Reggio Emilia. Domenica 14 gennaio è la Giornata diocesana del Seminario

La comunità del Seminario della Diocesi di Reggio Emilia - Guastalla è composta da quindici studenti e tre formatori.

Domenica 14 gennaio 2024 per la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla sarà la sedicesima Giornata del Seminario. “Grati al Signore che continua a benedire la nostra Chiesa diocesana chiamando diversi giovani a seguirLo nel ministero ordinato – scrive l’Arcivescovo Giacomo Morandi – desidero alimentare nuovamente la responsabilità che ciascuno di noi ha nell’accompagnare i seminaristi nel corso del loro discernimento, affinché la loro risposta possa essere una consegna gioiosa e libera alla volontà del Signore”.

Due inviti alle comunità
Nella lettera indirizzata ai presbiteri delle unità pastorali del territorio diocesano dal rettore del Seminario don Paolo Crotti e dal vice-rettore don Alessandro Zaniboni si leggono due inviti alle comunità cristiane. Il primo è a “pregare individuando la forma più adeguata alle differenti situazioni: proporre una o più preghiere dei fedeli, affidare questa intenzione alle persone anziane o malate, invitare alla preghiera personale, organizzare una veglia rivolta ai giovani…”; oltre alla preghiera viene consigliata la testimonianza vocazionale di qualche persona che ha compiuto una scelta di consacrazione.

Il secondo invito è ad accompagnare il cammino di chi è già orientato al presbiterato con il sostegno economico, eventualmente anche nella modalità “Borsa di studio: adotta un seminarista”, consistente nel farsi carico delle spese mensili di vitto e alloggio di un seminarista che ammontano a circa 1.000 euro (10.000 euro annuali).

Per versare le offerte al Seminario sono possibili due soluzioni:

consegnarle all’economato del Seminario (recapito telefonico 0522.406851);
fare un bonifico bancario al Seminario Vescovile di Reggio Emilia sul c/c del Banco BPM, Agenzia 2, Reggio Emilia, Iban IT92 W 05034 12802 000 000 00 2387.
La comunità del Seminario è oggi composta da quindici studenti:

Jacopo, 28 anni, Civitanova Marche, propedeutica;
Marco, 23 anni, Reggio Emilia, propedeutica;
Salvatore, 48 anni, Reggio Emilia, propedeutica;
Augustin, 22 anni, Comunità “Regina Pacis”, Costa d’Avorio, I teologia;
Charles, 28 anni, Comunità “Regina Pacis”, Costa d’Avorio, I teologia;
Alessandro, 25 anni, Reggio Emilia, I teologia;
Stefano, 26 anni, Reggio Emilia, I teologia;
Manuel, 29 anni, Castelnovo Monti, I teologia;
Mattia, 21 anni, Guastalla, II teologia;
Marco, 27 anni, Comunità Sacerdotale “Familiaris Consortio”, Reggiolo, III teologia;
Luca, 22 anni, Sassuolo, III teologia;
Simone, 22 anni, Comunità Sacerdotale “Familiaris Consortio”, Albinea, IV teologia;
Luca, 29 anni, Medjugorje, IV teologia;
Antonio, 39 anni, Reggio Emilia, V teologia;
Francesco, 32 anni, Guastalla, V teologia.
laliberta.info

Seminario Reggio Emilia, la nuova équipe formativa

L'équipe formativa del Seminario diocesan
Venerdì 16 giugno, al termine della Messa per la solennità del Sacro Cuore di Gesù, il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, l’Arcivescovo Giacomo Morandi, ha comunicato i nomi della nuova équipe formativa del Seminario diocesano, composta dal rettore don Paolo Crotti dal vice-rettore don Alessandro Zaniboni e dal padre spirituale don Carlo Pagliari.
laliberta.info

ESPERIENZE DI CHIESA Futuri preti ed amore in seminario

Nell’estate appena trascorsa, dal 25 al 28 luglio 2022, tutti i Rettori dei Seminari d’Italia e i responsabili delle Comunità propedeutiche si sono ritrovati a Siena per confrontarsi e poter offrire ai Vescovi alcune linee guida in vista del Sinodo e della nuova Ratio prevista per la primavera del 2023.

Bergoglio: occhi aperti nell'ammissione ai seminari - La Stampa

La domanda di fondo è stata quella di intercettare nei segni dei tempi la voce dello Spirito che chiama a vita nuova, superando la tentazione del si è fatto sempre così. Ma da dove partire per una riflessione oculata?

La questione circa la riforma dei Seminari è vecchia tanto quanto l’istituzione degli stessi e non riguarda solo e semplicemente una riforma di struttura – sarebbe come mettere un po’ di cipria su un viso vecchio e pieno di rughe – quanto una coraggiosa proposta di novità, anche teologica, ancora tutta da scrivere e che sicuramente non vogliamo trattare in questa sede.

Considerando gli scandali che stanno interessando la Chiesa, la tentazione sarebbe quella di confondere ogni cosa e ridurre il tutto a responsabilità personale di qualcuno. Sappiamo bene invece che la verità è molto più complessa e riguarda sia l’uomo nella sua totalità di spirito incarnato e corpo spiritualizzato (direbbe Levinas), capace di peccato e di santità, sia le dinamiche della struttura ecclesiale.

Volendo trattare tuttavia della formazione che il giovane seminarista riceve negli anni che sta in Seminario, ci chiediamo se ci sia spazio per l’amore. Il rischio sarebbe, infatti, quello di confondere il celibato con il non-amore e, negli anni, ci si potrebbe costruire la corazza – solo apparentemente invincibile – dell’apatia, dell’anaffettività e della durezza relazionale. Segni purtroppo molto ricorrenti tra i preti, capaci di parlare alle folle cercando like di consensi, ma incapaci di perdere mezza giornata per condividere le gioie e le sofferenze di un figlio spirituale o di una famiglia.

Ecco che la domanda torna e stavolta con molta perentorietà: ma questo prete è capace di amore?

È chiaro che si vive solo amando e se non ami il tuo stato di vita, trasformandolo in luogo di donazione amorosa e di feconda vita relazionale, allora si amerà altro.

La Ratio fundamentalis Il dono della vocazione, attualmente in vigore e pubblicata nel 2016, al n. 35 dice che “i presbiteri sono nel mondo e nella Chiesa, segno dell’amore misericordioso del Padre”. Tale virtù essenziale del presbitero è legata dal documento all’unico sacerdozio di Cristo. È necessario allora ricordarci che si sta parlando del Verbo del Padre incarnato e non di una dottrina o di un sistema di valore.

I presbiteri sono segno dell’amore rivelato del Padre, ma per essere tali occorre vivere in pienezza la propria umanità, senza paura del proprio limite ma senza neanche consacrarlo. La Gaudium et Spes al n. 41 dice che “seguendo Cristo Uomo perfetto, l’uomo diventa più uomo” e questo vale per tutti gli uomini, al di là dell’Ordine Sacro.

Ma è davvero così?

S. Bernardo nel “Discorso sul Cantico dei Cantici” dice: “Amo perché amo, amo per amare. L’amore è sufficiente per sé stesso, piace per sé stesso e in ragione di sé”. L’amore è ragione a sé stesso, non si ama per essere un buon prete o per andare in Paradiso: si ama per restare uomini.

Il problema per il prete è chi amare e come educarci ad amare! Si può amare il proprio ruolo e la propria immagine, ed ecco che si ha don Narciso eternamente in bilico tra amore per sé e incapacità di un minimo segno di attenzione per gli altri. Come si esce dal narcisismo? Imparando la logica di Gesù, accettando le sconfitte pastorali e facendo pace con una logica di servizio umile e disinteressato.

La situazione di crisi che stiamo vivendo ci sta facendo un buon servizio in merito, a meno che sopportiamo il tutto passivamente, in vista di un ritorno alla gloria di un tempo. Si può amare confondendosi con la gloria di Dio e sentendosi talmente responsabili degli altri tanto da volerli salvare! Ed ecco che si ha il don Apocalisse con la sindrome del “faccio nuove tutte le cose” e con la pericolosa tendenza ad entrare nella sacralità della coscienza altrui.

Infine, si potrebbe trovare il prete che ama l’anima più del corpo (o il corpo più dell’anima), tra Platone e i figli dei fiori, e si avrebbe il don Costantino, non l’opinionista Della Cherardesca, ma l’imperatore romano con l’ansia di voler battezzare a tutti i costi i suoi sudditi per far ottenere loro la salvezza.

“È triste avere preti alla guida di una parrocchia che gridano a squarciagola o che vivono semplicemente di tre o quattro cose e non sanno dialogare”, così papa Francesco rivolgendosi ai presbiteri. Il problema di fondo è, dunque, imparare ad amare e questo si può fare solo seguendo la logica di Cristo – che è quella dell’incarnazione – superando l’autoreferenzialità del single.

Da prete posso dire di aver amato solo se durante la mia giornata sono stato capace di prossimità, di ascolto e di perdono nei confronti delle persone che mi sono state affidate, altrimenti diventa tutto retorica o idealizzazione astratta. Ecco la fecondità ordinaria e normale dell’amore che basta a sé stesso ed è capace di credibilità.
vinonuovo.it

Vaticano impone sospensione delle ordinazioni a Tolone/ Caso rarissimo: i motivi…

Papa, diplomatici Vaticano

Il Vaticano ha imposto la sospensione delle ordinazioni diaconali e sacerdotali che erano previste nella diocesi di Tolone il prossimo 26 giugno. I quattro futuri diaconi e sei futuri preti che avrebbero preso parte, dunque, dovranno attendere fino a data da destinarsi. La decisione della Santa Sede è stata annunciata in un comunicato firmato dal vescovo, mons. Dominique Rey.

Il motivo di questa presa di posizione, come riportato da Aleteia, sarebbe da ricondurre al fatto che il seminario di Castille, fra Toulon e Hyères, accoglie numerosi giovani da comunità nuove ed anche stranieri provenienti da paesi lontani. L’apertura verso una rinnovata evangelizzazione ha dato luogo a degli interrogativi in diversi dicasteri romani, seppure non sia stata richiesta alcuna misura di ristrutturazione del seminario né tantomeno siano stati presi dei provvedimenti disciplinari.

Libro Andrea Contin, ex prete hot/ Fedeli sconvolti: “Vergogna, pessimo gusto!”

Vaticano impone sospensione delle ordinazioni a Tolone:
Da Roma ci si continua a interrogare sul valore del discernimento e della formazione in un seminario in cui convivono circa settanta seminaristi tanto disparati per formazione come quello di Castille. La Santa Sede, come riportato da Aleteia, per rispondere a queste domande, ha dunque incaricato mons. Aveline, arcivescovo di Marsiglia (nominato cardinale la settimana scorsa), di condurre una «visita fraterna» sul posto. Il Vaticano nell’attesa ha però preso un provvedimento tanto importante quanto raro, imponendo la sospensione delle ordinazioni diaconali e sacerdotali previste per la fine di giugno a Tolone. Una data per il rinvio non è stata neanche fissata.

“Accogliamo questa richiesta con dolore ma con fiducia, consapevoli della prova che essa rappresenta soprattutto per coloro che stavano per ricevere l’ordinazione. Avremo a cuore di portarli nella preghiera e di continuare ad accompagnarli nel loro cammino (che va avanti da ben sette anni, ndr). Incoraggio ciascuno di voi a pregare anche per la nostra diocesi, in attesa che la situazione si chiarisca per il bene di tutti”, ha scritto mons. Dominique Rey nel comunicato.

Reggio Emilia: l’immobile di viale Timavo (Seminario) ospiterà l’Università

Nella giornata di lunedì 23 aprile il Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca ha incontrato, presso il vescovado, il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il Presidente della Provincia Giammaria Manghi, il Presidente della Fondazione Manodori Gianni Borghi, il Presidente della Camera di Commercio Stefano Landi, il Presidente di Unindustria Mauro Severi, il Presidente di Acer Marco Corradi, il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Angelo Oreste Andrisano.

Il tema dell’incontro è stato il futuro dell’immobile del Seminario di viale Timavo.

Da diversi anni questo immobile è oggetto di ipotesi e progettazioni varie che fino ad oggi non sono riuscite a convincere la Diocesi.

La stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale e in particolare con il Sindaco Luca Vecchi ha però permesso di fare un primo passo nella direzione che il Vescovo Massimo Camisasca ritiene ottimale per il bene della Chiesa e per quello della Città di Reggio Emilia.

Si sono gettate le basi di una fattiva collaborazione tra Enti, al fine di rendere disponibile  l’immobile di viale Timavo per ospitare l’Università.

La Diocesi reggiano-guastallese presto comunicherà la soluzione adottata per la nuova sede della comunità del Seminario, dello Studio Teologico Interdiocesano e della Biblioteca.

I problemi da risolvere sono ancora molti, ma vi è la disponibilità di tutti gli Enti coinvolti a impegnarsi per rendere operativa l’apertura delle nuove aule per il mese di settembre 2019.

laliberta.info