Rigenerazione urbana – Avviso pubblico

E’ online, l’Avviso per raccogliere da una parte le disponibilità di privati alla concessione di aree e altri beni immobili non utilizzati e, dall’altra, le proposte di cittadini, imprese, associazioni, di progetti di interesse pubblico per il riuso temporaneo degli stessi.
Sarà possibile partecipare ai bandi qualificandosi o come proprietari di immobili interessati a concederli in comodato gratuito o a canone calmierato, o come potenziali fruitori intenzionati a gestirli temporaneamente per sviluppare progetti di interesse sociale.
Nel primo caso sarà necessario riportare nella scheda precompilata le principali caratteristiche dell’immobile – ubicazione, superficie disponibile, caratteristiche degli impianti, stato di manutenzione degli spazi e modalità di affitto individuata – nel secondo una breve descrizione delle attività che si intendono svolgere.

Le funzioni prioritarie individuare per riusare questi luoghi sono:

  • lavoro di prossimità: artigianato di servizio all’impresa e alle persone, temporary shop, mercatini temporanei, servizi alla persona;
  • creatività e cultura: esposizioni temporanee, mostre, eventi, teatri, laboratori didattici;
  • gioco e movimento: parchi gioco diffusi, attrezzature sportive autogestite, playground;
  • nature urbane: orti sociali di prossimità, giardinaggio urbano collettivo, parchi urbani.

Il progetto di riuso dei luoghi viene dapprima circoscritto agli ambiti di riqualificazione di Santa Croce e della Zona Stazione, nonché ad alcuni immobili dismessi del Centro storico di Reggio Emilia.

Il riuso e la variante al Rue – Uno sguardo ad alcune città europee mostra come, in assenza di sviluppo immobiliare e commerciale, molte aree abbandonate possono attrarre e ispirare economie informali e nuovi servizi auto-organizzati per la città. Spazi e terreni abbandonati, in attesa di una trasformazione definitiva, possono cioè essere destinati a ospitare usi temporanei in quello spesso lungo tempo di mezzo (può durare anni), che intercorre tra vecchia e nuova destinazione d’uso.
Con l’approvazione, lo scorso maggio, della variante al Regolamento urbanistico edilizio (Rue) di Reggio Emilia, l’Amministrazione comunale ha costruito – sulla linea di queste esperienze europee – la cornice normativa entro la quale sostenere progetti, che utilizzano il patrimonio edilizio esistente e gli spazi aperti lasciati vuoti, in abbandono o sottoutilizzati di proprietà pubblica o privata, per riattivarli con iniziative di evidente interesse pubblico, legate al mondo della cultura e all’associazionismo, allo start-up dell’artigianato e della piccola impresa, con contratti ad uso temporaneo a canone calmierato.
L’obiettivo è orientare i processi di rigenerazione di insediamenti urbani verso una prospettiva, che possa avvalersi sia delle forme di cittadinanza attiva e di responsabilizzazione collettiva, sia della capacità creativa, illuminata dal senso del bene pubblico, di progettisti, enti e amministrazione. I progetti-azione che si vogliono promuovere sono infatti a “bassa definizione”, ma ad alto contenuto sociale.
Per fare questo occorre partire da esperienze e riconoscere le diverse spinte creative propositive per verificare come, anche attraverso il superamento dei limiti del dettato normativo che non riconosceva ancora il riuso come una delle declinazioni possibili della rigenerazione urbana, si possa favorire l’applicazione di strumenti operativi più flessibili, la propagazione di operazioni coordinate di auto-costruzione e la validazione di pratiche di trasformazione temporanea o ad interim di vuoti in attesa di trasformazioni definitive.
In sostanza si ambisce ad operare un opportuno cambio di paradigma della cultura del fare città: dal controllo tipico di “visioni monodirezionali dall’alto verso il basso”, alla responsabilità diffusa della cura, collettiva e individuale, dei luoghi dell’abitare quotidiano entro un rinnovato sistema normativo.
Le finalità economiche, sociali ed urbanistiche del progetto sono: la rigenerazione urbana in termini di riqualificazione leggera del patrimonio edilizio, la sottrazione dello stesso ad atti di vandalismo, la sussidiarietà con il Terzo settore, il contenimento del consumo di suolo, il sostegno degli spazi autogestiti e dei servizi auto-promossi dalle comunità locali.

fonte: Comune Reggio Emilia