Mangiare da Dio. Cinquanta ricette da san Paolo a papa Francesco nel libro di Ciucci e Sartor

Sapevate che l’inventore delle crêpes non è uno chef, bensì un Papa, l’algerino Gelasio, che le fece offrire a un gruppo di pellegrini francesi in visita a Roma? O che una delle più importanti «madri del deserto», visse da eremita nella prima metà del IV secolo, cibandosi pressoché solo di pane di crusca e acqua e, ciononostante, raggiunse gli 80 anni di età? O, ancora, che il conclave del 1549 si protrasse per ben 71 giorni, probabilmente anche a motivo dell’ottimo trattamento gastronomico riservato ai cardinali? Sono solo alcune delle tante curiosità che riserva la lettura di «Mangiare da Dio», il nuovo libro a firma dell’affermata coppia Ciucci-Sartor.

Entrambi sacerdoti milanesi, esperti di iniziazione cristiana, tutti e due in servizio a Roma (presso il Pontificio Consiglio della famiglia il primo, in Cei il secondo), don Andrea e don Paolo tornano con un nuovo volume, il terzo, dedicato stavolta a «cinquanta ricette da san Paolo a papa Francesco».

Dopo le ricette bibliche del 2012 e «In cucina con i santi» del 2013, il nuovo libro è una cavalcata nella storia della Chiesa – condotta con competenza e leggerezza – con un occhio speciale alla gastronomia. Il risultato è una raccolta originale di piatti particolari, sempre collegati a un uomo o un evento di Chiesa del passato (lontano e recente).

Si scoprono così – fra l’altro – le «ciammelle» di cui andava goloso Leone XIII, oppure il baccalà alla livornese, adorato da don Milani, fino al delicato flan di zucchine servito a Benedetto XVI in occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di papa Ratzinger.
Un libro da gustare, in tutti i sensi.

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