Educatore Cl Andrea Davoli arrestato, per violenza sessuale

Traditi dai messaggini: la relazione scoperta dalla sorella della ragazzina. Poi la telefonata choc con il padre della 14enne

Andrea Davoli, l'educatore di Cl arrestato per violenza sessuale

Andrea Davoli, l’educatore di Cl arrestato per violenza sessuale

Reggio Emilia, 20 agosto 2023 – Un vaso di Pandora fatto di rapporti sessuali iniziati a Rimini e terminati un giorno prima della denuncia presentata ai carabinieri il 24 maggio dalla famiglia della 14enne. In camera, nell’auto di Andrea Davoli, l’educatore di Cielle arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una 14enne. Le presunte violenze sarebbero state più di una nei confronti della ragazzina con cui l’indagato avrebbe intrattenuto la presunta relazione clandestina. Un rapporto scoperto dalla famiglia di lei quando una sorella ha controllato il telefono dell’adolescente, dopo essersi insospettita per i cambiamenti di umore della parente da dopo quel ritiro spirituale a Viserbella di Rimini.

Da qui e da numerosi screenshot della chat e messaggi che Davoli mandava alla ragazzina sono nati i primi contatti con l’educatore di Cielle anche da parte dei genitori della 14enne. Prima, infatti, il 52enne si sarebbe scusato per l’accaduto con la sorella, affermando di sapere di aver sbagliato anche in virtù della propria vocazione spirituale. In particolare però, proprio il giorno prima della denuncia è stato lo stesso padre della bambina a mettere al corrente Davoli che quanto fatto alla figlia fosse da considerare uno stupro a tutti gli effetti. Una telefonata choc durante la quale l’indagato si sarebbe limitato a rispondere poche parole: “Sono malato, devo farmi curare”. 
La vicenda: sesso con la 14enne al ritiro spirituale
Un’attrazione fatale . Travolgente, tanto da rivolgere le proprie attenzioni e pulsioni sessuali verso una ragazzina di appena 14 anni. E incontenibile quanto proibita, al punto da consumare con lei anche un rapporto sessuale completo e non protetto durante un ritiro spirituale a Rimini, ignorando quel principio di castità professato dai ‘memores domini’ a cui Andrea Davoli, 52enne di Reggio Emilia, appartiene. Ma c’è molto di più di un principio disatteso nelle accuse rivolte a Davoli, costate al reggiano l’arresto – eseguito ieri a Caorle a casa dei genitori – per violenza sessuale su minore e il trasferimento al carcere di Pordenone.

Il 52enne, infatti, è uno dei responsabili provinciali del gruppo di Gioventù studentesca del movimento Comunione e liberazione a Reggio e, stando a quanto raccolto dagli inquirenti, sarebbe proprio in questo ambiente che a partire dal dicembre 2022 è maturata la relazione tra l’educatore e la ragazzina di 14 anni, che apparteneva al gruppo di giovani all’uomo affidati dai genitori durante il soggiorno spirituale in Riviera. Una relazione clandestina quella tra Davoli e l’adolescente che, nonostante i quasi quarant’anni di differenza, nell’arco di pochi mesi è passata dai baci scambiati in auto dopo gli incontri di preghiera, a un rapporto sessuale completo e non protetto consumato durante il ritiro spirituale tenutosi a Viserbella di Rimini per la preparazione alla Pasqua, nei giorni tra il 6 e l’8 aprile. Un rapporto che, una volta scoperto e denunciato ai carabinieri di Reggio dai famigliari della ragazzina, è costato ieri mattina al 52enne l’arresto e il trasferimento in carcere in esecuzione – da parte dei carabinieri di Viserba e Reggio – della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Rimini Vinicio Cantarini, su richiesta di Davide Ercolani, il sostituto procuratore che coordina l’indagine a carico dell’educatore di Cielle, difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti.
Un vero e proprio terremoto, a poche ore dall’inizio del Meeting di Comunione e liberazione, che frana addosso all’esponente di Cielle, il cui rapporto con la piccola è iniziato secondo le ricostruzioni proprio durante una vacanza a Parma per Cielle, durata tre giorni. Qui sarebbe scattato il primo bacio tra i due, secondo la testimonianza della stessa 14enne ascoltata dopo la denuncia dei genitori in udienza protetta. L’inizio di una escalation di pulsioni continuata con palpeggiamenti e culminata nel rapporto avvenuto a Rimini, quando secondo le indagini Davoli aveva invitato la giovane in camera e, approfittando di un momento in cui lei stava piangendo per via di una discussione con un ragazzo, facendo leva sulle debolezze della 14enne l’ha indotta a consumare il rapporto sessuale. Il primo, non l’ultimo. Come sarebbe emerso dal contenuto della chat a sfondo amoroso scoperta dalla sorella della vittima della presunta violenza.

Conversazioni sempre più serrate da dopo quel soggiorno a Rimini che hanno portato la madre della 14enne a denunciare il tutto ai carabinieri, dopo che la stessa figlia il lacrime aveva spiegato quanto successo tra lei e l’educatore di Cielle. Una situazione grottesca, che Davoli, contattato dalla famiglia della giovane, avrebbe anche chiesto a più riprese di tenere segreta, cercando poi di avvicinare la giovane e ricontattare i genitori in vari modi, arrivando addirittura a nascondersi dietro ad alcuni cassonetti pur di parlarle. Un mosaico indiziario che ha così portato il gip a riscontrare il “pericolo concreto e attuale che l’indagato commetta nuovamente delitti della stessa specie” oltre alla “incapacità di autocontrollo della libido e degli impulsi sessuali anche verso minori”. Nel disporre così il carcere, il Tribunale di Rimini ha però dichiarato anche l’incompetenza territoriale, trasferendo l’inchiesta a carico di Davoli all’autorità giudiziaria di Reggio Emilia.

Il Resto del Carlino
https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/educatore-arrestato-andrea-davoli-0bca1a08

Meeting di Rimini. Mattarella: “La via del dialogo contro una guerra scellerata”

Il capo dello Stato richiama lo spirito della manifestazione, giunta all’edizione numero 43: “La pace è valore fondativo dell’Europa”. E ricorda: “Anche la salvezza del pianeta mette al centro l’uomo”
un'immagine del Meeting 2022

un’immagine del Meeting 2022 – ANSA

Sergio Mattarella ha inviato un lungo messaggio al Meeting, giunto all’edizione numero 43, che – nel centenario della nascita di don Luigi Giussani – si richiama nel titolo (“Una passione per l’uomo”) a una frase del fondatore di Cl nel suo intervento a Rimini nel 1985. Sottolinea il capo dello Stato, la “passione per l’uomo” è una spinta alla pace ma anche all’impegno per la salvezza del pianeta.

“Il Meeting di Rimini – scrive Mattarella – si propone anche quest’anno come preziosa occasione di incontro, luogo di dialogo, spazio aperto di conoscenza e cultura. Un evento che si rinnova da 43 anni, a riprova delle sue radici profonde, e che continua così a recare il proprio contributo alla crescita della nostra società attraverso la sollecitazione della coscienza di tanti giovani”, afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al presidente della fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Scholz.

Il titolo scelto per l’edizione 2022, sottolinea. richiama “il tema della dignità della persona, della sua difesa, della salvaguardia della sua libertà e della sua integrità, è al centro della sfida che si pone all’uomo contemporaneo. Anzitutto il tema del diritto alla vita”. Mentre “a poca distanza da noi, nel cuore dell’Europa, si combatte una guerra scellerata, provocata dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina”.

“L’Europa – ricorda ancora Mattarella – è risorta dal nazifascismo proprio abiurando alla volontà di potenza e alla guerra che ne è diretta conseguenza, ai totalitarismi, alle ideologie imperniate sulla supremazia sia etnico-nazionale sia ideologica. Questa guerra di invasione, con i lutti, le distruzioni, gli odi che continua a generare, scuote l’intera umanità nei suoi valori fondativi e l’Europa nella sua stessa identità”.

La passione per l’uomo, osserva Mattarella “invece ha come presupposto la pace, come orizzonte la convivenza democratica, la cooperazione tra i popoli, l’equità sociale, il rispetto di ogni persona nella sua libertà, nei suoi diritti, nelle sue diversità. Un’aspirazione, una speranza, un dovere che nasce dalla coscienza e dal desiderio più profondo dei singoli e delle comunità.

Un’impresa che sfida tutti noi”. Sfida che si spinge “sul terreno della tutela di ogni persona, come nel caso del contrasto alla pandemia, a partire da chi è più debole e in difficoltà”. Ma anche su quelo “della nostra capacità di solidarietà, accoglienza e integrazione. Ci richiama a un senso di giustizia che non tollera regressioni con l’aumento delle povertà e delle emarginazioni”.

Ma la persona è al centro, ci mette di fronte anche “alla sfida più grande della contemporaneità: la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l’uomo stesso si è reso responsabile. Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l’uomo deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà. La azione quotidiana va ispirata a uno sguardo che ci veda consapevoli di essere partecipi e artefici di una storia più grande, ispirata a coerenza fin nei gesti più piccoli.

Meeting e alla numerosa comunità dei volontari che lo organizzano”, conclude Mattarella, che si rivolge nel suo saluto anche ai volontari che, in 3mila, quest’anno come sempre hanno dato un contributo decisivo allo svolgimento della manifestazione.

Avvenire

XL EDIZIONE MEETING PER L’AMICIZIA FRA I POPOLI Nacque il tuo nome da ciò che fissavi 18-24 AGOSTO 2019 – FIERA DI RIMINI

A Roma Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini e l’arcivescovo di Bologna Zuppi
(più Enrico Letta da Parigi) hanno presentato il 40mo Meeting di Rimini

“Nacque il tuo nome da ciò che fissavi” il titolo dell’edizione 2019 della manifestazione

«I quarant’anni del Meeting? Sono stati anni in cui parole come incontro, dialogo, identità, costruzione comune, bellezza, creatività non sono stati solo temi di dibattito, ma esperienze condivise tra centinaia di migliaia di persone». Così Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, sulla manifestazione che quest’anno avrà come titolo “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”, tratto da una poesia di Karol Wojtyla.

Martedì 2 luglio alle 18 a Roma nella sala conferenze dell’Associazione Stampa estera in Italia la quarantesima edizione del Meeting è stata presentata da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, monsignor Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, da Enrico Giovannini, portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e dalla presidente Emilia Guarnieri. Da Parigi si è collegato Enrico Letta, presidente dell’Istituto Jacques Delors.

«Il titolo del Meeting di quest’anno ‘Nacque il tuo nome da ciò che fissavi’ indica un’urgenza», ha esordito Emilia Guarnieri, «l’urgenza di persone che hanno un nome, un’identità certa e consapevole della propria irriducibile natura di uomini. Indomabili nel difendere questa natura prima delle proprie idee». Secondo la presidente del Meeting «oggi non è ragionevolmente immaginabile costruire benessere, convivenza e democrazia senza ricostruire relazioni ad ogni livello tra le persone. Anche il Meeting vuole contribuire a questo, favorendo occasioni di dialogo, di incontro, di valorizzazione delle socialità intermedie e mostrando esempi positivi in atto».

Il sottosegretario alla Presidenza con delega allo sport Giancarlo Giorgetti, già presente al Meeting 2018 nell’ambito dell’Intergruppo per la Sussidiarietà (confermata la presenza anche per questa edizione), oltre a rallegrarsi per il quarantesimo anniversario della manifestazione, si è soffermato sul tema sportivo, che quest’anno al Meeting ha un rilievo superiore alle precedenti edizioni, con la presenza di numerosi campioni. Giorgetti ha ricordato le riforme che il governo ha introdotto nel mondo e nell’organizzazione dello sport e ha ricordato i traguardi raggiunti, ultimo dei quali la vittoria di Milano e Cortina per le Olimpiadi invernali 2026.

«In 40 anni il Meeting è stato luogo di incontro e di costruzione di ponti. Il Meeting ha aiutato il dialogo e contribuito a rompere le diffidenze a livello europeo e mondiale», le parole di Enrico Letta. «Oggi che i muri hanno ripreso ad alzarsi e la voglia di dialogo è più debole rispetto allo scontro e all’affermazione di sé, c’è bisogno in Europa come in Italia di più Meeting. Lo spirito del Meeting deve diffondersi e abbattere i nuovi muri, a partire da questo nuovo clima di ostilità, interno all’Europa, tra Est e Ovest. Come negli anni Ottanta quando, attorno alla magnifica avventura umana e cristiana di Giovanni Paolo II, il Papa polacco, il Muro tra Est e Ovest cominciò a sgretolarsi. Con lo stesso spirito bisogna combattere i nuovi muri e far vincere lo spirito di dialogo». In sintonia anche le dichiarazioni di monsignor Zuppi, che nel suo intervento ha fornito alcuni spunti sul titolo del Meeting e sul valore di questo evento nel contesto culturale e generale e in particolare nella situazione della Chiesa oggi.

«Il Meeting è da sempre una straordinaria opportunità per riflettere sul presente e il futuro dell’Italia e del mondo», ha aggiunto Enrico Giovannini. «L’attenzione posta nell’edizione di quest’anno sui temi dello sviluppo sostenibile non solo è giustificata dalla gravità della situazione attuale e dai rischi di catastrofi che gli scienziati sottolineano, ma coglie la necessità di un cambio di paradigma dell’attuale modello di sviluppo, come ha sottolineato tante volte Papa Francesco».

Domenica 18 agosto l’incontro inaugurale della XL edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli vedrà la presenza della seconda carica dello Stato: il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il giorno seguente l’approfondimento sul tema del Meeting “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi” sarà svolto da Guadalupe Arbona Abascal, docente di Letteratura spagnola e di Letteratura comparata e scrittura creativa all’Università Complutense di Madrid. Domenica 18 e lunedì 19 saranno anche i giorni in cui andrà in scena “Midnight Barabba”, spettacolo inaugurale del Meeting 2019, nel Teatro Galli di Rimini, riportato di recente al suo antico splendore.

Dopo l’esordio dell’anno scorso, anche quest’anno torneranno le grandi aree tematiche, dedicate a sussidiarietà e lavoro, ai temi della polis e alla salute, più una nuova area internazionale in cui si presenteranno esperienze di cooperazione e sviluppo da tutto il mondo. L’area Sussidiarietà e lavoro, promossa dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con ASviS, Consorzio Scuole Lavoro ed Elis, sarà divisa in tre quartieri: sostenibilità, sviluppo e formazione, quest’ultima con varie eccellenze della formazione professionale che presenteranno i loro prodotti. Tra i relatori il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo, Enrico Giovannini, Corrado Passera, Vincenzo Boccia, Carlin Petrini, Ermete Realacci, Stefano Zamagni, Nando Pagnoncelli, Luigino Bruni, Annamaria Furlan, Mauro Magatti.

L’area Polis rifletterà sui temi della città attraverso un percorso fatto di incontri, dibattiti, testimonianze e brevi momenti di racconto, da parte di sindaci, archistar, testimoni, con esperienze ed esempi di solidarietà. Anche qui numerosi i nomi di rilievo tra i quali Giuseppe Sala, Manfredi Catella, Stefano Boeri, Enrico Testa, Andrea Peruzy, Mario Abbadessa, Giuseppe Bonomi, Nicola Maione, Stefano Paleari, Luca Doninelli.

Meeting Salute per il terzo anno riunirà gli opinion leader del mondo medico-scientifico per tracciare le linee future della medicina e dell’assistenza ai pazienti con relatori quali Walter Ricciardi, Andrea Lenzi, Roberto Bernabei, Mariella Enoc, Giovanni Scambia, Matilde Leonardi e Gianfranco Gensini. L’area ospiterà anche mostre, tra cui una su Takashi Nagai, il medico-eroe di Nagasaki, e sull’Istituto degli Innocenti di Firenze, una delle più antiche istituzioni italiane dedicate alla tutela dell’infanzia.

Nella nuova Area internazionale realtà diverse – Unione Europa (DEVCO), Cooperazione Italiana (DGCS-AICS), AVSI, Concord Italia, ASviS e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – hanno deciso di compiere un passo in avanti nella collaborazione tra loro e offrire uno spazio fisico di incontro per favorire la conoscenza e il dialogo sul tema della lotta alle disuguaglianze, affrontato con un approccio plurale e con il racconto di esperienze da tutto il mondo.

Rilevantissimo il filone del dialogo tra esperienze e culture. Tornerà al Meeting il segretario della Lega Musulmana mondiale Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, che si confronterà con il politologo Oliver Roy. A Rimini ci saranno anche le massime autorità religiose – cristiane e musulmane – di Aleppo, mentre sulla libertà religiosa sentiremo le voci di Nazir Ayyad, segretario generale dell’Al-Azhar Research Academy, Jàn Figèl, inviato speciale dell’Unione Europea per la libertà religiosa, Osama Sayyid Al-Azhari, consigliere per gli affari religiosi del Presidente dell’Egitto, del postulatore dei martiri di Algeria Thomas Georgeon e del teologo Javier Prades Lopez. Sull’ottavo centenario dell’incontro di Egitto tra san Francesco e il Sultano parlerà il Custode di Terrasanta padre Francesco Patton.

Nello spazio Cdo Innovation e nel programma più generale si parlerà di Intelligenza artificiale, con personaggi quali Paolo Benanti, tra i maggiori esperti italiani sul tema, Daniele Magazzeni, Mark O’Connell, autore di “Essere una macchina”, Oscar Di Montigny e il presidente IBM Italia Enrico Cereda.

Per restare sui temi scientifici, Euresis e Camplus proporranno lo Spazio Brain, dedicato al tema del cervello, con una mostra sul tema e vari speech con esperti del calibro di Vittorio Gallese ed Egidio D’Angelo, mentre con Roberto Battiston, Mauro Prina e l’astronauta Paolo Nespoli ricorderemo i 50 anni del primo uomo sulla luna.

In C1, a cura della redazione del mensile Tracce, ci sarà un altro spazio inedito, dal nome Percorsi, un piccolo osservatorio su alcuni dei grandi temi che l’attualità ci mette di fronte, con nomi quali Brian Grim, monsignor Ivan Jurkovič, Massimo Gaggi, Paolo Rumiz, Pierre Chausse dell’editoriale Première Partie, l’attore Giovanni Scifoni e Lorenzo Caggioni di Google.

Grazie alla collaborazione del nuovo partner Master Group Sport, sono attesi grandi nomi e grandi dibattiti (oltre a tanta attività fisica su 13mila mq di spazio) sul tema dello sport. Il nome di punta è quello di Javier Zanetti, ma poi i protagonisti dello sport praticato e raccontato saranno moltissimi, da Nando Sanvito a Moreno Torricelli, da Alex Schwazer a Mauro Bergamasco, da Gianni Maddaloni a Beppe Bergomi, fino al presidente del Milan Paolo Scaroni.

Sul versante ecclesiale poi, il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, dialogherà con i giovani sul tema “Non fatevi rubare i sogni, sono il futuro”, mentre Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù, ci dirà cosa significa “Guardare il mondo con gli occhi di Francesco”. Di Europa parlerà Richard Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede e tutta da ascoltare sarà anche la testimonianza di George Abou Khazen, vicario apostolico di Aleppo. Sarà nostro relatore anche il direttore dell’Osservatore Romano Andrea Monda.

A Diritti, doveri e democrazia saranno dedicati alcuni incontri (grazie anche all’apporto di Luciano Violante), in cui si parlerà di Vaclav Havel (interverrà l’ex-segretario Pavel Fischer), dei trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, dei 40 del Parlamento Europeo, con relatori quali il ministro Enzo Moavero Milanesi e il presidente del Jacques Delors Institut Enrico Letta. In un altro contesto Violante e Marta Cartabia, vicepresidente della Corte Costituzionale, parleranno di giustizia a partire dalla tragedia greca con “Antigone, Creonte ed Edipo”, mentre Sabino Cassese svolgerà il tema “Democrazia a una svolta”.

Rilevante anche la presenza delle istituzioni. Oltre alla già citata presidente della Camera, il tradizionale incontro dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Giancarlo Giorgetti e Maurizio Lupi, mentre in altri contesti interverranno Giovanni Tria, ministro dell’Economia e delle Finanze, così come il presidente Consob Paolo Savona. Molti i presidenti di Regione in Fiera: Stefano Bonaccini, Giovanni Toti, Attilio Fontana, Vincenzo De Luca, Luca Ceriscioli, Massimiliano Fedriga, il già citato sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente Anci Antonio Decaro (Bari) e naturalmente Andrea Gnassi sindaco di Rimini.

Arte e letteratura torneranno con “Il volto nell’arte”, incontro a due voci con il vescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi e Giuseppe Frangi. Ci sarà poi un confronto tra sponde diverse del Mediterraneo tra il poeta Davide Rondoni e il linguista Salah Fadl e la “strana coppia” costituita dallo studioso di Dante Franco Nembrini e l’illustratore Marvel Gabriele Dell’Otto, coppia che quest’anno diventa un trio con la presenza dello scultore Adelfo Galli e della sua scultura “El Dante”.

Infine, come un fiume carsico che attraversa la Fiera, le testimonianze: dal Venezuela, dal carcere (anche quello minorile di Nisida), dalle ong impegnate in Africa, dai Centri di Aiuto alla Vita. Particolarmente drammatiche e toccanti si annunciano quelle dell’incontro “Il mistero del dolore innocente: non una spiegazione, ma una presenza”, con cui vogliamo dare il nostro contributo al dibattito sui temi della dignità della vita anche più fragile.

L’ultimo incontro del Meeting numero 40, sabato 24, metterà a tema il contenuto del libro, che uscirà proprio in quei giorni in libreria, del sociologo dell’Università di Trento Salvatore Abbruzzese dedicato proprio alla storia della manifestazione riminese, con Antonio Polito come interlocutore.

Quanto alle mostre di quest’anno, saranno oltre 20, a partire da “Francesco e il Sultano 1219-2019. L’incontro sull’altra riva”, patrocinata dai ministri generali francescani e promossa tra gli altri dalla Custodia di Terra Santa che racconterà, proprio partendo dal contesto in cui è accaduto e dalle fonti storiche che si possiedono, l’incontro tra il Poverello di Assisi e il sultano Al-Malik Al-Kamil. Con “NOW NOW. Quando nasce un’opera d’arte”, vedremo sette giovani artisti nell’atto di creare le loro opere in fiera, invece “Bolle, pionieri e la ragazza di Hong Kong” ci porterà al cuore dell’esperimento americano, con una generazione di giovani divisa tra un dna pionieristico e la tentazione di attutire l’impatto drammatico con il reale rifugiandosi in una bolla sicura. Di grande impatto sarà “Si aprì una porta nel cielo. La Cattedrale di Monreale”, esposizione che intende documentare il patrimonio artistico e la tradizione di fede del Duomo di Monreale. Altre esposizioni sono dedicate a grandi personalità del nostro tempo: Etty Hillesum, Václav Havel, Madre Maria, martire ortodossa di Parigi, il fotografo italoamericano 97enne Tony Vaccaro (che ha annunciato la sua presenza a Rimini) più una mostra fotografica su Giulio Andreotti a cent’anni dalla nascita.

>>> TUTTE LE MOSTRE DEL MEETING SU http://meeting19.info/esposizioni

Sarà poi “Midnight Barabba” lo spettacolo inaugurale del quarantesimo Meeting, una rilettura trasportata nel nostro secolo del “Barabba” dello scrittore svedese Pär Lagerkvist, che fornì l’ispirazione anche a un celebre film con Anthony Quinn (e attirò anche Fellini). Tra gli altri spettacoli “Francesco e il Sultano. Ainalsharaa – Il pozzo dei poeti” a due voci con la cantante siriana Mirna Kassis e l’attrice italiana Valeria Collina sulle musiche originali di Fabio Mina, “Gioele Dix – Vorrei essere figlio di un uomo felice”, che rivive l’Odissea sulle tracce del rapporto tra Telemaco e il padre Ulisse, “Pierre e Mohamed”, piéce teatrale sull’amicizia tra il vescovo di Orano in Algeria e un giovane musulmano entrambi morti in un attentato, che ha avuto più di 1500 repliche in tutta Europa, e infine il ritorno al Meeting di Edoardo Bennato.

Meeting di Rimini: al via venerdì con 106 incontri e 271 relatori. Dirette su Youtube

Sono 106 gli incontri proposti dalla 37^ edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (“Tu sei un bene per me”, 19 – 25 agosto, Rimini Fiera), 18 le esposizioni, 14 gli spettacoli, 22 le manifestazioni sportive. Sono 271 i relatori che interverranno agli incontri. Questi alcuni numeri della kermesse che si svolgerà, come di consueto, negli ampi spazi di Rimini Fiera: 130mila metri quadrati. Fuori dal grande contenitore fieristico verranno proposti due spettacoli al Teatro Novelli di Rimini e alcune manifestazioni sportive. “Inaugureremo, nel padiglione A3, un’area interamente dedicata ai temi del lavoro e della formazione – spiega il direttore Sandro Ricci -: ci rivolgiamo in modo particolare ai giovani, ma non solo a loro”. Oltre alle collaborazioni con istituzioni culturali e universitarie, cinque aziende di rilievo nazionale faranno selezione del personale per più di 20 profili. Presenti iniziative dei ministeri del Welfare e dell’Istruzione, fondazioni di aiuto al lavoro, servizi di orientamento delle università, agenzie di lavoro interinale. Costo preventivato del Meeting 2016: 5 milioni 700mila euro. Sono 3 i main partners (Enel, Intesa Sanpaolo, Wind), 8 gli official partners. Un’intera area del Meeting (4.500 mq compreso il “Family’s Fast Food”) è dedicata ai bambini: ogni giorno, nel padiglione C3, giochi, canti e balli, animazione, laboratori, incontri e spettacoli. Per la prima volta sarà possibile seguire tutti gli incontri in diretta streaming sul canale Youtube. #meeting2016 sarà l’hashtag ufficiale XXXVII edizione, che farà da punto di riferimento per tutti gli aggiornamenti, curiosità, notizie, anticipazioni, contenuti multimediali, interviste in tempo reale, da seguire su Facebook, Twitter, Instangram, Youtube, Flickr e Linkedln.

Messaggio di Papa Francesco al Meeting 2013 per l’amicizia tra i Popoli

A Sua Eccellenza Rev.ma
Mons. FRANCESCO LAMBIASI
Vescovo di Rimini
Vescovado – Via IV Novembre, 36
47900 RIMINI

 

Dal Vaticano, 14 agosto 2013

 

Eccellenza Reverendissima,

con gioia trasmetto il cordiale saluto del Santo Padre Francesco a Vostra Eccellenza, agli organizzatori e a tutti i partecipanti del Meeting per l’amicizia tra i Popoli, giunto alla sua XXXIV edizione. Il tema scelto – «Emergenza Uomo» – intercetta la grande urgenza di evangelizzazione di cui più volte il Santo Padre ha parlato, nella scia dei Suoi Predecessori, e ha suscitato in Lui profonde considerazione che di seguito riporto.

L’uomo è la via della Chiesa: così il beato Giovanni Paolo II scriveva nella sua prima Enciclica, Redemptor hominis (cfr n. 14). Questa verità rimane valida anche e soprattutto nel nostro tempo in cui la Chiesa, in un mondo sempre più globalizzato e virtuale, in una società sempre più secolarizzata e priva di punti di riferimento stabili, è chiamata a riscoprire la propria missione, concentrandosi sull’essenziale e cercando nuove strade per l’evangelizzazione.

L’uomo rimane un mistero, irriducibile a qualsivoglia immagine che di esso si formi nella società e il potere mondano cerchi di imporre. Mistero di libertà e di grazia, di povertà e di grandezza. Ma cosa significa che l’uomo è la “via della Chiesa”? E soprattutto, che cosa vuol dire per noi oggi percorrere questa via?

L’uomo è via della Chiesa perché è la via percorsa da Dio stesso. Fin dagli albori dell’umanità, dopo il peccato originale, Dio si pone alla ricerca dell’uomo.  «Dove sei?» – chiede ad Adamo che si nasconde nel giardino (Gen 3,9). Questa domanda, che compare all’inizio del Libro della genesi, e che non smette di risuonare lungo tutta la Bibbia a in ogni momento della storia che Dio, nel corso dei millenni, ha costruito con l’umanità, raggiunge nell’incarnazione del Figlio la sua espressione più alta. Afferma sant’Agostino nel suo commento al Vangelo di Giovanni: «Rimanendo presso il Padre, [il Figlio] era verità e vita; rivestendosi della nostra carne, è diventato via» (I, 34, 9). È dunque Gesù Cristo «la via principale della Chiesa», ma poiché Egli «è anche la via a ciascun uomo», l’uomo diventa «la prima e fondamentale via della Chiesa» (cfr Redemptor hominis, 13-14).

«Io sono la porta», afferma Gesù (Gv 10,7): io sono, cioè, il portale d’accesso ad ogni uomo e ad ogni cosa. Senza passare attraverso Cristo, senza concentrare sui di Lui lo sguardo del nostro cuore e della nostra mente, non capiremmo nulla del mistero dell’uomo. E così, quasi inavvertitamente, saremo costretti a mutuare dal nostro mondo i nostri criteri di giudizio e di azione, e ogni volta che ci accosteremo ai nostri fratelli in umanità saremo come quei “ladri e briganti”  di cui parla Gesù nel Vangelo (cfr Gv 10,8). Anche il mondo infatti è, a suo modo, interessato all’uomo. Il potere economico, politico, mediatico ha bisogno dell’uomo per perpetuare e gonfiare se stesso. E per questo spesso cerca di manipolare le masse, di indurre desideri, di cancellare ciò che di più prezioso l’uomo possiede: il rapporto con Dio. Il potere teme gli uomini che sono in dialogo con Dio poiché ciò rende liberi e non assimilabili.

Ecco allora l’emergenza-uomo che il Meeting per l’Amicizia tra i Popoli pone quest’anno al centro della sua riflessione: l’urgenza di restituire l’uomo a se stesso, alla sua altissima dignità, all’unicità e preziosità di ogni esistenza umana dal concepimento fino al termine naturale. Occorre tornare a considerare la sacralità dell’uomo e nello stesso tempo dire con forza che è solo nel rapporto con Dio, cioè nella scoperta e nell’adesione alla propria vocazione, che l’uomo può raggiungere la sua vera statura. La Chiesa, alla quale Cristo ha affidato la sua Parola e i suoi Sacramenti, custodisce la più grande speranza, la più autentica possibilità di realizzazione per l’uomo, a qualunque latitudine e in qualunque tempo. Che grande responsabilità abbiamo! Non tratteniamo per noi questo tesoro prezioso di cui tutti, consapevolmente o meno, sono alla ricerca. Andiamo con coraggio incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo, ai bambini e agli anziani, ai “dotti” e alla gente senza alcuna istruzione, ai giovani e alle famiglie. Andiamo incontro a tutti, senza aspettare che siamo gli altri a cercarci! Imitiamo in questo il nostro divino Maestro, che ha lasciato il suo cielo per farsi uomo ed essere vicino ad ognuno. Non solo nelle chiese e nelle parrocchie, dunque, ma in ogni ambiente portiamo il profumo dell’amore di Cristo (cfr 2 Cor 2,15). Nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, negli ospedali, nelle carceri; ma anche nelle piazze, sulle strade, nei centri sportivi e nei locali dove la gente si ritrova. Non siamo avari nel donare ciò che noi stessi abbiamo ricevuto senza alcun merito! Non dobbiamo avere paura di annunciare Cristo nelle occasioni opportune come in quelle inopportune (cfr 2 Tm 4,2), con rispetto e con franchezza.

È questo il compito della Chiesa, è questo il compito di ogni cristiano: servire l’uomo andando a cercarlo fin nei meandri sociali e spirituali più nascosti. La condizione di credibilità della Chiesa in questa sua missione di madre e maestra è, però, la sua fedeltà a Cristo. L’apertura verso il mondo è accompagnata, e in un certo senso resa possibile, dall’obbedienza alla verità di cui la Chiesa stessa non può disporre. “Emergenza uomo”, allora, significa l’emergenza di tornare a Cristo, di imparare da Lui la verità su noi stessi e sul mondo, e con Lui e in Lui andare incontro agli uomini, soprattutto ai più poveri, per i quali Gesù ha sempre manifestato predilezione. E la povertà non è solo quella materiale. Esiste una povertà spirituale che attanaglia l’uomo contemporaneo. Siamo poveri di amore, assetati di verità e giustizia, mendicanti di Dio, come sapientemente il servo di Dio Mons. Luigi Giussani ha sempre sottolineato. La povertà più grande infatti è la mancanza di Cristo, e finché non porteremo Gesù agli uomini avremo fatto per loro sempre troppo poco.

Eccellenza, mi auguro che questi brevi pensieri possano essere di aiuto per coloro che prenderanno parte al Meeting. Sua Santità Francesco assicura a tutti la Sua vicinanza nella preghiera e il Suo affetto; auspica che gli incontri e le riflessioni di questi giorni possano accendere nei cuori di tutti i partecipanti un fuoco che alimenti e sostenga la loro testimonianza del Vangelo nel mondo. E di cuore invia a Lei, ai responsabili, agli organizzatori della manifestazione, come pure a tutti i presenti, una particolare Benedizione Apostolica.

Unisco anch’io un cordiale saluto e mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio

 

dell’Eccellenza Vostra Reverendissima
dev.mo nel Signore

Tarcisio Card. Bertone
Segretario di Stato di Sua Santità