Dalla Lev l’Opera Omnia di Ratzinger in italiano raccolta in sedici volumi

Opera omnia di Joseph Ratzinger : Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Müller,  Gerhard Ludwig, Cappelletti, Lorenzo, Azzaro, Pierluca: Amazon.it: Libri

Libreria Editrice Vaticana sta realizzando la pubblicazione in lingua italiana dell’Opera Omnia di Joseph Ratzinger – Benedetto XVI. Sono previsti 16 volumi, 6 sono già stati pubblicati per un totale di 8 tomi. L’edizione italiana dell’Opera Omnia è curata da Pierluca Azzaro e Lorenzo Cappelletti. I volumi già usciti sono i seguenti: L’idea di rivelazione e la teologia della storia di Bonaventura, Gesù di Nazaret (2 tomi: La figura e il messaggio e Scritti di cristologia), L’insegnamento del Concilio Vaticano II (2 tomi), Chiesa: segno tra i popoli. Scritti di ecclesiologia e di ecumenismo, Teologia della liturgia, Annunciatori della Parola e servitori della vostra gioia. I testi sono disponibili nelle migliori librerie fisiche e online.

In primavera uscirà un nuovo volume, dedicato a tutte le interviste rilasciate da Joseph Ratzinger sia prima che dopo la sua elezione al soglio pontificio. Questa che pubblichiamo, inedita in italiano, è una parte di un’intervista all’allora cardinale Joseph Ratzinger, al tempo prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, rilasciata al periodico tedesco Die Welt nel 1988.

Libro di Mons. Ghirelli: «un compendio d’importanza internazionale circa il tema dello spazio liturgico della Chiesa cattolica dopo il Concilio»

Il poderoso volume scritto da mons. Tiziano Ghirelli, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali di Reggio Emilia, compie un’interessante e illuminante  analisi delle tipologie degli edifici ecclesiali,  dai primi secoli fino a un’attenta riflessione  su quanto indicato dopo il concilio Vaticano II dagli episcopati di diverse nazioni europee e americane, in relazione ai luoghi  della celebrazione.

Ghirelli Tiziano – Ierotopi cristiani. Le chiese secondo il magistero – >> acquista il libro

Ierotopi cristiani. Le chiese secondo il magistero Titolo Ierotopi cristiani. Le chiese secondo il magistero
Autore Ghirelli Tiziano
Prezzo
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€ 93,50   Spedizioni gratuite in Italia
(Prezzo di copertina € 110,00 Risparmio € 16,50)

Il libro è introdotto da un Prologo del  card. Giovanni Lajolo e da una Prefazione di  Albert Gerhards, docente di Scienza liturgica alla Facoltà teologica cattolica dell’Università di Bonn, che lo definisce «un compendio d’importanza internazionale circa il  tema dello spazio liturgico della Chiesa cattolica dopo il Concilio, nel contesto della  storia delle varie Chiese e della loro riflessione teologica», con «criteri per una corretta valutazione della celebrazione e degli  spazi liturgici adeguati». E continua: «Lo  studio di Tiziano Ghirelli serve pertanto a  tracciare un percorso per la comprensione  teorica e pratica dello spazio sacro come  espressione essenziale della Chiesa e segno  della presenza di Dio nel mondo».

Nell’Introduzione del libro, Tiziano  Ghirelli sottolinea come, dopo oltre quarant’anni, la riforma liturgica, punto decisivo del Vaticano II, è ancora oggi oggetto di  un ampio dibattito, tra strenui difensori  della riforma e suoi accaniti contestatori.

Tuttavia, l’autore ben mette in rilievo come il problema non si esaurisca semplicemente nella dimensione liturgica. Lo spirito  che anima la riforma conciliare fa infatti  emergere aspetti ecclesiologici che sono  oggi ben lontani dall’essere condivisi, soprattutto in relazione alla comprensione  dell’assemblea liturgica come soggetto celebrante.

In questo senso, Ghirelli mette in rilievo le molteplici carenze che si evidenziano  nel modo con cui sono progettati gli spazi  cultuali, troppo spesso luoghi d’improvvisazione e di sciatteria, che non favoriscono  la partecipazione alla celebrazione liturgica. A questo riguardo, l’autore esemplifica,  anche grazie a una serie di immagini di  grande efficacia, le situazioni di particolare  incertezza e sofferenza, mostrando poli  celebrativi realizzati all’insegna della mediocrità e del cattivo gusto, quando non  suggeriscono messaggi del tutto distorti e  scorretti.

Tra questi casi, l’autore inserisce significativamente un’immagine che mostra una  celebrazione che si svolge secondo il messale di Pio V, voluto da papa Benedetto  XVI, all’altare tridentino, quando in primo  piano è posizionato un altare alla «moderna». In breve, la riforma liturgica conseguente alla Sacrosantum concilium è ben  lontana dall’essere compiuta. Troppo spesso, infatti, se ne riducono le istanze  all’aspetto più superficiale del prete rivolto  al popolo.

Le realizzazioni postconciliari che l’autore prende in esame come modelli, di fatto, mostrano un clima di grande smarrimento e disagio, progettati con forte approssimazione nell’articolazione dei poli liturgici; per non parlare poi delle varie manifestazioni di «arte sacra», purtroppo troppo spesso decaduta a una sorta di discutibile galleria del trionfo dell’amatorialità e del  dilettantismo.

Dopo un interessante percorso di carattere storico sugli edifici per il culto, dalle  origini del cristianesimo al Vaticano II, Ghirelli parla poi di «ierotopi» e di spazi celebrativi nei documenti di conferenze episcopali nazionali, in quanto cerca di verificare criticamente quanto gli episcopati  delle diverse nazioni hanno prodotto negli  ultimi decenni nell’ambito dei luoghi per la  celebrazione liturgica. In questo senso, risulta di grande interesse esaminare le posizioni degli episcopati di Francia, Spagna, Inghilterra e Galles, Stati Uniti, Italia, Canada  e Irlanda.

Occorre una nuova mentalità del celebrare, come afferma lo stesso autore: «La  nostra esperienza deve riferirsi prioritariamente all’arte del celebrare, orizzonte senza il quale i poli liturgici ben poco possono  significare, anche se eccellenti per collocazione spaziale e per realizzazione artistica. I  manufatti e le opere nascono per essere  vissuti all’interno dell’azione liturgica rinnovata, costruita su relazioni significative e  animata dall’amore verso Dio e le persone,  altrimenti diventano oggetti museali. Perché ciò non avvenga occorre la consapevolezza coraggiosa di non fare mescolanze tra  la liturgia pre e post Concilio, ossia non celebrare la nuova liturgia con la mentalità  della vecchia». (256).

Dobbiamo dunque ripensare lo spazio  per la liturgia, grazie a una nuova consapevolezza che veda una sinergia tra committenza, progettista, artista e liturgista: «Per  questo – sottolinea l’autore – si tratta di  non inventare nulla, ma di riandare alla genuinità delle fonti dello spazio liturgico cristiano e, in una fedeltà creativa, dar vita a  nuovi canoni per l’architettura e l’arte liturgica contemporanea» (276).

Grande spazio è poi dedicato al lungo  restauro e alla ristrutturazione dei poli liturgici della cattedrale di Reggio Emilia,  condotti sotto la guida del vescovo (oggi  emerito) mons. Adriano Caprioli e il coordinamento dello stesso Ghirelli. Il vescovo  Caprioli ha voluto infatti ridisegnare gli  spazi liturgici con l’introduzione di una  nuova cattedra episcopale, progettato dal  celebre artista dell’arte povera di origine  greca Jannis Kounellis; una croce moderna sospesa, del giapponese Hidetoshi Nagasawa, che riprende antichi temi paleocristiani; un nuovo altare realizzato con marmo romano di recupero appena sbozzato di Claudio Parmiggiani; un candelabro  per il cero pasquale che richiama le dimensioni dei grandi candelabri di origine medioevale di Ettore Spalletti (cf. Regno-att. 22,2011,732ss).

L’autore fa ben emergere il fatto che  se la risistemazione dei poli e le opere realizzate dopo un lungo cammino liturgico e  biblico con la committenza hanno provocato notevoli e aspre polemiche molto accese, in città e non solo, il dibattito è  tutt’altro che chiaro e definito. Se la croce  dorata di Nagasawa non è mai stata (inspiegabilmente) esposta dal vescovo Caprioli – invece che in cattedrale sarà collocata al museo diocesano –, la nuova cattedra episcopale, prevista sul lato della navata, è stata smontata «per motivi di spazio»  in occasione dell’ingresso del nuovo vescovo mons. Massimo Camisasca, senza che nessuno l’abbia più rivista. In che modo è possibile comprendere queste «cancellazioni»?

Molto chiaro è lo spirito di rinnovamento dello spazio celebrativo auspicato  dall’autore. Non a caso, Ghirelli cita il testo  della CEI L’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica, del 1996, nei termini di «un’importante iniziativa di inculturazione della fede nel suo momento celebrativo, in armonia con le esigenze di conservazione del patrimonio storico e artistico, nell’ambito del progetto di nuova evangelizzazione che la Chiesa si propone di realizzare nel terzo millennio» (124). Come attuare oggi questo progetto? Questa sembra essere la sfida suggerita da Ghirelli –  tutt’altro che scontata – per il futuro.

Andrea Dall’Asta in Regno-att. n.4, 2013, p.104

chiese.ierotopi

 

Nella prospettiva del messaggio cristiano. Il cardinale Bertone alla Libreria editrice vaticana

L’inaugurazione dei nuovi locali della Libreria Editrice Vaticana (Lev), avvenuta questa mattina, martedì 15 gennaio, ha dato modo al cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, di intervenire sulla manifestazione di domenica scorsa a Parigi contro il disegno di legge sul riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Nel rispondere alla domanda di uno dei giornalisti intervenuti alla cerimonia, il cardinale si è detto “contento, molto contento per la Francia, che sostiene con forza e con intelligenza i principi fondanti della famiglia, la triade padre, madre e figlio”. E ha aggiunto: “A proposito dei valori, ognuno deve farsi portavoce dei valori fondamentali che sostengono ogni società, compresa la società italiana”.
Poco prima il porporato, accompagnato dal direttore don Giuseppe Costa, aveva inaugurato i nuovi locali della Lev – al secondo piano del palazzo di via della Tipografia, in Vaticano – che ospiteranno l’archivio, l’ufficio commerciale e l’ufficio stampa. Dopo aver portato il saluto e la benedizione del Papa, il cardinale ha spiegato che l’adeguamento delle strutture è la risposta della casa editrice “alle esigenze del servizio e dell’organizzazione”. Rappresenta anche una conferma del tradizionale sostegno della Santa Sede alle iniziative culturali, nella prospettiva della nuova evangelizzazione, e mostra il prosieguo dell’impegno della Lev, manifestato con la creazione di “nuovi uffici, nuovi punti-vendita, partecipazione alle Fiere internazionali, vendita dei diritti all’estero”. Una presenza apprezzata “in particolare – ha sottolineato il cardinale – alla Fiera internazionale di Santo Domingo”. Tutti “elementi di un’attività che si va sviluppando, mantenendo sempre fermo al centro il servizio alla Santa Sede e al Sommo Pontefice”. A questo proposito – ha aggiunto – “permettetemi di ringraziare la Tipografia Poliglotta Vaticana che svolge la sua opera con una eleganza e perfezione da tutti riconosciuta”.
Da almeno dieci anni, ha sottolineato il porporato, “il bilancio della Lev appare in crescita e dà segni di vitalità, essendosi allargato oltre i settori del magistero e della liturgia, al vasto ambito della cultura cattolica italiana e internazionale”. E tutto ciò in un momento di crisi economica. “Una migliore organizzazione – ha aggiunto – prevede anche la crescita della sensibilità editoriale a tutte le componenti e ai vari settori: dalla produzione, alla distribuzione e alla vendita del prodotto. Questo comporta l’apertura verso nuove iniziative che la Lev prima non aveva, ma che diventano sempre più urgenti e pressanti”. Una maggiore razionalità per un migliore servizio risponde in maniera più efficace alle sfide del tempo e alla missione propria della Libreria Editrice Vaticana. “Pubblicare libri – ha spiegato il segretario di Stato – significa divulgare idee e modi di vivere. Farlo a servizio della missione ecclesiale vuol dire aprirsi a una prospettiva ampia e universale, che porta il messaggio cristiano, con la sua novità e originalità, all’interno del mondo culturale e delle sue tendenze”. Va in tal senso la diffusione del libro elettronico, un esempio dell’attenzione della Lev alle nuove realtà “pur nella consapevolezza che il libro cartaceo ha ancora molto da offrire”. Infine, il cardinale Bertone ha concluso dicendo che “il Santo Padre, e anch’io personalmente, incoraggiamo questo sforzo della Libreria Editrice Vaticana e ne apprezziamo le fatiche. L’esortiamo a far sì che ogni trasformazione strutturale e organizzativa non vada mai a scapito della persona umana, anzi, possa valorizzarla sempre meglio e favorirne i più alti ideali”.
Monsignor Giuseppe Antonio Scotti, presidente del consiglio di sovrintendenza della Lev, nel suo saluto al cardinale Bertone aveva spiegato che i nuovi locali hanno trovato spazio nella vecchia sede completamente ristrutturata e ha ringraziato il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per la disponibilità nei lavori. “È a servizio del vero, del bene e di ciò che è buono – ha detto – che si vuol porre questa nostra Editrice, da lei tanto apprezzata e seguita con grande attenzione nelle diverse fasi della sua crescita”. La benedizione dei nuovi locali, ha aggiunto, “ricorda a tutti noi il senso vero e profondo del nostro servizio, che non può essere altro che il far emergere nel nostro lavoro quotidiano, nelle sue diverse sfaccettature, che “l’inquietudine verso Dio è diventata un’inquietudine per la sua creatura, l’uomo””. Allo stesso modo, ha concluso monsignor Scotti, “anche il lavoro editoriale, spesso umile e nascosto come è quello che avviene in una casa editrice, dice che si può veramente ed efficacemente contribuire a dar voce piena all’uomo e con ciò lavorare al bene comune, soprattutto quando si è capaci e si vuole dar voce a una cultura che educa all’ascolto dell’inquietudine del cuore umano e si impegna a rispondervi seriamente non marginalizzando mai “la religione dalla vita sociale””.
Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, i cardinali Re, Cacciavillan, Vegliò e Coccopalmerio, gli arcivescovi Pozzo, Bruguès, Celli, Zimowski e del Blanco Prieto, i vescovi Sciacca e Leuzzi, monsignor Wells, assessore della Segreteria di Stato, don Pellini, direttore della Tipografia Vaticana Editrice L’Osservatore Romano, con il direttore commerciale Maggiotto e il direttore tecnico Canesso, il vice direttore e il direttore del nostro giornale.
La Libreria Editrice Vaticana era rappresentata, tra gli altri, dal capo ufficio e responsabile editoriale padre Caruana, dai membri del consiglio di Sovrintendenza Dadda e Vigini, e dalla segretaria Bucciarelli. Sulla porta di ingresso dei nuovi locali è stata posta una targa marmorea con la dicitura: “Libreria Editrice Vaticana”, opera della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, in provincia di Pordenone.

(©L’Osservatore Romano 16 gennaio 2013)