Taizé, un popolo sui passi di frère Roger

Di settimane internazionali di preghiera e di incontro tra giovani, la comunità ecumenica di Taizé, in Francia, ne ha vissute un numero che ormai è difficile anche solo contare. Sono state come sistole e diastole di una storia di cui solo i “fratelli” più anziani oggi presenti – come frère Daniel, 94 anni, arrivato in questo piccolo villaggio della Borgogna nel 1942 – conservano la memoria di tutta la sua ricchezza e complessità. Quest’anno però la settimana in corso, iniziata lunedì e intitolata “Raduno per una nuova solidarietà”, presenta un significato e delle modalità di svolgimento speciali. Domenica prossima, 16 agosto, sarà infatti il 10° anniversario della morte del fondatore frère Roger, che avrebbe compiuto lo scorso 12 maggio 100 anni. Il 2015 è inoltre il 75° anniversario della comunità che lui, al secolo Roger Louis Schutz, svizzero protestante, si sentì chiamato a iniziare, prima per l’accoglienza dei profughi di guerra, poi come oasi di dialogo nel cuore dell’Europa dilaniata da due conflitti mondiali, quindi come sogno di un cammino ecumenico, sull’onda del Concilio Vaticano II e delle sue aperture.
In 4.000, di età compresa tra 18 ai 35 anni, sono arrivati nei giorni scorsi da tutta Europa e oltre – perfino dal Sud Sudan e dal distretto di Wujiang, in Cina – rispondendo a un invito dell’attuale priore di Taizé, frère Alois. Le loro giornate vengono scandite dalla preghiera del mattino e della sera, da una meditazione guidata da un “fratello” di Taizé sul trittico “gioia, semplicità, misericordia”, poi da una serie di “atelier”, lavori in gruppo con esperti che introducono il tema e lasciano lo spazio a testimonianze di solidarietà, declinata in vari ambiti: giustizia sociale, ecologia, migrazioni, dialogo interreligioso. Anche l’Italia segna la sua presenza. Proprio uno degli “atelier” di ieri, su “La città e la dignità umana”, ovvero su come umanizzare il volto oscuro dei grandi insediamenti, è stato guidato da Maurizio Tira, professore ordinario di urbanistica all’Università di Brescia, frequentatore di Taizé da 35 anni. Ma ad intervenire sono state an-
che personalità ecclesiali come Jean Vanier, fondatore della comunità “L’Arca”, o delle istituzioni e dell’impegno sociale, come Jérôme Vignon, presidente dell’Osservatorio nazionale della povertà e dell’esclusione sociale,
in Francia.
Domenica, per il solenne momento di preghiera che si terrà in memoria di frère Roger, ci saranno un centinaio di ecclesiastici cattolici, ortodossi, e protestanti, e rappresentanti di altre religioni. Tra i cattolici il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, come rappresentante del Papa, il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, e Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia, presidente della Conferenza episcopale francese. Con loro anche tutti “fratelli” di Taizé, di tutte le comunità sparse nel mondo, che, strano ma vero, si ritroveranno insieme per la prima volta nella loro storia.
Tutti in preghiera in quel pezzo di Francia agreste rimasta simile a se stessa nei decenni, senza che vi sia fiorito attorno alcun “business”. Tutti portando nel cuore, in misura diversa, un sentimento che don Luigi Zanardini, sacerdote della diocesi di Brescia, tra i vari incarichi direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo, arrivato a Taizé la prima volta nel 1975, esprime così: «Nella mia giovinezza, quello con frère Roger è stato un incontro che ha dato una svolta al mio modo di accostarmi a Cristo e il Vangelo. Senza Taizé non riuscirei a pensarmi come sono
Un momento di preghiera nello stile di Taizé durante un Pellegrinaggio di fiducia sulla terra. Fino al 16 agosto la comunità della Bergogna ospita un raduno di giovani ‘per una nuova solidarietà’
oggi».

avvenire

Roma “invasa” dai giovani di Taizè

CHIESA

Domani il 35° incontro europeo della Comunità di Taizé. Fino al 2 gennaio sono in programma incontri di preghiera, riflessione e vita comune nelle parrocchie dove saranno ospitati e nelle famiglie che li accoglieranno. Sabato pomeriggio è prevista la preghiera con il Papa in Piazza San Pietro.
[banner]

A Roma i giovani di Taizé. Pellegrini di fiducia

Alois (frère) – Pellegrini di fiducia. Il cammino di comunione seguito a… 

Pellegrini di fiducia. Il cammino di comunione seguito a Taizé Titolo Pellegrini di fiducia. Il cammino di comunione seguito a Taizé
Autore Alois (frère)
Prezzo
Sconto 15%
€ 8,50
(Prezzo di copertina € 10,00 Risparmio € 1,50)
Dati 2012, 112 p.
Editore EMI  (collana Fuori collana)

È da oggi in libreria il volune “Pellegrini di fiducia” (Bologna, Emi, 2012, pagine 127, euro 10) scritto dal priore di Taizé in occasione dell’imminente incontro dei giovani a Roma promosso dalla comunità. Qui di seguito pubblichiamo il testo introduttivo. 

>>>scheda online


di fratel Alois

Oggi la fede in Dio è sempre più spesso messa in discussione, soprattutto nel mondo occidentale. Il semplice pensiero che Dio esista sembra diventare più difficile. In un universo di cui conosciamo sempre meglio la complessità e l’infinitezza, come immaginare una onnipresenza di Dio, che si occuperebbe contemporaneamente dell’universo e di ogni essere umano in particolare?
Ai giovani che vengono a Taizé alla ricerca della fede, certuni alla ricerca di una vocazione, mi capita spesso di dire loro: la fede si presenta oggi come un rischio, il rischio della fiducia. Per correre questo rischio, abbiamo bisogno di coinvolgere tutto il nostro essere, tutte le nostre capacità umane, tanto quelle del cuore quanto quelle della ragione.
Se molti giovani potessero cogliere meglio come la fede non è in primo luogo l’adesione a delle verità, ma una relazione personale con Dio! Il centro della nostra fede è il Risorto presente in mezzo a noi, il quale ha un personale legame d’amore con ciascuno.
Una trentina d’anni fa, fratel Roger ha lanciato il “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”. Attraverso degli incontri di città in città, in Europa e negli altri continenti, chiedendo l’ospitalità delle famiglie che aprono le loro case, vogliamo permettere alle nuove generazioni di testimoniare che Cristo ha instaurato una solidarietà nuova che si estende a tutta la famiglia umana, al di là delle frontiere politiche, etniche, sociologiche, confessionali e anche religiose.
Il nostro pellegrinaggio di fiducia cerca, insieme ai giovani, come poter mettere in pratica questa nuova solidarietà. Ci siamo dati fino ad agosto 2015 – momento dell'”incontro per una nuova solidarietà” a Taizé – per permettere a giovani di tutti i continenti di mobilitare le loro energie, mettere in comune le loro attese, le loro intuizioni, le loro esperienze, e prendere nuovo slancio verso il presente. Insieme alle nuove generazioni vorremmo affermare che la vita di fraternità portata da Cristo, che sarà vissuta in pienezza l’ultimo giorno, è una realtà possibile già oggi. Noi vorremmo già vivere quello che ad occhi umani non sembra possibile, poiché sappiamo che niente è impossibile a Dio.

(©L’Osservatore Romano 20 dicembre 2012)

Taizé è già a Roma

Dai primi di marzo alcuni fratelli della comunità ecumenica internazionale di Taizé sono a Roma per preparare la trentacinquesima edizione dell’incontro europeo dei giovani che si svolgerà nella Capitale italiana dal 28 dicembre 2012 al 2 gennaio 2013. Dopo una serie di colloqui avuti con i responsabili dei vari settori pastorali della diocesi, essi concluderanno la loro visita sabato 31 marzo, vigilia della Domenica delle Palme, animando una veglia di preghiera nella basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 18.30, presieduta dal cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini.

La veglia — organizzata dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile — marcherà anche la celebrazione (domenica 1º aprile) della ventisettesima Giornata mondiale della gioventù che quest’anno si svolgerà in ogni diocesi. All’inizio dell’incontro di riflessione e preghiera, il cardinale Vallini terrà una catechesi sul tema  che Benedetto XVI ha posto al centro della Giornata, «Siate sempre lieti nel Signore!», offerto da un’esortazione contenuta nella Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi (4, 4).

La veglia è ormai una tradizione, visto che ogni anno, dalla nascita della Gmg, i fratelli di Taizé animano l’adorazione eucaristica, per i giovani della diocesi di Roma, prima della Domenica delle Palme.

Taizé — si legge in una nota della comunità — non vuole organizzare un movimento di giovani attorno a se stessa: cerca invece di accompagnare i ragazzi nell’approfondimento della fede e di stimolarli a impegnarsi nella Chiesa locale. Ogni anno, tra Natale e Capodanno, la comunità prepara in una metropoli europea un incontro di giovani, come una tappa del “pellegrinaggio di fiducia sulla terra” cominciato da fratel Roger più di trent’anni fa: «Giovani da tutta Europa e non solo sono invitati a partecipare all’incontro di Roma per fare un pellegrinaggio alle sorgenti della fede e della carità, pregare nelle grandi basiliche per la pace nel mondo e la fiducia tra gli uomini, beneficiare dell’ospitalità delle famiglie di Roma e dintorni e incontrare Papa Benedetto XVI».

Alcuni fratelli della comunità torneranno a Roma nel mese di settembre, insieme ad alcune suore di Sant’Andrea e a un gruppo di giovani volontari di diversi Paesi venuti da Taizé, per continuare il cammino iniziato a marzo e che condurrà all’incontro europeo. Abiteranno a Roma quattro mesi per preparare l’incontro con le parrocchie e le comunità religiose della diocesi, in stretto legame con il Vicariato.

È la quarta volta che la Capitale ospita il raduno, dopo le edizioni del 1980, del 1982 e del 1987.

Osservatore Romano