Il ponte di Genova 5 anni dopo. I parenti delle vittime: “La morte dei nostri cari è servita a poco”

Mattarella: “Fare giustizia è un dovere”. Meloni: “Rinnoviamo le scuse doverose dello Stato, la rabbia è sacrosanta”. Su un maxischermo davanti al palazzo della Regione scorreranno i nomi delle 43 vittime

ponte genova un anno processo sentenza non prima 2024

AGI – “A Salvini dirò che non abbiamo sicurezza nelle infrastrutture”. Così Egle Possetti, portavoce Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, a margine della commemorazione del disastro il 14 agosto 2018. Possetti perse sorella, cognato e nipote nel crollo. “Solo poche settimane fa c’e’ stato un incendio in galleria in Liguria (in A12, ndr) – ha aggiunto – cinque anni dopo quello che è successo qui, cosa che ha messo in evidenza ancora una volta le carenze. La nostra percezione grave è che la morte dei nostri cari sia servita a poco”.

La macchina della giustizia della tragedia di cinque anni fa è intanto in moto: sono stati quasi 170 i testimoni dell’accusa sentiti in 84 udienze calendarizzate in poco meno di un anno, ma la sentenza sul processo non arriverà prima del 2024. Il procedimento, cinque anni dopo il disastro, è quasi arrivato al giro di boa e a settembre, in aula, è previsto l’avvio degli esami degli imputati. E i parenti delle vittime si augurano che la sentenz, ha aggiunto Possetti.

Sono solo una ventina su 58 quelli che si sottoporranno alle domande: tra questi anche l’ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci. Alcuni rilasceranno solo spontanee dichiarazioni. Dopo di che sarà la volta dei testimoni delle difese.

Nel frattempo, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 47 persone nel filone bis di inchiesta sulle autostrade liguri, nato dopo il crollo. Aspi e Spea, le due società coinvolte nel filone principale, sono invece uscite dal processo, patteggiando un risarcimento di quasi 30 milioni. Secondo l’accusa il ponte è crollato perché per decenni si è risparmiato sulle manutenzioni in modo tale da poter distribuire maggiori dividendi ai soci.

ponte genova un anno processo sentenza non prima 2024
© Filippo MONTEFORTE / Afp

Il ponte Morandi di Genova dopo il crollo 

In questi mesi, con un ritmo di tre udienze alla settimana, sotto la tensostruttura installata nel cortile di palazzo di giustizia a Genova, sono state ascoltate le drammatiche testimonianze dei sopravvissuti, si è fatta luce sui rilievi tecnici dei periti che hanno accertato le cause del collasso.

In aula anche le parole degli ex vertici di Atlantia, con le importanti dichiarazioni dell’ex ad Gianni Mion che ha confermato che nel 2010 si parlò di “rischio crollo” per il viadotto in una riunione coi vertici di Aspi, ed Edizione, rispettivamente la holding e la cassaforte della famiglia Benetton, ma anche gli ex ministri come Graziano Delrio e Antonio Di Pietro.

Per la lunghezza e complessità delle udienze ai pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, che hanno coordinato le indagini della guardia di finanza, è stato affiancato anche il collega Marco Airoldi. Sempre in autunno potrebbe iniziare l’udienza preliminare per il filone bis che vede imputate 47 persone, la maggior parte le stesse del processo principale.

L’indagine riguarda i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo della galleria Berté in A26 (30 dicembre 2019) e il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel.

Per 12 di loro la procura ha proposto il patteggiamento. Le due società Aspi e Spea sono uscite anche da questo procedimento, dopo avere patteggiato circa un milione di euro.

Il Capo dello Stato: “Una catastrofe inaccettabile”

Il crollo del ponte Morandi di Genova è “una vicenda che interpella la coscienza di tutto il Paese, nel rapporto con l’imponente patrimonio di infrastrutture realizzato nel dopoguerra e che ha accompagnato la modernizzazione dell’Italia. Un patrimonio la cui manutenzione e miglioramento sono responsabilità indeclinabili. La garanzia di mobilità in sicurezza è un ineludibile diritto dei cittadini”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio in occasione del quinto anniversario della tragedia.

Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”.

“L’Italia dà il meglio di sé nell’unità”

“Con il sostegno del Paese intero, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta, forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di se’ nell’unità”.

Meloni: “Rinnoviamo le doverose scuse dello Stato”

“A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro – tutto -, rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia”. È un passaggio del messaggio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

 

PONTE GENOVA: OGGI L’INAUGURAZIONE, CON MATTARELLA E CONTE

ansa

PREMIER: ‘L’ITALIA CHE SI RIALZA’. DUE ANNI FA CROLLO MORANDI Oggi l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova, con Mattarella e Conte. Tre minuti di silenzio seguiranno la lettura dei nomi delle 43 vittime del crollo del ‘Morandi’, 2 anni fa. Ci saranno tra gli altri anche il sindaco e commissario straordinario Bucci, il governatore Toti e l’architetto Piano. “E’ il simbolo di una nuova Italia che si rialza”, commenta il premier.