Risponde il teologo:LE SPECULAZIONI SUI MAYA E LA FINE DEL MONDO
Sento in giro di una profezia dei Maya che porrebbe la fine del mondo nel 2012. Eppure, il Vangelo di Marco dice che neanche Gesù conosce «il giorno e l’ora».
Marcella G. – mail
La profezia dei Maya è una delle tante che si sono accumulate nel corso della storia sulla data della fine del mondo. Ci sarebbe intanto da chiarire che, per il cristiano, non si tratta di una fine assoluta, di una vera e propria annichilazione, ma di una trasformazione, di cui però ignoriamo la portata e le modalità. Non, dunque, la fine del mondo, ma la fine di questo mondo. Dio non distrugge quanto ha creato.
Il passo evangelico riportato dalla lettrice è considerato come autentico, un testo, cioè che risale all’insegnamento orale di Gesù. Nessuno, infatti, per il cosiddetto criterio dell’imbarazzo, si sarebbe azzardato a inventare un’affermazione del genere. Non per niente, Ario si servì di questo testo, inatteso e imbarazzante, per negare la divinità di Gesù.
Sul versante cristiano, della data della fine si è parlato sulla base di alcuni segni presentati dalla Scrittura come preludio e premessa del ritorno di Cristo alla fine dei tempi. I principali segni potrebbero essere ridotti a tre: la predicazione del Vangelo in tutto il mondo, la venuta dell’anticristo e la conversione del popolo ebraico. Però, nessuno di essi ha la capacità di farci prevedere con chiarezza il tempo della fine. Il primo potrebbe essere considerato come già realizzato; la Prima Lettera di Giovanni parla già di molti anticristi presenti al suo tempo; la conversione di Israele è presentata da Paolo nella Lettera ai Romani (11,25-32) non come un segno premonitore, ma come parte dello stesso evento finale.
Bando, dunque, alle previsioni in cui si sono specializzate alcune sètte, costrette poi dagli avvenimenti a continui spostamenti e rimandi. Si pensi, in particolare, alle profezie dei Testimoni di Geova. A questo proposito c’è anche da ricordare un’antica condanna, mai revocata, per coloro che si avventurano in simili previsioni. Anche se la condanna più pesante se l’attirano, con le proprie mani, coloro che devono prendere atto del fallimento delle loro predizioni.
La previsione maya, di cui parla la nostra lettrice, non appartiene al mondo cristiano, anche se ripresa e propagandata dalla New Age. Difficile definire con esattezza la natura degli avvenimenti previsti per il 21 dicembre 2012: non è certo, infatti, che l’antica popolazione mesoamericana pensasse a una vera e propria fine del mondo. Si potrebbe anche trattare di una significativa e profonda discontinuità. Comunque, alcuni studiosi della cultura in questione arrivano a considerare l’intera ipotesi come «una completa invenzione e una possibilità per molte persone di fare profitto». Nessuna certezza, dunque, nemmeno per questa via. Ma per riflettere su queste cose è necessario rivolgersi a incerte e nebulose culture precristiane?
In tutto ciò c’è una conclusione positiva: l’incertezza della data è un solenne avvertimento a essere sempre pronti, a rimanere in costante atteggiamento di vigilanza e di attesa. Il Figlio dell’uomo, infatti, verrà «come un ladro di notte», improvvisamente, quando nessuno se l’aspetta.
Giordano Frosini
DIZIONARIO MINIMO
MAYA – Popolazione e civiltà sviluppatesi tra Messico e Guatemala a partire dal 1500 a.C. con una fioritura di città-stato fino a tutto il primo Millennio. Molto praticate la magia e l’astrologia.
NEW AGE – Iniziata negli anni 80 in America, propugna una "nuova era", astrologicamente sotto il segno dell’Acquario. In alternativa alla cultura dominante, mostra però molto eclettismo e attenzione al commerciale.
TESTIMONI DI GEOVA – Si dicono Congregazione e sono stati fondati in Pennsylvania nel 1870 da Charles Taze Russel. Lontani dalle confessioni cristiane, leggono alla lettera la Bibbia.