 in modo più favorevole rispetto alle previsioni. I Caraibi restano una delle mete più richieste della stagione invernale e si registra una importante tendenza di crescita verso gli Emirati Arabi. Con l’early booking beneficerà sicuramente il Mediterraneo, nella programmazione 2023. L’Europa registra il rinnovato interesse dei viaggiatori culturali, con preferenze per le principali capitali e le grandi città; si segnala un’alta richiesta di soggiorni e itinerari in Turchia. In ambito nazionale, la montagna vive la sua stagione sotto i riflettori, nonostante in questo segmento il caro energia si faccia particolarmente sentire.
Ansa

Renne, Sisu e sci, a Natale si “regala” la Finlandia

Se esiste un luogo dove il Natale è, forse, “un po’ più” Natale è la Finlandia.

Per la neve, per il freddo, per la “vera” casa di Babbo Natale e per le renne che fanno capolino trai boschi. Ma se non avete ancora in programma un viaggio nel Paese dell’aurora boreale e della polvere di mirtillo, potete regalarne intanto un assaggio a chi amate.
Ansa
Renne, Sisu e sci, a Natale si
Ecco 8 idee da mettere sotto l’albero e da ordinare comodamente a casa, in attesa di prendere il volo.
Per i piccoli (ma non solo) Tutti lo sanno: l’ufficio postale di Babbo Natale si trova nel Villaggio di Santa Claus a Rovaniemi, nel nord della Finlandia, dove è possibile incontrarlo insieme ai suoi amici elfi e alle renne. Babbo Natale però è ben organizzato ed è possibile richiedere una lettera personalizzata anche sul sito https://shop.posti.fi/en/santa/santas-letter.
Per chi ama gli animali Sul sito Reindeer Journey – adopt a reindeer si può diventare mamma e papà di una renna, ricevendo aggiornamenti sulle sue attività, tracciate tramite Gps. E magari poi andare a “incontrarne” qualcuna con il Reindeer yoga alla fattoria Kujala a Ruka-Kusamoo, dove si fa lezione circondati dalle regine della foresta.
Per gli esperti della mindfulness Bicicletta per andare al lavoro, cucina nordica, tempo nella natura, immersioni nelle acque gelide: sono alcuni degli ingredienti della ricetta della felicità della scrittrice Katja Pantzar che ha sperimentato la “Sisu”, la filosofia di vita con cui i finlandesi, da generazioni, affrontano le piccole e grandi sfide dell’esistenza. Una vittoria su stress, paura, pigrizia, oggi raccontata in “Sisu. La via finlandese al coraggio, al benessere e alla felicità” (ed. Sonzogno).
Per chi vuole la Finlandia da indossare Berretti, fasce, sciarpe (e anche kit fai-da-te): sono gli accessori in lana Finnsheep, realizzati con materiali organici di provenienza locale e lavorati a mano dalle nonne di Pöytyä, azienda agricola di design a conduzione familiare (Myssyfarmi.fi). Ma ci sono anche i gioielli fatti a mano di Annele, che tanto piacciono a star come Dua Lipa, Bella e Gigi Hadid, Katy Perry. Il marchio trae ispirazione dal patrimonio naturale finlandese, in particolare dalle bacche e fiori che sbocciano dopo i freddi inverni nordici (www.annele.world ) Per la cura del corpo Luonkos è stato il primo al mondo a introdurre gli estratti di microbiomi della foresta nella cosmesi naturale. I prodotti includono ortica finlandese, oli di olivello spinoso e mirtillo rosso, avena, orzo, argilla e cera d’api. E anche la betulla: la polvere di corteccia e il carbone che sono prodotti dell’economia circolare, ovvero provengono dal flusso secondario dell’industria del legno. Il negozio Luonkos & Friends si trova a Turku, nel sud del Paese, ma anche on line (luonkos.fi/en) Per gli amanti del design Tra le archistar più importanti del XX secolo, con edifici in tutta la Finlandia (e itinerari di viaggio ad hoc), Alvar Aalto è celebre anche per il vaso che porta il suo nome, uno degli oggetti in vetro più famosi al mondo, tra design anni Trenta e linee curve che ricordano gli innumerevoli laghi del paesaggio finlandese (www.ittala.com) Per una neve veramente green Il produttore finlandese Pusu con l’azienda Spinnova hanno da poco lanciato sul mercato il Pusu Loska Spinnova©, sci all-mountain versatile, che sostituisce le fibre di carbonio e vetro con alternative innovative a base di legno e scarti di materiali (https://pusu.ski/en/product/loska-spinnova/).