Aria inquinata in Pianura Padana, ozono oltre limiti in E-R

(ANSA) – BOLOGNA, 01 AGO – Dopo gli effetti ‘benefici’ del lockdown, la qualità dell’aria del bacino padano torna scarsa. In particolare in Emilia-Romagna è “critica” la situazione a causa dell’ozono estivo, con 15 stazioni di monitoraggio con valori oltre i limiti tollerati. A lanciare l’Sos è Legambiente E-R, secondo la quale con l’ondata di calore la situazione potrebbe anche peggiorare.

L’associazione rileva che dopo il calo della concentrazione degli ossidi di azoto durante il periodo di lockdown, con la ripresa delle attività e degli spostamenti con mezzi privati tornano a salire le concentrazioni di ozono. Pur essendo meno noto dell’inquinamento invernale da polveri sottili, l’ozono rappresenta un inquinante altrettanto pericoloso: colpisce principalmente nei periodi di maggior intensità solare e di calore e può causare irritazioni agli occhi e all’apparato respiratorio.

“Proprio mentre le Regioni del Nord comunicano l’intenzione di fare slittare il bando degli Euro4 previsto ad ottobre – sottolinea Legambiente – in Emilia-Romagna sono già 15 le stazioni di monitoraggio dell’ozono, in 7 province, che hanno superato il limite normativo annuale dei 25 giorni di superamento consentiti sul valore obiettivo di 120 microgrammi per metro cubo sulla media mobile delle 8 ore”. Picco ieri nel Parmense con 198 microgrammi per metro cubo.

“Fondamentale” per Legambiente “non abbassare la guardia sulle politiche per ridurre il traffico su gomma, sulle emissioni industriali e sugli stili di vita”. (ANSA).

Smog: con ‘lockdown’ cala inquinamento nel bacino padano

Inquinamento atmosferico in calo nelle regioni del bacino padano a marzo, nel periodo iniziale di applicazione del lockdown dovuto al coronavirus. È quanto emerge dall’analisi Life Prepair sull’andamento della qualità dell’aria nelle settimane di emergenza sanitaria. Le misure di contenimento adottate, spiega la Regione Emilia-Romagna, hanno generato una condizione inedita per quanto riguarda le concentrazioni di diversi inquinanti su tutto il territorio del bacino, in relazione sia alla variazione delle emissioni che alle condizioni meteorologiche. Il punto della situazione è stato fatto oggi in una videoconferenza.

Il progetto europeo, legato a politiche della qualità dell’aria, è coordinato dalla Regione Emilia-Romagna e conta 17 partner tra cui le Regioni Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia con le relative Agenzie regionali per la protezione ambientale, la Provincia autonoma di Trento, Arpa Valle d’Aosta, i Comuni di Milano, Torino e Bologna, la società Art-Er (Attrattività, ricerca e territorio dell’Emilia-Romagna), la Fondazione Lombardia Ambiente e l’Agenzia per l’Ambiente della Slovenia. (ANSA).