Milano. Bimba di 6 anni muore di meningite. Caos a scuola

Una bimba di 6 anni residente a Rozzano, nel Milanese, è morta la sera del 2 novembre per meningiteall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove era stata trasportata con l’elisoccorso da Selvino. La piccola, italiana, era apparsa da subito in gravissime condizioni. Sopraggiunto un arresto cardiaco, a nulla sono valsi i tentativi di rianimarla.

«È prematura ogni ipotesi sul tipo di meningite che le ha tolto la vita», hanno precisato i sanitari, secondo cui per la diagnosi occorrerà aspettare l’esame dei campioni prelevati nel corso del riscontro diagnostico effettuato nella mattinata di oggi, destinati per la tipizzazione al Centro di riferimento regionale del Policlinico di Milano.

Nel frattempo alla scuola della piccola, dove la notizia della morte della bambina è circolata attraverso un passaparola tra mamme, è scoppiato però il caos. A decine i genitori che, sull’onda della paura e degli allarmi circolati all’ingresso, hanno deciso di non far entrare i propri figli in aula. La scuola in ogni caso è rimasta regolarmente aperta e l’Ats locale ha già avviato la profilassi nella classe prima della bimba consegnando l’antibiotico sia ai genitori dei compagni di classe sia agli insegnati. La procedura di prevenzione verrà effettuata anche per tutti i bambini che praticavano ginnastica artistica con la piccola, in una palestra sempre a Rozzano.

«La profilassi serve per il batterio ma – ha spiegato il sindaco di Rozzano, Barbara Agogliati, dalle prime ore della mattinata presente nella scuola – è importante fare i vaccini». La bambina deceduta era in regola con tutta la documentazione vaccinale, ma “il vaccino per la meningite C è consigliato e quello per la meningite B è a pagamento. E questo – ha concluso il sindaco – è un deterrente».

Negli ultimi 4 anni 68 vittime. Ecco i vaccini

Negli ultimi quattro anni in Italia sono morte 68 persone per meningococco: ai primi posti Lombardia, Toscana e Veneto. Secondo i dati del ministero della Salute, in media, il 50-60% dei pazienti guarisce completamente, mentre il 30% sopravvive riportando conseguenze anche molto gravi (15 bambini su 100 hanno complicanze così gravi da richiedere protesi acustiche o degli arti, riportano cicatrici invalidanti, seri problemi alla vista, deficit neuro-motori) con un costo umano, sociale e sanitario altissimo. La letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti).

I bambini piccoli (al di sotto dei 5 anni di età) e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Per quanto riguarda il sierogruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età. Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (il più frequentemente utilizzato, protegge solo dal sierogruppo C), il vaccino coniugato tetravalente (protegge dai sierogruppi A, C, W e Y) e il vaccino contro il meningococco di tipo B (che protegge esclusivamente contro questo sierogruppo).

Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni, il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo Piano nazionale, inserito per questi motivi nei Livelli Essenziali d’Assistenza che il Sistema Sanitario Nazionale eroga.

Avvenire