Il pulcino Pio e il cinismo della morte

La storia del “pulcino Pio” è il tormentone dell’estate. Ma tanti genitori protestano per come finisce la filastrocca e per il modo amaro con cui parla della morte ai più piccoli.

Il “pulcino Pio” è nato nel maggio scorso a Radio Globo (www.radioglobo.it), un’emittente che copre Roma e provincia, come canzone per bambini sulla falsariga di una filastrocca brasiliana che assomiglia alla nostra “vecchia fattoria”. Estremamente semplice e lineare nella linea melodica, ha catturato piccoli e adulti che lo ballano da un capo all’altro della penisola senza timore di essere giudicati troppo infantili. Anzi sembra essere proprio questo ritorno all’età puerile il segreto del suo successo.

A differenza della storia originale brasiliana, però, “il pulcino pio” si conclude in modo estremamente cinico, con un trattore che schiaccia il piccolo implume giallo. Un finale dal sapore amaro che ha deluso molti tra i più piccoli e suscitato la perplessità dei genitori. Era necessario un finale splatter per una canzone destinata all’infanzia o si poteva trovare un espediente migliore? Morgana Giovannetti, ex bambina prodigio del Bagaglino e voce del tormentone, ammette in un’intervista pubblicata sul web: «Dovevamo trovare un finale e, non sapendo che fare, abbiamo deciso in maniera un po’ cinica di farlo fuori».

Non si tratta di fare del moralismo su una canzoncina leggera o di attaccarsi ad un cavillo. E’ pur vero che i bambini possono assistere a scene raccapriccianti semplicemente accendendo la tv domestica, anche in fasce orarie protette. Il desiderio è solo quello di fermarsi per qualche istante a riflettere su quanto sia delicato e complesso parlare ai bambini più piccoli della morte.

Un buon numero di genitori mi ha chiesto come fare per spiegare ai loro figli la cruda realtà della morte in modo coerente con la fede cristiana. Non è semplice, è bene muoversi in modo progressivo ma veritiero, senza inventarsi soluzioni troppo fantasiose, altrimenti la morte rischia di essere una realtà accostata solo attraverso schermi e monitor, lontana da ogni coinvolgimento personale. Proteggere ad oltranza un figlio dal contatto ravvicinato con questa dolorosa realtà che tocca le nostre esistenze forse non è la strada migliore. Tenendo sempre presente che i cristiani credono (o almeno questo è ciò che la loro fede propone) in una vita dopo questa vita.

Il modo dispettoso e gratuito con cui il pulcino Pio termina la sua esistenza ha suscitato le proteste di molti genitori. Forse anche per questo a Radio Globo stanno pensando di farlo risuscitare.

di don Marco Sanavio – famigliacristiana.it