Roma in festa, negozi chiusi ma piazze e ville riaprono

Dopo la tradizionale cena della vigilia e il cenone del 25, quest’anno offre molte opportunità di svago. A Piazza Navona tornano finalmente i ‘befanari’, e fino all’8 gennaio c’è ‘Christmas World’

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 Natale in famiglia per i romani. Sicuramente, come ogni anno, ma dopo la tradizionale cena della vigilia e il cenone del 25, per fuggire dall’inevitabile tombolata con la nonna la Capitale quest’anno offre molte opportunità di svago. Con le piazze, le ville e i quartieri più visitati e amati della città che tornano di nuovo protagonisti dopo due anni in cui il Covid ha bloccato tutto e tutti. Come Piazza Navona dove, dopo anni di ‘desertificazione’ dovuta alla battaglia legale contro i gestori delle bancarelle e il successivo blocco della pandemia, tornano finalmente i ‘befanari’, i banchi con dolciumi, giochi per ragazzi, oggetti natalizi, oltre al presepe, la giostra e il teatrino delle marionette Oppure come Villa Borghese, la più celebre e centralissima villa romana dove fino all’8 gennaio c’è ‘Christmas World‘, la manifestazione natalizia dove a disposizione di romani e turisti ci sono una pista di pattinaggio, la toy factory e tantissimi spettacoli live.

Inoltre sarà possibile passeggiare e vivere le atmosfere natalizie nel cuore di Berlino, Londra, Parigi, Tokyo, New York e al Polo Nord con la casa di Babbo Natale, ricreate da abili scenografi. Quest’anno altro appuntamento da non perdere è ‘Incanto di Luci’, la mostra d’arte sensoriale in scena all’Orto Botanico fino a domenica 8 gennaio 2023. Un mondo incantato, incorniciato dalla Città Eterna, in contemporanea con altre 18 località estere, come Parigi, Barcellona, Berlino, Francoforte, Dresda e Windsor, tra alberi magistralmente decorati, una grande slitta e grandi pacchi illuminati.

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Un modo diverso per passare il Natale, poi, è quello di girare per Roma per mercatini o ‘a caccia’ di alberi di Natale. Da quello più importante a Piazza San Pietro a quello più famoso (soprattutto se non proprio appariscente da meritarsi, in passato, il soprannome di ‘Spelacchio’) a Piazza Venezia, quest’anno alimentato da pannelli solari.

Poi c’è quello in piazza del Campidoglio che si illuminerà pedalando su una bicicletta/generatore ai piedi dell’abete: chiunque potrà contribuire, pedalando, a fornire l’energia necessaria all’accensione delle luci e della stella sulla sommità dell’albero. Poi ci sono l’albero luminosissimo in piazza di Spagna a quello fatto di bottiglie di plastica tra gli animali del Bioparco di Roma. Ora che sembra che il Covid faccia meno paura e sia sotto controllo tornano a riempirsi i cinema e a Natale gli esercenti torneranno a sorridere (anche grazie al ciclone ‘Avatar: La via dell’acqua’).

Nel primo natale post-pandemico i romani avranno anche l’opportunità di andare per negozi. Pochi, in realtà, quelli aperti sotto le feste, a parte quelli presenti nei centri commerciali dove il servizio di ristorazione sarà aperto sia il 25, dalle 18 alle 23, facoltativamente dalle ore 14, sia il 26, dalle 16 alle 23, sempre facoltativamente dalle 14. I negozi saranno chiusi a Natale e Santo Stefano, ma aperti sia alla vigilia che il 31 dicembre.

Stesso tipo di situazione per i negozi di Porta di Roma, aperti sia il 24 che il 31, dalle 10 alle 22. Al centro commerciale Anagnina, invece, il 24 e il 31 i negozi saranno aperti dalle 9 alle 20.30. Per quanto riguarda i negozi di abbigliamento, di tecnologia e di accessori, situati all’interno dei centri commerciali, il giorno di Natale resteranno chiusi, così come i negozi Decathlon, Ikea e Leroy Merlin. Stesso discorso per gli outlet che restano chiusi durante il giorno di Natale, domenica 25 dicembre 2022, e adottano anche orari ridotti per la vigilia di sabato 24.

agi.it

Natale: nel Salento si festeggia con la tintarella al mare

Temperature che sfiorano i 25 gradi e nelle spiagge di Porto Cesareo gli stabilimenti che organizzano dj set e spettacoli in musica. Elioterapia garantita

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AGI – Natale in spiaggia nel Salento. Temperature che sfiorano i 25 gradi e spiagge prese d’assalto da locali, vacanzieri e fuori sede tornati al sud per le vacanze. Molti stabilimenti balneari a Porto Cesareo (Le) hanno aperto in occasione delle festività, complice la colonnina di mercurio favorevole, garantendo servizio di elioterapia in spiaggia.

E proprio sulla sabbia sono stati allestiti alberi di Natale suggestivi frontemare e simpatiche slitte di Babbo Natale. Al tramonto, dj set e spettacoli in musica.

Unwto, Sauris e Isola del Giglio tra Best Tourism Villages 2022

 © ANSA

Ci sono anche la toscana isola del Giglio e Sauris in Friuli Venezia Giulia tra i “Best Tourism Villages” individuati dall’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto) che premia in questo modo le destinazioni rurali che stanno abbracciando il turismo come motore di sviluppo e nuove opportunità di lavoro e reddito, preservando e promuovendo valori e prodotti basati sulla comunità.

L’iniziativa riconosce inoltre ai villaggi il loro impegno per l’innovazione e la sostenibilità in tutti i suoi aspetti – economici, sociali e ambientali – e l’attenzione allo sviluppo del turismo in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nell’elenco ci sono 32 borghi di 18 Paesi selezionati da una commissione indipendente di valutazione tra 130 candidature presentate da 57 Paesi partecipanti.

“Una notizia che ci rende, ancora una volta, orgogliosi della nostra bella Italia.

Un riconoscimento internazionale a due borghi che rappresentano l’eccellenza turistica italiana e che sono l’occasione per rafforzare la strategia di promozione del Paese a partire da luoghi meno noti ma che rappresentano l’Italia più autentica. Grazie all’Unwto per questo prezioso riconoscimento” commenta la ministra del turismo Daniela Santanchè.

A conferma della qualità delle tre candidature italiane presentate dal ministero del Turismo, il borgo di Otricoli (Umbria) è stato selezionato per partecipare al “Best Tourism Village Upgrade Programme”, programma di supporto dall’Organizzazione che accompagnerà 20 delle località candidate in un percorso volto al pieno raggiungimento dell’eccellenza.

I borghi premiati parteciperanno al network globale dei Best Tourism Villages, potendo scambiare esperienze e buone prassi anche con esperti e partner del settore pubblico e privato. La cerimonia di premiazione si terrà il 27 e 28 febbraio 2023 ad Al-‘Ula in Arabia Saudita.

Questa la lista ufficiale:
Zell am See, Austria
Wagrain, Austria
Puqueldón, Cile
Dazhai, Cina
Jingzhu, Cina
Choachí, Colombia
Aguarico, Ecuador
Angochagua, Ecuador
Choke Mountains Ecovillage, Etiopia
Mestia, Georgia
Kfar Kama, Israele
Sauris-Zahre, Italia
Isola del Giglio, Italia

Umm Qais, Giordania
Creel, Messico
El Fuerte, Messico
Ksar Elkhorbat, Marocco
Moulay Bouzerktoune, Marocco
Lamas, Perù
Raqchi, Perù
Castelo Novo, Portogallo
Pyeongsa-ri, Sudcorea
Rasinari, Romania
AlUla Old Town, Arabia Saudita
Bohinj, Slovenia
Rupit, Spagna
Alquézar, Spagna
Guadalupe, Spagna
Murten, Svizzera
Andermatt, Svizzera
Birgi, Turchia
Thái Hải, Vietnam

ANSA

Sciltian, Annigoni e i Pittori della Realtà a Fermo

FERMO – E’ stata “l’ultima festa della pittura italiana”, secondo Vittorio Sgarbi la breve stagione dei ‘Pittori moderni della realtà’: Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni e i fratelli Antonio e Xavier Bueno cercarono di rilanciare la grande tradizione della pittura italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale, in parallelo con la rinascita del Paese. A loro (e ai classici a ci si ispirarono) il sottosegretario alla Cultura ha dedicato una mostra, da lui curata insieme a Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari, in corso a Palazzo dei Priori di Fermo fino al primo maggio 2023: “I Pittori della realtà.

Verità e illusione tra Seicento e Novecento”.
Un’ottantina di opere permette di rileggere e scoprire una particolare stagione dell’arte italiana del dopoguerra: un gruppo di artisti, dalle provenienze e storie più diverse, esordì nel 1947 scagliandosi contro il modernismo per difendere e recuperare la grande tradizione pittorica rifacendosi, in particolar modo, all’arte seicentesca, da Caravaggio alla pittura spagnola e fiamminga.
“Un’esperienza comunitaria e di ‘resistenza’ estetica ed etica, prima che politica” secondo Sgarbi, che si consumò nell’arco di cinque mostre tra il 1947 e 1949, anche alcuni lavori sono precedenti. In mostra opere di Sciltian, Annigoni, i fratelli Bueno, e inoltre Alfredo Serri, Giovanni Acci e Carlo Guarnieri, che si aggiunsero successivamente al gruppo, oltre a due capolavori di Giorgio de Chirico, il padre della Metafisica, fautore del “ritorno al mestiere”, che ebbe rapporti di stima reciproca con loro. Vengono inoltre presentate, a confronto con i moderni, lavori di artisti del Seicento e del Settecento: Alessandro Magnasco, il Maestro di Hartford, Giuseppe Recco e Carlo Magini, insieme alle opere della Pinacoteca Civica di Fermo, come “L’adorazione dei pastori” di Rubens. Il percorso espositivo si snoda tra dipinti ricchi di citazioni, come “Bacco al’osteria” di Sciltian dove un giovane nudo e incoronato di pampini interagisce con un gruppo di coetanei in abiti moderni, nell’ambiente dimesso di una mescita, oppure il nudo femminile con un vaso di fiori di Antonio Bueno del 1947 ispirato a a Tiziano e Manet. O ancora un ritratto femminile di Pietro Annigoni che replica il Pollaiuolo.. A volte gli artisti puntano decisi alla copia come dimostrano varie nature morte indistinguibili tra autori antichi e moderni. E altre volte ancora il gioco si fa esplicito e divertito come l’ “Omaggio a Roberto Longhi” di Sciltian, che compone una sua natura morta con libri, fogli di carta, matite, pennelli, colori, un paio di occhiali (con un bel gioco di riflessi della finestra alle spalle del pittore), una cartolina della Muta di Raffaello e una del Pifferaio di Manet. De Chirico è rappresentato da “Piazza d’Italia con torre rosa” e “Interno metafisico”, ma anche omaggiato da dipinti di manichini dei fratelli Bueno.
Apprezzatissimi dal pubblico, dai collezionisti e dagli altri artisti, i Pittori moderni della realtà furono disapprovati dai critici, che li accusarono di passatismo. Finita l’ “ultima festa della pittura italiana” presero strade diverse: i fratelli Bueno furono emarginati, mentre Annigoni arrivò a ritrarre varie volte la regina Elisabetta II d’Inghilterra. E Sciltian trovò una sua strada verso la modernità, ispirandosi alla cartellonistica cinematografica, come dimostra il monumentale “L’eterna illusione” del 1967, in cui raccoglie tutti gli spunti e le influenze della sua arte in un contesto contemporaneo di folla che si ammassa per andare al cinema. La mostra a Fermo si inserisce tra i principali eventi culturali del progetto regionale “Il Seicento nelle Marche”. (ANSA).