Il Vangelo. Pentecoste, la sinfonia di linguaggi dello Spirito

Pentecoste, la sinfonia di linguaggi dello Spirito

Domenica di Pentecoste Anno A

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».Lo Spirito Santo è Dio in libertà. Rifiuto della monotonia. Scelta della sinfonia. Ultima parola, che si offre sempre come nuova, come altra: alla nave come costa, alla terra come nave; al navigante come nostalgia di casa, all’uomo di casa come nostalgia del mare. Dio in libertà. Che fa cose che non t’aspetti. Che dà a Maria un figlio “fuorilegge’”, a Elisabetta un figlio profeta. E a noi dona tutto ciò di cui abbiamo bisogno per dare, a nostra volta, vita, o meglio ancora: per dare alla vita. La Parola di Dio oggi prova una sinfonia di linguaggi per tentare di dire qualcosa della vastità dello Spirito: non sono che semplici fessure, feritoie aperte sul mistero.1. La prima lettura (Atti 2,1-11) racconta di Apostoli come “ubriachi”, inebriati da qualcosa che li ha storditi di gioia, come un capogiro, una divina seduzione, violenta e felice. E la prima Chiesa, arroccata sulla difensiva, viene lanciata fuori e in avanti. La nostra Chiesa tentata, oggi come allora, di arroccarsi e chiudersi, perché in crisi di numeri, perché aumentano coloro che si dichiarano indifferenti o infastiditi, questa Chiesa, amata e infedele, può ancora attingere a quello slancio originario.2. Il salmo tra le letture (Sal 104,30) apre la seconda fessura: “Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra”. Una delle affermazioni più belle e rivoluzionarie della nostra fede è offerta dalla Prece eucaristica III, quando il presidente proclama: “Tu, che per mezzo di Cristo e per opera dello Spirito fai vivere e santifichi l’universo”. Non solo l’uomo, ma tutto ciò che esiste; non solo doni vita, ma semini santità nell’universo, santità della luce, l’umile santità del bosco, del bambino che nasce, del cuore che ama, dell’anziano che pensa. Una divina liturgia santifica l’universo.3. La terza finestra sulla Pentecoste la apre Paolo nella seconda lettura (1Cor 12,5). Lo Spirito dà a ciascuno una manifestazione particolare per il bene comune. Sposa vite diverse, consacra vocazioni differenti, benedice la genialità e l’unicità di ogni vita. Lo Spirito non vuole banali ripetitori, ma discepoli geniali, edificatori di una Chiesa che trova unità attorno alla croce, varietà e creatività attorno allo Spirito.4. Infine il Vangelo racconta la Pentecoste come un incontro leggero nella sera di Pasqua: “soffiò su di loro e disse: ricevete lo Spirito santo” (Gv 20,22). In quella stanza chiusa e dall’aria stagnante, entra il grande, ampio e profondo ossigeno del cielo. Entra il respiro di Dio che non sopporta schemi e chiusure, che viene per farci vivi, sottile e profondo come il respiro, umile e testardo come il battito del cuore. (Letture: Atti

2,1-11; Salmo 104; Prima Lettera ai Corinzi 12,3b-7.12-13; Giovanni 20,19-23)© riproduzione riservata

di Ermes Ronchi, avvenire.it

Veglia di Pentecoste inclusiva a Santa Croce Reggio Emilia Sabato 27 maggio, dalle ore 16.30

Sabato 27 maggio, dalle ore 16.30,  all’oratorio don Bosco di Santa Croce l’équipe sinodale disabilità promuove una veglia di Pentecoste inclusiva “E cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (Atti 2,4). Ecco la lettera di invito:

Carissimi amici,
all’interno del Cammino sinodale che stiamo percorrendo assieme,
siamo qui ad invitarvi al prossimo appuntamento: sabato 27 maggio alle ore 17 si terrà una veglia partecipata ed inclusiva di Pentecoste presieduta da don Filippo Capotorto presso l’Oratorio Don Bosco, in via Adua a Reggio Emilia. Questo il programma:
ore 16.30 accoglienza dei partecipanti (in modo da trovare per ogni persona il posto più congeniale) e preparativi per la celebrazione; ore 17 Celebrazione eucaristica; ore 18.30 Apericena del Fuoco; ore 20 tutti a casa.

Abbiamo pensato di celebrare i doni che lo Spirito rinnova nella nostra Chiesa attraverso la partecipazione attiva del maggior numero di persone, c’è spazio quindi per tutti, in particolar modo per tutte le persone con disabilità che lo desiderano, nel modo in cui lo Spirito darà loro il potere di esprimersi (Atti 2 ):

  • attraverso il canto o qualsiasi strumento musicale;
  • nella preparazione dell’altare con fiori o decorazioni;
  • nel portare i doni all’altare;
  • nello svolgere servizio all’altare;
  • attraverso la danza;
  • nella animazione dei vari momenti liturgici;
  • collaborando ad organizzare l’apericena dopo la celebrazione…
  • e altre idee…

équipe sinodale disabilità
Lucia, Daniela, Sabrina,
Enza, Sabrina e Chiara

laliberta.info