La comunità del Seminario di Reggio Emilia

Oggi è composta da 17 giovani che stanno compiendo il cammino per diventare sacerdoti diocesani. Tale cammino attualmente ha la durata di sei / sette anni: dall’eventuale anno propedeutico al sesto anno. Inoltre il nostro Seminario ospita un seminarista Ghanese della diocesi di Kumasi.

L’anno propedeutico, in conformità ai nuovi Orientamenti CEI per i Seminari, è un anno di ulteriore discernimento e approfondimento della chiamata del candidato al sacerdozio ministeriale.

La vita dei seminaristi oggi

Si possono suddividere in tre ambiti: studio, vita di comunità, vita pastorale.

1) Lo studio impegna i seminaristi per sette anni, e sono circa ottanta gli esami necessari per portare a termine gli studi di Filosofia e Teologia. Agli esami vanno aggiunte la tesi finale e la lectio coram.

2) La vita comunitaria è composta durante la giornata da una ritmata vita di preghiera (Lodi e meditazione alla mattina, Vespri e S. Messa alla sera, preghiera personale, condivisione) e dalla vita quotidiana familiare (fare le pulizie, servire a tavola, usare la lavatrice, prove di canto, momenti di svago e formativi, ecc… ). La concretezza della vita quotidiana, la responsabilizzazione personale nella vita comunitaria diventano luoghi di crescita e di maturazione personale e nella vita fraterna.

3) La vita pastorale che porta i seminaristi a ricevere incarichi presso le parrocchie o servizi diocesani con mandati spesso biennali. Lo scopo di queste esperienze è imparare ad amare la comunità e il sacerdozio attraverso la vita fraterna, cioè lo scambio, il dialogo, la conoscenza con il parroco (che trasmette un proprio stile personale e diocesano di spiritualità presbiterale), e le attività pastorali che vengono svolte e nelle quali si entra in contatto con i parrocchiani.

Il senso e il motivo della giornata del seminario

SEMINARIO VESCOVILE DI REGGIO EMILIA

viale Timavo, 93 – 42100 Reggio Emilia

telefono Portineria 0522-406811 – Fax 0522-452113

Cari amici,   quale è l’origine delle vocazioni sacerdotali?Il volto e la vita affascinante dei sacerdoti, una comunità cristiana viva, ma soprattutto la grazia del Signore Dio che non smette mai di chiamare.Preghiamo per tutte queste ragioni e doniamo, se ci è possibile, anche il nostro aiuto, la nostra offerta per il Seminario.Il vostro vescovo vi ringrazia e chiede con voi a Dio di aiutare il suo ministero con vocazioni autentiche e coraggiose. + Massimo

Reggio Emilia, giovedì 14 Gennaio 2016

Carissimi confratelli Sacerdoti,

                                               l’ OTTAVA GIORNATA DIOCESANA DEL SEMINARIO sarà il 24 Gennaio 2016. Ad essa verranno collegate alcune iniziative vocazionali del Seminario; iniziative che durante l’anno potrete proporre ai giovani delle vostre parrocchie. Troverete tutto nelle buste che vi verranno consegnate. personalmente dal seminario o attraverso un confratello durante il mese di Dicembre 2015);

Condividiamo nuovamente con voi e con le vostre comunità il senso e il motivo della giornata del seminario:

1) Vi chiediamo in questa giornata di sensibilizzare le comunità sul tema del ministero presbiterale, affidando la giornata del seminario alla comunità stessa. La comunità sta in piedi o cade nella misura in cui c’è una sana preoccupazione per la cura delle vocazioni, in particolare di quella sacerdotale. Con l’aiuto della preghiera, dell’ascolto della Parola, della celebrazione dell’Eucaristia, della testimonianza cristiana, la parrocchia è chiamata a mostrarsi ai giovani quale comunità in-vocante. Siamo tutti chiamati ad avere a cuore la preghiera per le vocazioni affinché il Signore continui a mandare anche oggi operai nella sua messe. La comunità ha in se stessa i doni e le capacità per offrire e suscitare nella Chiesa nuove vocazioni, in particolare al ministero sacerdotale.

2) La giornata diocesana del Seminario pertanto si caratterizza come giornata di preghiera innanzitutto. Vi invitiamo a proporre in questa giornata e durante la settimana una particolare intenzione di preghiera o momenti di preghiera per le vocazioni sacerdotali. Vuole sensibilizzare la comunità (famiglie, giovani, adulti, malati, consacrati, ecc…) a riflettere sulla importanza della vocazione sacerdotale, facendo delle preghiera per le vocazioni una invocazione quotidiana, per tutti.

3) Un altro motivo è il disavanzo economico del Seminario (in virù delle opere di ristrutturazione eseguite quest’anno speriamo possano diminuire negli anni a venire) che ha nelle offerte delle parrocchie una delle poche entrate necessarie per il sostentamento della struttura e dei seminaristi, tra i quali alcuni che — per provenienza (Sierra Leone – Ghana) o per condizioni familiari disagiate economicamente e/o contrarie alla vocazione dei figli — non possono mantenersi autonomamente. Vi ringraziamo anche per la grande risposta e la sensibilità mostrata dalle comunità parrocchiali nell’anno passato, in periodo di crisi economica, nel quale sono stati raccolti circa 92 mila euro. Ci siamo davvero sentiti sostenuti dai nostri confratelli parroci e dalla parrocchie. Un’altra modalità che vogliamo istituire per le parrocchie e i fedeli benestanti e generosi che hanno a cuore i seminaristi, è quella di contribuire alle spese sostenute per l’alloggio di un seminarista. Qualcuno nel silenzio lo ha iniziato a fare. Vi invitiamo a far conoscere anche questa possibilità. Le spese vive mensili, sostenute dal seminario per ogni seminarista, comprensivo di tutto (vitto, alloggio, esercizi spirituali, ritiri, spese per l’istituto teologico, pellegrinaggi, ecc…) è di circa 400 euro al mese. La borsa di studio denominata “adotta un seminarista” e con la quale chiunque potrà sostenere un mese di vita comunitaria di un seminarista  è di 400 euro (per chi riesce) o un contributo di 100 euro al mese.

4) Le buste per la raccolta delle offerte possono essere richieste gratuitamente dalle parrocchie all’economato del Seminario (tel.0522/406851)

5) Infine alla base della GIORNATA del SEMINARIO vi è l’idea che al fine di rilanciare la cultura vocazionale e sacerdotale, i sacerdoti stessi della Diocesi in questa giornata parlino ai giovani del Seminario, della loro vocazione sacerdotale. Anche per il futuro, le vocazioni al ministero saranno suscitate e incoraggiate, rafforzate e guidate in maniera decisiva da modelli di vita concreti, da preti testimoni di vita. Anche questo fa parte del compito del prete. Siamo certi che la riscoperta della vocazione sacerdotale da parte dei giovani è strettamente legata alla pastorale vocazionale parrocchiale e alla riscoperta continua della dimensione vocazionale della propria vita da parte del sacerdote e dei parrocchiani.

Con tanta speranza, certi dell’aiuto del Signore, e della dedizione di tutti al proprio sacerdozio, affidiamo questa giornata alla preghiera di Maria, Madre della Chiesa, ai Patroni san Prospero e San Francesco.

Cordialmente Salutiamo

Il rettore                                             Il Vice Rettore

don Alessandro Ravazzini                      don Matteo Bondavalli

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Per il versamento delle offerte al Seminario sono possibili due soluzioni: 1) consegnarli direttamente agli Economi del Seminario, 2) fare un bonifico bancario con le seguenti specifiche:

SEMINARIO VESCOVILE DI REGGIO EMILIA

Bonifico a / Banco Popolare Soc.Coop.

Agenzia 2 – Reggio Emilia

Coordinate bancarie: IT92 W 05034 12802   000 000 00 2387

Causale:Giornata Diocesana del Seminario

Oppure per le borse di studio occorre cambiare solo la causale :

Causale: Borsa di studio “Adotta un seminarista”

teologia1

VIII Giornata Diocesana del Seminario Domenica 24 gennaio 2016 Traccia di riflessione a commento delle letture della Santa Messa

VIII Giornata Diocesana del Seminario
Domenica 24 gennaio 20126
Traccia di riflessione a commento delle letture della Santa Messa

Prima lettura: Ne 8,2-4.5-6.8-10
Seconda lettura: 1Cor 12,12-30
Vangelo: Lc 1,1-4; 4,14-21

Le letture di questa III domenica del tempo ordinario (anno C) ci introducono bene ad una riflessione sul tema del sacerdote come ministro di misericordia, nella consapevolezza che “la nuova evangelizzazione non può che usare il linguaggio della misericordia, fatto di gesti e di atteggiamenti prima ancora che di parole” (papa Francesco, 14/10/2013). Interpretando senza fatica le indicazioni che ci vengono dal recente magistero, possiamo affermare che la misericordia è il tratto distintivo di tutto il ministero presbiterale, il suo asse portante.
Nella prima lettura ci viene offerta la descrizione della solenne assemblea liturgica a Gerusalemme nel tempo del ritorno dall’esilio, una sorta di nuovo battesimo per tutto il popolo, che “tendeva l’orecchio al libro della legge “. La Parola di Dio è il racconto dell’agire misericordioso di Dio nei confronti dell’umanità e i leviti sono chiamati ad interpretarne il senso perché il popolo comprenda la lettura e rilegga la sua vicenda dalla prospettiva di Dio.
“La misericordia nella Sacra Scrittura è la parola-chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile. L’amore, d’altronde, non potrebbe mai essere una parola astratta. Per sua stessa natura è vita concreta: intenzioni, atteggiamenti, comportamenti che si verificano nell’agire quotidiano. La misericordia di Dio è la sua responsabilità per noi. Lui si sente responsabile, cioè desidera il nostro bene e vuole vederci felici, colmi di gioia e sereni” (MV 9)
È questa memoria che suscita in noi lacrime di compunzione per i nostri tradimenti e le nostre infedeltà all’alleanza con il Dio misericordioso e pietoso, ma soprattutto è questa memoria che ci permette di vivere “felici, colmi di gioia, sereni” nel saperci così tanto amati e che ci chiede di corrispondere a questo circuito di misericordia. “È sulla stessa lunghezza d’onda che si deve orientare l’amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli. Come è misericordioso Lui, così siamo chiamati ad essere misericordiosi noi, gli uni verso gli altri.” (MV 9). ). Va inteso in questo senso l’invito che Neemia rivolge al popolo di condividere la mensa “portando porzioni a quelli che nulla hanno di preparato”.
Il sacerdote, ministro della Parola, ci aiuta a spezzare questo Pane e a farci commensali di questa liturgia di misericordia e di compassione che ha nella Scrittura una delle sue “porte” fondamentali (“Per essere capaci di misericordia, quindi, dobbiamo in primo luogo porci in ascolto della Parola di Dio”, MV 13).
Nella seconda lettura Paolo prende a prestito dalla letteratura pagana questo apologo per esprimere il mistero di comunione che è la Chiesa; la qualità che sembra emergere in questo organismo così sapientemente disposto e articolato è la cura che le varie membra debbono avere reciprocamente tra loro per custodire l’unità. Quelle più deboli, le più “periferiche” potremmo dire, sono le più necessarie; e se un membro soffre, gli altri com-patiscono con lui.
“Ciascuno secondo la propria parte” ci ricorda il principio di ordine della creazione di Gen 1. Il mistero della ricapitolazione in Cristo risulta evidente nel suo Corpo mistico, dove ognuno è chiamato con la sua vocazione a far risplendere questo mosaico in cui ogni tessera è fondamentale, “fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo”. (Ef 4,13)
La collaborazione al ministero apostolico fa sì che il sacerdote sia come la giuntura tra le membra che permette loro, attraverso l’olio della Grazia, di nutrirsi e di mantenere il tono “battesimale” con le esigenze che comporta. Egli ricorda loro anzitutto il mistero di unità e di comunione, vocazione universale che orienta e sostiene quella particolare di ciascuno, e che non è possibile custodire senza la misericordia e la compassione. Nel discernimento vocazionale, il sacerdote aiuta i fratelli a capire il dono particolare affidato a ciascuno per edificare la Chiesa, quella pro-esistenza che ci fa capire che la nostra vita ha senso solo nella misura in cui si fa dono a qualcuno, offerta di sé per i fratelli, corrispondendo a quel dinamismo responsoriale che conferisce verità e pienezza a qualsiasi vocazione.
Ed è proprio la consapevolezza della propria pro-esistenza che anima la pagina del Vangelo di questa domenica, in cui Gesù dà l’avvio al suo mistero pubblico nella sinagoga di Nazareth. La citazione di Isaia e la rilettura attualizzante di Gesù hanno un chiaro riferimento giubilare, che in questo Anno Santo sembra risuonare in modo ancora più incisivo. Sono indicati i cinque cardini della missione profetica di Gesù che hanno come destinatari privilegiati gli ‘anawim, “coloro che sono curvi”. Risulta evidente che “nella visione di Cristo, i poveri devono essere oggetto dell’attenzione, della cura e della premura della Chiesa” (G. Ravasi, Il significato del Giubileo, EDB 2015, p. 55).
Ritorna anche un termine caro a Luca, “oggi”, che usa solitamente per annunciare la salvezza di una persona che ha accolto Cristo: pensiamo ad esempio a Zaccheo (“Oggi la salvezza è entrata in questa casa”) o al miserabile che condivide con lui l’ignobile sorte della croce (“Oggi sarai con me in paradiso”). È l’oggi dello Spirito, in cui Dio visita il suo popolo e questi è chiamato a riconoscere la qualità di questo kairos: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. […], perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata”. (Lc 19,42ss.)
Il sacerdote, nella comunità cristiana, è chiamato a promuovere e a guidare questo discernimento ecclesiale dei segni dei tempi. Francesco, rivolgendosi al clero della diocesi di Roma, così affermava nel marzo dello scorso anno: “Noi siamo qui per ascoltare la voce dello Spirito che parla a tutta la Chiesa in questo nostro tempo, che è proprio il tempo della misericordia. Di questo sono sicuro. Noi stiamo vivendo in tempo di misericordia. Nella Chiesa tutta è il tempo della misericordia.”. (Francesco al clero romano, 06/03/14)
Non a caso il brano di Lc 4 è quello previsto dalla liturgia come pericope evangelica nella S. Messa Crismale, in cui i sacerdoti rinnovano le promesse della loro ordinazione presbiterale e si associano alla preghiera con cui il vescovo benedice il santo crisma, l’olio dei catecumeni e quello degli infermi, segni sacramentali di quella Grazia che ci consola, ci libera, ci illumina e ci rinnova e che ci permette di non vi rattristarci, “perché la gioia del Signore è la vostra forza!” (Ne 8,10)

d. Alessandro Ravazziniazzini

messale

Speciale Giornata del Seminario: i seminaristi e i formatori

I seminaristi:

Andrea, 26 anni, diacono, comunità sac. Familiaris Consortio, di Reggiolo, 6° anno.

Andrea, 26 anni, comunità sac. Familiaris Consortio, di San Martino in Rio, 5° anno.

Simon Kabba Koroma, 36 anni, di Free Town, Sierra Leone (propedeutica).

Francesco, 20 anni, comunità sac. Familiaris Consortio, di Albinea, 1° anno.

Emanuele, 25 anni, comunità sac. Familiaris Consortio, di Ospizio (RE), 4° anno.

Giancarlo, 35 anni, diacono, di Rio Saliceto, 6°anno.

Marco, 34 anni, di Tressano, 4°anno.

Nicola, 20 anni di Rio Saliceto (propedeutica).

Alberto, 40 anni di Salvaterra, 3° anno.

Tommaso, 22 anni, comunità sac. Familiaris Consortio, di Sant’Ilario, anno formazione c/o CSFC.

Prince, 30 anni, Ghana, 4°anno.

Alessandro, 21 anni di Pieve di Guastalla, 2° anno.

Matteo, 28 anni, comunità sac. Familiaris Consortio, di San Martino in Rio. 2° anno.

Paolo, 30 anni, di Rio Saliceto, 2° anno.

Sebastiano, 27 anni, di Casalgrande, 2° anno.

Bernardo, 28 anni, di Taneto, 2° anno.

Alessandro, 33 anni, di S.Giovanni di Querciola,

1° anno.

I nostri formatori:

don Alessandro Ravazzini, rettore

don Matteo Bondavalli, vice-rettore

don Edoardo Ruina, direttore spirituale

don Matteo Mioni, direttore spirituale

don Pietro Paterlini, direttore spirituale

E non è finita qui…

È doveroso ricordare che fanno parte della grande famiglia del seminario anche alcuni sacerdoti docenti della Facoltà Teologica (i sapienti), alcuni sacerdoti anziani (i nonni), il personale di servizio: (gli angeli custodi).

Venite a conoscerci… magari approfittando delle iniziative che offriamo ai giovani:

  • Santa messa aperta a giovani ed amici : ogni martedì ore 19 in cripta. Ogni primo martedì del mese c’è la possibilità di condividere la cena a Buffet, dopo la messa.
  • Settimana comunitaria: dal 29/2 al 5/3 2015 per 5° superiore/lavoratori/universitari.

Seminario:

Siamo in VIALE TIMAVO 93, REGGIO EMILIA. Potete contattarci allo 0522.406811

 

Sabato 5 dicembre in Seminario IDML: celebrazione d’Avvento con allievi e amici

Sabato 5 dicembre in Seminario l’Idml dà appuntamento a tutti gli allievi e alle loro famiglie, ai partecipanti dei corsi serali, ai membri del Coro diocesano, agli amici e ai collaboratori che con il loro impegno sostengono le varie iniziative per pregare, fare festa e ringraziare, salutarsi e scambiarsi sinceri auguri di pace nel Signore che viene.
Il programma della serata prevede, alle 18, la Liturgia di Avvento. Presieduta da don Davide Poletti, animata dai bambini e ragazzi dell’Istituto insieme al coro diocesano. Al termine saranno consegnati gli attestati agli allievi che hanno concluso il primo livello di quattro anni e i diplomi di animatore musicale della liturgia a chi ha completato l’intero percorso di sei anni di studio. Letizia Nicolini, Dante Nicolini e Rosaria Petrecca (di Parma) riceveranno i diplomi mentre Daniele Simonazzi e Jiuxiang Zhu (Reggio) gli attestati. Per concludere la serata, un momento conviviale di festa assieme, dalle 19.

 Su La Libertà del 5 dicembre un articolo di Mariagrazia Baroni su questo appuntamento

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