Niente sfida. Musk: Zuckerberg rifiuta il combattimento da antichi Romani

Rispondendo a un tweet del ministro Sangiuliano, Musk lo ringrazia e mette la parola fine all’ipotesi di sfida in un sito archeologico italiano
Elon Musk e Mark Zuckerberg

Elon Musk e Mark Zuckerberg – Fotogramma

avvenire.it

Non ci sarà nessun combattimento fra Elon Musk e Mark Zuckerberg. O almeno non nello stile e nell’ambientazione dell’antica Roma. Né a Roma, né a Pompei né altrove in Italia. A mettere fine alla questione è un tweet del numero uno di Twitter, Tesla e Space X, che riferisce il diniego del fondatore di Facebook e numero uno di Meta.

“Voglio ringraziare il ministro Sangiuliano – scrive Musk il rispondendo a un post del ministro della Cultura – per la gentilezza e la disponibilità nel voler organizzare un evento di intrattenimento, culturale e di beneficenza in Italia. Volevamo promuovere la storia dell’Antica Roma con il supporto di esperti e allo stesso tempo raccogliere soldi per i veterani americani e gli ospedali pediatrici in Italia. Zuckerberg ha rifiutato l’offerta perché non è interessato a questo approccio. Vuole solo combattere se è la Ufc organizzare l’incontro. Io comunque sono sempre pronto a combattere”.

La Ultimate Fighting Championship (Ufc) è un’organizzazione di arti marziali miste statunitense, con sede a Las Vegas.

Dal 6 gennaio Ogni mese un videomessaggio del Papa per invitare alla preghiera

Dal mese di gennaio, Papa Francesco affiderà ad un suo videomessaggio le tradizionali intenzioni di preghiera per il mese.

Si tratta di una nuova e inedita iniziativa dell’Apostolato della Preghiera che prenderà il via con un messaggio il prossimo 6 gennaio. L’ideazione dei video, realizzati in collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano, è dell’agenzia di comunicazione “La Machi”.

Papa Francesco parla, in questi videomessaggi, nella sua lingua madre, lo spagnolo, e poi ovviamente ci sono i sottotitoli nelle altre lingue: anche questo è molto bello: sono nella lingua in cui il Papa prega, in cui il Papa probabilmente, anche se di origini italiane, ha imparato a pregare”, anticipa alla Radio Vaticana il padre gesuita Frederic Fornos, direttore internazionale dell’Apostolato della Preghiera.

Nel mese di gennaio – rivela il religioso – ci propone di pregare e di coinvolgerci nel dialogo interreligioso, perchè pensa che sia veramente importante, oggi, il rispetto dell’altro per la pace nel mondo. Chiede di pregare perchè il dialogo sincero tra uomini e donne di religioni diverse porti frutti di pace e di giustizia”.

Fornos spiega anche il perché: saranno utili “per aiutare la gente, i cattolici ma non solo, tutte le persone che desiderino pregare e mobilitarsi per queste sfide dell’umanità. Pregare insieme a Papa Francesco per queste sfide ci aiuterà molto”.

E osserva: “Saremo su tutte le Reti Sociali: Facebook, Twitter, Instagram, YouTube dove sarà presentato questo video”.

avvenire

Molte parrocchie hanno una web o un blog. Ecco qualche consiglio per potenziare questi strumenti

Il primo aspetto da chiarire è se un blog e una pagina web sono uguali. In realtà no. Vediamo alcune caratteristiche di ciascuno.

Web

– Ha una struttura molto più complessa e richiede persone che conoscano le regole della programmazione e del disegno.
– La maggior parte delle volte presenta informazioni puntuali e specifiche.
– L’obiettivo principale non è quello di interagire con il pubblico, ma di far conoscere cos’è e cosa fa l’impresa o in questo caso l’istituzione, e di mostrare i prodotti/servizi disponibili.
– Si cura molto la formalità al momento di comunicare qualcosa relativamente ai prodotti e ai servizi.

Blog

– È molto semplice perché in genere i servizi offrono modelli già predisposti, e sono disponibili anche molte piattaforme gratuite.
– Un blog presenta un contenuto aggiornato in modo regolare. L’interazione con il pubblico è maggiore.

Molte parrocchie hanno spazi web/blog. Per trarne il massimo profitto, è bene tener conto del fatto che questi spazi servono per:

Informare: per questo è bene che le informazioni vengano aggiornate. Non c’è errore più grande che entusiasmarsi e dopo un mese abbandonare la web/blog. Se si inseriscono ad esempio gli orari delle Messe o delle riunioni pastorali, è bene aggiornarli sempre.

Creare comunità: non si tratta solo di strumenti, ma di spazi in cui le persone interagiscono. La comunità parrocchiale deve avere uno spazio per interagire sia attraverso commenti che mediante le reti sociali. Ciò che conta è rispondere alle richieste e sapere come gestire i commenti.

Formare: come comunità di fede abbiamo un’opportunità d’oro per formare. Oggi abbiamo molteplici strumenti che possono aiutare in questo senso: video, musica, pdf, presentazioni, infografie… Su Internet possiamo trovare un ampio ventaglio di strumenti gratuiti e molto semplici da usare.

Per questo è molto importante conoscere il pubblico e capire che servizi si aspetta da una pagina web. Chiaramente bisogna tener conto del fatto che il primo destinatario sarà la comunità parrocchiale, ma va anche capito come presentare la comunità a chi accede per la prima volta.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

sources: Familia Cristiana

Papa: 11 mln follower su twitter. E account in latino sfiora i 200 mila

(ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 27 DIC – Papa Francesco ha raggiunto oggi gli 11 milioni di follower sull’account Twitter @Pontifex in nove lingue. Ieri aveva lanciato questo tweet: “Davanti al Presepe, preghiamo in modo speciale per quanti soffrono persecuzione a motivo della fede”. I follower, alle 9.15, in lingua spagnola sono 4.415.526, in inglese 3.441.090, in italiano 1.388.536, in portoghese 909.450, in francese 224.069, in latino 195.523, in tedesco 163.179, in polacco 158.764, in arabo 103.920.