L’allarme. Assicurazione auto/moto: ogni anno truffati 600 mila italiani

I dati di una ricerca realizzata per Facile.it: 268 euro l’importo medio sottratto. Ma non è il settore dove le frodi sono più frequenti
Assicurazione auto/moto: ogni anno truffati 600 mila italiani

I numeri sono interessanti: l’1,4% degli italiani, vale a dire circa 600mila persone, negli ultimi 12 mesi ha subito una truffa nell’ambito dell’assicurazione auto/moto, per un importo medio sottratto di 268 euro. Sono i dati emersi dall’indagine realizzata per Facile.it dagli istituti mUp Research e Norstat. Non è poco, ma va sottolineato che, sebbene l’Rc auto/moto sia ritenuta da alcuni una delle aree maggiormente a rischio, i dati emersi dalla ricerca, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale, evidenziano come sia, tra i campi analizzati, quello dove in percentuale gli italiani sono caduti in trappola con meno frequenza. Guardando alle altre voci di spesa famigliare, ad esempio, emerge che il 7,1% dei rispondenti ha subito una truffa legata alle utenze luce e gas, il 6,5% nell’ambito delle carte elettroniche e il 5,2% nella telefonia mobile. Considerando le voci di spesa familiare analizzate, gli italiani “beffati” nell’ultimo anno sono complessivamente 8,3 milioni, con un danno economico stimato che supera i 3 miliardi di euro.

Se per l’Rc Auto/moto la truffa media è risultata di 268 euro, l’indagine ha sottolineato come l’importo cambi a seconda della voce di spesa familiare analizzata. Il danno più elevato è stato registrato tra i prestiti personali dove chi è stato frodato ha perso, sempre in media, 1.490 euro, mentre sono 279 euro quelli persi per truffe inerenti ai conti correnti. Nel 45% dei casi (compresi quelli della Rc), le truffe sono passate attraverso un’email, nel 26% tramite Sms (31% nel caso dei conti correnti) e nel 21,5% da siti web fasulli (29% per le carte elettroniche). Va detto, però, che ogni settore ha le sue specificità. Quando si parla di frodi nell’ambito delle utenze luce e gas, ad esempio, tra i canali più usati dai malfattori ci sono i finti call center (44%, molto attivi anche sulle polizze) e le visite porta a porta (31,3%). La nuova frontiera della truffa passa ovviamente anche dai social network, particolarmente usati nell’ambito dei prestiti personali (15,9%), e dalle App di messaggistica istantanea, attraverso cui sono stati truffati circa il 9% dei rispondenti.

Cosa accade dopo la truffa? Purtroppo, il 41,5% di chi cade in trappola non denuncia la frode. Il dato arriva addirittura al 55,1% nella telefonia mobile e al 54,5% nei prestiti personali. Ma per quali motivi non si denuncia? Tra i 3,4 milioni che non hanno denunciato la truffa subita, il 33% ha detto di non averlo fatto perché il danno economico era basso, mentre il 27% perché era certo che non avrebbe recuperato quanto perso. Per circa 800 mila individui, invece, vi è una ragione di natura psicologica: il 15,1% ha detto che si sentiva ingenuo per esserci cascato, mentre il 9% ha dichiarato di non aver denunciato la frode perché non voleva che i familiari/conoscenti lo sapessero. Secondo l’indagine, le vittime predilette dei truffatori sono soprattutto gli uomini (22,5% rispetto al 15,7% del campione femminile) e, a dispetto di quanto si possa pensare, i rispondenti con un titolo di studio universitario (23,3% rispetto al 17% rilevato tra i non laureati). Infine, dal punto di vista anagrafico si nota che, a cadere in trappola, sono più sovente i giovani nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni (31,6% contro il 15% nella fascia 65-74 anni), mentre, a livello territoriale, sono i residenti nel Nord Italia (Nord Est 22,3% – Nord Ovest 21%).

Avvenire

È questa la truffa online del momento

La truffa online è liquida, elastica, proteiforme. Vecchia come il web, sa cambiare forma al mutare del contesto sociale, delle esigenze collettive, dell’“alfabetizzazione” informatica di chi deve essere truffato.

L’unico dato immutabile è il desiderio di fare soldi. Prima, nell’età delle vacche grasse, funzionava il pishing fatto di concorsi a premifinte mail della banca o bollette. Lo spam era selvaggio, una rete lanciata nella Rete, per far finire qualcuno impigliato nelle maglie strette dell’avidità.

Poi c’è stata la crisi. La gente ha impiegato un po’ di anni per capire che i “soldi facili” sono appannaggio di pochi, spesso disonesti, eletti. I soldi si fanno con il lavoro, dunque i tecnobalordi si adeguano e promettono un posto di lavoro, molto spesso con un impiego facile, facile, casalingo e ben remunerato.
Da qualche tempo a questa parte uno dei mittenti più gettonati è tale Marco Iannone della Nuova Consulenze Srl, azienda sul mercato dal 2008 nel settore della consulenza finanziaria e della gestione dei rischi. Come direbbe Don Vito Corleone (altro soggetto facente parte del settore), l’offerta di Iannone è di quelle che non si possono rifiutare: un posto da coordinatore finanziario, con tanto di assistenza dentale, sanitaria e orari flessibili. Insomma, la manna dal cielo in questa epoca di vacche magre.

Peccato che la Nuova Consulenze Srl sia una scatola vuota, uno scenario di cartapesta per una rappresentazione truffaldina. Il sedicente Iannone spara nel mucchio: fra tanti, qualcuno che avrà diffuso nel web curricula a raffica ci sarà e, pervenuto l’invito via mail, magari deciderà di tentare. Chi truffa, in fondo, non ha nulla da perdere e, per il calcolo delle probabilità, imbattersi in qualcuno disposto a tentare la carta del lavoro a domiciclio non è così difficile.

Il responsabile delle risorse umane, d’altronde, non ha grandi pretese: gli è sufficiente che siate residenti In Italia,maggiorenni e abbiate Internet, telefono ma soprattutto un bel conto corrente. Se non ce l’avete anche Pay Pal può andar bene lo stesso.

Una volta ottenuto il vostro (finto) contratto da consulente finanziario potrete cominciare il vostro (finto) lavoro che consisterà nel far transitare sul vostro (vero) conto corrente denaro ottenuto oltre i confini dell’Unione Europea. A voi dovrebbe spettare un 10%, ma non è detto che vi venga accreditato. Mentre è molto facile che a svegliarvi da questo (finto) sogno arrivi un giorno la polizia postale.

Oltre a Iannone il sito Anti-Pishing Italia mette in guardia anche da Marco Rucci di Prima-It Srl, oppure da Jct-Consulting, da Consulenze più Srl, da Marco Cerrutto di New Consulting e da UTS Logistics GmbH che dopo aver riscosso grandi successi in Germania e Olanda ha deciso di sbarcare anche in Italia. Tutti nomi inventati di personaggi inesistenti, di società fittizie nate per speculare sull’ingenuità e la buona fede altrui.

Con un po’ di attenzione, però, i truffatori possono essere facilmente smascherati. Come? Per esempio compiendo una ricerca su Internet per verificare se la società esista davvero, diffidando di chi ha una mail generica, invece, di un indirizzo di posta con dominio societario. Anche chi non ha un recapito telefonico non dà grande affidabilità. In questi casi gli indizi della truffa sono tanti e molto evidenti: un’“assunzione” senza colloquio conoscitivo è altamente sospetta, così come una comunicazione  gestita interamente su Internet. La cosa migliore è spedire direttamente nel cestino le mail in arrivo da chi non avete mai visto, né sentito prima. Più di tante regole basta solo un po’ di buon senso.

yahoo.com

Segnalazione di truffa: AVVISO PER LE PARROCCHIE

È giunto l’avviso, da fuori diocesi, di fare attenzione a telefonate o persone che si presentano per comunicare lasciti (testamenti) in denaro/beni per le parrocchie.

Il caso che si è verificato è questo:

la Sig.ra che si presenta come Roberta Arancio con sede a Milano informa di un lascito da parte della mamma defunta e di prendere contatti con il notaio Gaetano Bevilacqua, sempre di Milano, il quale richiede una parcella da versare con vaglia postale online, come condizione previa e necessaria al trasferimento del lascito.

L’imbroglio è già stato segnalato ai Carabinieri ed hanno verificato che il notaio non è iscritto nell’Albo Nazionale e probabilmente anche la Sig.ra Arancio è un nome fittizio.

diocesi.re.it

Truffa. Falsi funzionari della Banca d’Italia

Si informa che è in atto una truffa ai danni delle parrocchie. Personaggi che si spacciano per funzionari della Banca d’Italia contattano i parroci per comunicare che hanno una donazione a loro favore e che necessitano del codice Iban del conto della parrocchia.

Si informa che è in atto una truffa ai danni delle parrocchie. Personaggi che si spacciano per funzionari della Banca d’Italia contattano i parroci per comunicare che hanno una donazione a loro favore e che necessitano del codice Iban del conto della parrocchia per effettuare il bonifico. Per fare l’operazione e sbrigare le pratiche necessitano di un centinaio di euro, da versare su carta postapay o similare.

La Banca d’Italia di Reggio Emilia (dottor Pagano) informa che si tratta di una truffa e che è stata inviata comunicazione alla Curia di Reggio Emilia.

diocesi.re.it