CALENDARIO SETTIMANA SANTA in Parrocchia S. Agostino, S. Stefano e S. Teresa a Reggio Emilia (centro)

CALENDARIO SETTIMANA SANTA
Sabato 23 marzo
DOMENICA DELLE PALME
ore 18.30 S. Agostino
Domenica 24 marzo
DOMENICA DELLE PALME
ore 08.45 S. Agostino
ore 09.45 S. Stefano
ore 11.00 S. Teresa
ore 11.15 S. Agostino
Giovedì 28 marzo
GIOVEDÌ SANTO
ore 09.30 Cattedrale Messa Crismale
ore 18.30 Cattedrale MESSA IN COENA DOMINI
ore 21.00-07.00 S. Stefano adorazione notturna
Venerdì 29 marzo
VENERDÌ SANTO
ore 15.00 S. Agostino Liturgia della Croce
ore 18.30 Cattedrale Liturgia della Croce
ore 21.00 VIA CRUCIS CITTADINA
Sabato 30 marzo SABATO SANTO
ore 21.30 S. Agostino VEGLIA PASQUALE
Domenica 31 marzo DOMENICA DI RESURREZIONE
ore 08.45 S. Agostino
ore 10.00 S. Stefano
ore 11.00 S.Teresa
ore 11.30 S. Agostino
Lunedì 1 aprile
LUNEDÌ DELL’ANGELO
ore 08.45 S. Agostino
ore 10.00 S. Stefano
ore 11.00 S. Teresa

S. Stefano Protomartire 26 Dicembre 2023

Liturgia del giorno:

Santo Stefano, ecco perché è festivo: tante curiosità e i proverbi più  famosi

At 6,8-12;7,54-60; Sal 30; Mt 10, 17-22.

Ciò che rende unica la vicenda di Stefano è il fatto che il suo martirio è narrato in un libro, gli Atti degli Apostoli, che fa parte del canone delle Sacre Scritture. Verso il IV-V secolo, un’epoca in sui diffondevano il culto dei martiri e la devozione per le loro reliquie, di pari passo si moltiplicavano le narrazioni leggendarie delle loro vite. Tuttavia, di Stefano non conosciamo né il luogo e l’anno di nascita, né il momento in cui aderì al cristianesimo. Certe sono la sua origine greca e la sua autorevolezza presso il gruppo degli ellenisti, cioè degli ebrei di lingua greca. Gli Atti ci dicono che essendo sorto del malcontento fra gli ellenisti perché gli ebrei trascuravano le loro vedove nella distribuzione quotidiana, per questo servizio furono scelti sette “diaconi”, tra cui Stefano, il quale però non si limitava alla parte assistenziale, ma discuteva con alcuni membri della Sinagoga, suscitando reazioni contrastanti. Il punto focale della controversia divenne la missione salvifica del Cristo e il superamento della Legge di Mosè. Denunciato al Sinedrio per «aver bestemmiato contro Mosè e contro Dio», Stefano rispose appellandosi alla Scrittura e proclamando la propria fede in Cristo Dio, scatenando un tumulto violento che sfociò nella lapidazione. Così gli Atti descrivono gli ultimi istanti della vita del martire: «I testimoni deposero i mantelli ai piedi di un giovane chiamato Saulo (che diventerà poi l’Apostolo Paolo). E lapidavano Stefano che pregava e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”. Poi, piegate le ginocchia, gridò a gran voce: “Signore, non imputare loro questo peccato!”. E ciò detto si addormentò». Le sue spoglie furono ritrovate nel 415 da un prete di nome Luciano e da allora il culto a Stefano si sviluppò in modo eccezionale, insieme alla sua fama di taumaturgo che fu autorevolmente confermata anche da S. Agostino. Ad Ancona si conserva una delle pietre che, secondo la tradizione, sarebbero servite alla lapidazione del martire.

famigliacristiana.it

Giovedì Santo – Messa in Coena Domini ore 19 in S. Stefano a Reggio Emilia

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Ambito veneto fine sec. XVII

Dal Martirologio

Il Giovedì santo, alla Messa vespertina «Cena del Signore», il ricordo del convito che precedette la Passione, fa scorgere in una luce tutta particolare sia l’esempio di Cristo che lava i piedi dei discepoli, sia le parole di Paolo sull’istituzione della Pasqua cristiana nell’Eucaristia.

AVVISO: in S. Stefano adorazione notturna dalle ore 20.30 di Giovedì 6 aprile 2023  alle ore 7 del Venerdì

Santo Stefano, perché si celebra il 26 dicembre? E perché è festa?

(Quadro di S. Stefano nella Cappella della Chiesa di Santo Stefano a Reggio Emilia)

La ricorrenza che ricorda il primo martire cristiano cade il giorno dopo Natale ma non è una festa di precetto

Dopo Natale arriva Santo Stefano, questo lo sanno tutti. Ma forse non tutti sanno perché questa ricorrenza ricade proprio il 26 dicembre, il giorno dopo Natale. E perché in Italia è un giorno festivo. Ecco qualche curiosità su questa giornata.
Chi era Santo Stefano?
Stefano era greco e fu il primo dei sette diaconi scelti a Gerusalemme dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede. Fu dunque coevo di Gesù e visse negli anni in cui il suo messaggio iniziò a diffondersi. F anche il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo (anche se la morte avvenne dopo il martirio di Giovanni Battista).

Il suo martirio è descritto negli Atti degli Apostoli: venne lapidato alla presenza di Paolo di Tarso che in seguito si convertì lungo la via di Damasco.

È possibile fissare con una certa sicurezza la data della sua morte per la modalità con cui avvenne: il fatto che non sia stato ucciso mediante crocifissione (ovvero con il metodo usato dagli occupanti romani), bensì tramite lapidazione, tipica esecuzione giudaica, significa che la morte di Stefano è avvenuta nel 36 d.C., durante il periodo di vuoto amministrativo seguito alla deposizione di Ponzio Pilato.
Perché si festeggia il 26 dicembre?
La celebrazione liturgica di Santo Stefano è fissata per il 26 dicembre, subito dopo il Natale, perché nei giorni seguenti la nascita di Gesù, furono posti i “comites Christi”, cioè i più vicini nel suo percorso terreno e primi a renderne testimonianza con il martirio. Così il 26 dicembre c’è Santo Stefano primo martire della cristianità, poi il 27 San Giovanni Evangelista, poi il 28, i seguenti.

Perché in Italia è un giorno festivo?
E’ stato lo Stato italiano, nel 1947, a decidere di rendere festivo il giorno dopo Natale, mentre prima era un giorno normale lavorativo: la Chiesa ricorda Santo Stefano. Il giorno di Santo Stefano è festeggiato pure in Austria, Germania, Irlanda, Danimarca, Catalogna, Croazia e Romania.

Il giorno festivo non è causato dalla ricorrenza del Santo, pur esponente importante dei Santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di allungare le feste di Natale, come ad esempio il lunedì dell’Angelo, ossia la Pasquetta, che è stata stabilita per lo stesso motivo. Entrambe le date non sono feste di precetto, ma sono state stabilite dallo Stato, per rendere più solenni e fruibili le feste di Natale e Pasqua.