La Liturgia di DOMENICA 4 Dicembre 2022 Messa del Giorno II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A

DOMENICA 4 Dicembre 2022

Messa del Giorno

II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A

XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - 2018 - La Domenica

Colore liturgico Viola

Antifona

Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare le genti
e farà udire la sua voce maestosa
nella letizia del vostro cuore. (Cf. Is 30,19.30)

Non si dice il Gloria.

Colletta

Dio grande e misericordioso,
fa’ che il nostro impegno nel mondo
non ci ostacoli nel cammino verso il tuo Figlio,
ma la sapienza che viene dal cielo
ci guidi alla comunione
con il Cristo, nostro Salvatore.
Egli è Dio, e vive e regna con te.

Oppure:

O Padre, che hai fatto germogliare
sulla terra il Salvatore
e su di lui hai posto il tuo Spirito,
suscita in noi gli stessi sentimenti di Cristo,
perché portiamo frutti di giustizia e di pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Prima Lettura

Giudicherà con giustizia i miseri.Dal libro del profeta Isaìa
Is 11,1-10

In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.

Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.

In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale
Dal Sal 71 (72)

Vieni, Signore, re di giustizia e di pace.O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto. R.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra. R.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri. R.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato. R.

Seconda Lettura

Gesù Cristo salva tutti gli uomini.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 15,4-9

Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».

Parola di Dio.

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia.

Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio! (Lc 3,4.6)

Alleluia.

Vangelo

Convertitevi: il regno dei cieli è vicino!

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 3,1-12

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Parola del Signore.

Sulle offerte

Guarda con benevolenza, o Signore,
alle preghiere e al sacrificio
che umilmente ti presentiamo:
all’estrema povertà dei nostri meriti
supplisca l’aiuto della tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona alla comunione

Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura,
osserva la gioia che ti viene da Dio. (Bar 5,5; 4,36)

Oppure:

*ABC
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri! (Mt 3,3; Mc 1,3; Lc 3,4)

Dopo la comunione

Saziati del cibo spirituale, o Signore,
a te innalziamo la nostra supplica:
per la partecipazione a questo sacramento,
insegnaci a valutare con sapienza i beni della terra
e a tenere fisso lo sguardo su quelli del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

Fonte CEI

“C’era una volta”: gli attori leggono le favole ai bambini in ospedale

Foto di gruppo degli attori all'Ospedale Bambino Gesù per la rassegna "C'era una volta"

La rassegna di letture per i più piccoli nei nosocomi pediatrici italiani, a cura della Fondazione De Sanctis, è stata inaugurata all’Ospedale Bambino Gesù da un gruppo di volti popolari del cinema e della tv italiani
Vatican News

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha inaugurato, questa mattina, la rassegna C’era una volta, a cura della Fondazione De Sanctis in collaborazione con AOPI (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani). La rassegna porta attori e attrici italiani, tra i più amati dal pubblico, negli ospedali pediatrici d’Italia per raccontare le fiabe della tradizione ai piccoli pazienti.
Nello spazio del Castello dei giochi I bambini hanno accolto con grande con gioia ed emozione gli attori e le attrici intervenuti: Raoul Bova, Paolo Calabresi, Cristiana Capotondi, Matilda De Angelis, Giorgio Pasotti, Pif e Benedetta Porcaroli. Hanno indossato le magliette e il cappellino “C’era una volta”, hanno chiesto gli autografi e una foto ricordo con i loro idoli. Gli attori hanno raccontato le fiabe ai piccoli ricoverati del Bambino Gesù di Roma, donando un momento di evasione e una emotiva carezza a loro e ai loro genitori.
Ha iniziato seduto tra i piccoli, Giorgio Pasotti con “Biancaneve e i sette nani”, seguito da Benedetta Porcaroli con la “Volpe e la cicogna”.
Tutti i protagonisti hanno letto le favole avvicendandosi nei vari reparti dell’ospedale pediatrico: oltre al Castello dei giochi anche in Oncologia, Cardiologia, Traumatologia, Pediatria Generale, Dialisi, Fibrosi Cistica/Reumatologia. Paolo Calabresi ha letto una favola scritta da lui “La pancia dell’aeroplano”, mentre Pif ha letto “La lepre e la tartaruga “. Cristiana Capotondi si è cimentata con “Pinocchio”, Matilda De Angelis con “Giacomino e il fagiolo magico”, Raoul Bova ha letto “Raperonzolo”.

vatican news

Ministero dell’Istruzione e Salone del Libro insieme per la promozione della lettura

Rassegne, incontri, reading, dibattiti, pubblicazioni, eventi culturali che vedano protagoniste le scuole e che pongano al centro l’importanza del libro come strumento essenziale per approfondire i linguaggi della società contemporanea. Con questi obiettivi e in vista della nuova edizione della manifestazione a maggio, Ministero dell’Istruzione e Salone Internazionale del Libro di Torino hanno firmato il Protocollo d’intesa “Per la promozione della lettura e la partecipazione delle istituzioni scolastiche al Salone Internazionale del Libro di Torino”.

“L’educazione alla lettura, la passione per i libri ci aiutano a scoprire il mondo, a maturare spirito critico, capacità di analisi, indipendenza culturale. Leggere permette alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi di diventare adulti consapevoli – dichiara il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi -. Per questo ringrazio l’Associazione “Torino – La Città del Libro” per questo accordo, che rafforza l’impegno della comunità scolastica e consolida ulteriormente la collaborazione della scuola con il Salone Internazionale del Libro”.

“Il mondo della scuola è da sempre una delle anime principali del Salone del Libro che organizza per i suoi studenti numerosi progetti durante tutto l’anno, ben oltre giornate di fiera – spiega il Presidente dell’Associazione “Torino – La Città del Libro”, Silvio Viale -. Incontri con autori, percorsi di approfondimento tematici online e offline, laboratori ed esperienze didattiche sono strumenti e occasioni di crescita che il Salone realizza e fa crescere edizione dopo edizione. Ci auguriamo che, con la firma di questo Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, gli ambiti di progettazione rivolti a studenti ed insegnanti si arricchiscano ulteriormente e che la rete intorno ai progetti cresca e si rinnovi”.

Tra le finalità dell’Accordo, la realizzazione, nel rispetto dell’autonomia scolastica e delle scelte degli istituti in tema di Piano triennale dell’offerta formativa, di eventi educativi che affianchino l’attività didattica, momenti di approfondimento dedicati alla conoscenza del patrimonio storico e artistico, anche attraverso le nuove tecnologie e la formazione dei docenti. Ma soprattutto, il fine è promuovere la lettura, favorendo la collaborazione tra scuole, università, biblioteche, Regioni, Enti locali, librerie, istituti culturali, associazioni professionali, organizzazioni studentesche, soggetti pubblici e privati. Una sinergia che può trovare la sua massima espressione nella partecipazione delle scuole al Salone Internazionale del Libro.

Il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione “Torino – La Città del Libro”, nell’ambito delle rispettive competenze, collaboreranno al servizio di studentesse, studenti, docenti, famiglie, proponendo momenti di educazione e promozione della lettura negli istituti scolastici di tutto il territorio nazionale. Anche tramite l’utilizzo di piattaforme digitali e social media, corsi, incontri e laboratori, destinati in particolar modo ai docenti referenti per le biblioteche scolastiche.

Leggere con i bambini? Aiuta a crescere insieme

Quando trovate allestita una saletta per letture dedicate ai bambini in una biblioteca o in un qualsiasi altro spazio, quasi sempre, se ci fate caso, solo le seggioline per i piccoli sono ordinate tutte in fila davanti al “palco”. Le sedie per gli adulti sono invece collocate in fondo alla sala: come a dire che quell’esperienza magica che sta per cominciare – cioè ascoltare storie – è un fatto che riguarda solo i bambini. Gli adulti possono fare altro: chiacchierare tra loro, giocare con il cellullare, guardarsi intorno e aspettare che tutto finisca. Possono anche andare a fare la spesa: succede a volte nelle biblioteche, mentre i bambini ascoltano le storie. Il desiderio che muove questo libro è invece del tutto opposto al messaggio che questi spazi indirettamente trasmettono. In queste pagine si vuole affermare che la lettura, anche quando i bambini sono piccoli e non sanno leggere, è un’esperienza da condividere con un adulto per rafforzare il legame e divertirsi. La lettura ad alta voce ha, infatti, il forte potere di mettere in relazione e di trasformare sia chi legge sia chi ascolta.

Non vi dico niente di nuovo? E invece sì, perché stimola nell’individuo anche la capacità di padroneggiare le proprie emozioni, di protendere verso la comprensione degli altri, di avvicinarsi affettivamente a chi ama e a sentirsi capace nel ruolo di genitore – o di zio/a, nonno o nonna, o di chi ha funzioni educative in generale – che sono veri processi psicologici alla base del suo benessere soggettivo. Adulti occupatevi della mente dei vostri bambini, non solo del loro corpo! Mi sembra essere il proclama di tutti coloro che osservo impegnati nella promozione della lettura in famiglia, me compresa.

Quando i bambini sono molto piccoli, infatti, noi adulti ci preoccupiamo di quello che entra nel loro organismo, ad esempio il cibo, e di rado ci chiediamo di quello che entra nella loro mente. Peccato! Un libro è, d’altronde, un oggetto culturale che un bambino può incontrare solo se al suo fianco c’è un adulto consapevole.

E nonostante ormai da anni i progetti a favore della promozione della lettura in età prescolare siano piuttosto diffusi, la conoscenza dei genitori a riguardo è ancora limitata. Un dato sconfortante, in quanto dalle ricerche emerge che sono proprio i genitori e non altre persone a migliorare le prestazioni dei bambini, ad esempio quelle linguistiche durante le sessioni di lettura. La psicologa Lynne Murray, che incontreremo anche più avanti, nel suo testo sulle prime relazioni del bambino ci spiega come sia impegnativo da parte dei genitori far imparare parole nuove ai loro figli e la lettura condivisa risulta essere l’attività più utile ed efficace per arricchire il vocabolario dei bambini prima dell’ingresso a scuola. Pensate che nel 2019 Nati per Leggere, il programma nazionale più conosciuto sulla lettura in famiglia, ha compiuto vent’anni e dal sito ufficiale si possono conoscere tutte le iniziative che ha messo in campo per festeggiare questo felice traguardo, come il convegno che si è tenuto a Roma il 26 settembre dal titolo Il vento dei 20. Nati per Leggere 1999-2019. Al suo esordio, la sfida del programma (tutt’ora attuale) era di unire due professionalità molto diverse, quali i bibliotecari e i pediatri di famiglia. Questo per riuscire a raggiungere un bacino di famiglie molto più allargato e far collaborare professionalità di ambiti diversi, ma con scopi simili: la salute delle persone fin dalla nascita. Oggi, l’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino Onlus di Trieste ne ancora gli enti promotori e le colonne portanti.

Nell’ultimo decennio si sono inoltre diffusi a livello nazionale anche molti festival sulla lettura, tanto che l’Italia ne detiene il primato europeo per numero. Tutti quelli più noti si trovano alla voce “Festival, fiere e manifestazioni letterarie”, come spiega il Rapporto sulla promozione della lettura in Italia redatto a cura dell’Associazione Forum del libro. Il rapporto è interessante perché mostra, oltre alle criticità note del settore, l’energia e la vitalità che tante amministrazioni pubbliche e private investono nella promozione della lettura. Dal nord al sud in Italia si contano circa 1.200 manifestazioni culturali all’anno (ovviamente pre pandemia), sia rivolte agli adulti sia ai bambini.

Tutto questo a dimostrazione che la lettura e la letteratura rappresentano ciò che la psicologia definisce fattori protettivi: cioè quei fattori positivi che se promossi creano condizioni di vita più favorevoli e una maggiore consapevolezza negli individui. I fattori protettivi sono aspetti nella vita di una persona legati al benessere e a uno sviluppo armonico, riguardano la qualità delle relazioni e dell’ambiente in cui si vive. Sono capaci di mobilitare le risorse che ogni persona possiede e contrastano (anche se a volte non completamente) i fattori di rischio all’interno di una famiglia quali la povertà, un ambiente poco stimolante e/o altamente conflittuale, l’isolamento sociale e altri elementi considerati dannosi. La cultura, infatti, non è solo intrattenimento, ma fa bene alla salute. La partecipazione culturale è un investimento in longevità e dovrebbe essere considerata un’azione di welfare, come ci spiega Enzo Grossi dell’Università di Bologna, uno dei primi in Italia ad essersi occupato di questo legame. In un’intervista lo studioso ha spiegato che nutrirsi di cultura (leggere, andare al cinema, visitare mostre e frequentare teatri, viaggiare, ascoltare musica) promuove il benessere soggettivo, può allungare l’aspettativa di vita e contrastare il declino cognitivo dovuto all’età e allo svilupparsi di malattie croniche. La scienza dunque parla chiaro!

Ed è sempre bene ricordare che numerosi studi documentano quanto la lettura sia importante per lo sviluppo complessivo del bambino. Molti preziosi libri sul tema sono pubblicati: da Proust e il calamaro di Maryanne Wolf, a Nati sotto il segno dei libri di Luigi Paladin, fino al saggio Leggimi forte della studiosa Rita Valentino Merletti e del poeta Bruno Tognolini, solo per citarne alcuni.

D’altra parte, ricerche e libri si occupano prevalentemente del perché è importante leggere e considerano soprattutto gli effetti della lettura sull’apprendimento del linguaggio, sulla capacità di aumentare i tempi di attenzione e di concentrazione, e cioè sugli aspetti più cognitivi. Certo, da questi studi emerge anche la valenza della lettura sugli aspetti emotivi e affettivi dello sviluppo, e di come questa possa sostenere la relazione genirappresentano tore-bambino, ma non abbastanza quanto servirebbe. Inoltre sono a mio avviso studi unidirezionali, cioè prendono in considerazione solo gli effetti che la lettura può avere sul bambino, escludendo quelli che si verificano anche sul genitore.

La mia tesi è infatti questa: la lettura può favorire un buon attaccamento per il bambino e contemporaneamente aiutare a migliorare le capacità relazionali del genitore, e in senso più ampio arricchire il suo bagaglio educativo. In questo libro intendo spostare infatti l’attenzione sull’adulto e su come è bene che si approcci al bambino, anche neonato, per cogliere come entrambi si avvicinino e rinforzino il legame attraverso i libri e la lettura condivisa. A tal fine vi sarà utile sapere che la teoria dell’attaccamento, come sostiene Franco Baldoni dell’Università di Bologna, è diventata un vero e proprio paradigma di riferimento per diversi ambiti di ricerca e si è aperta a prospettive ricche di potenzialità sia per la psicologia dello sviluppo che per la psicoanalisi. Baldoni lo scrive nel suo testo scientifico La prospettiva psicosomatica (Il Mulino) in cui propone di studiare l’essere umano integrando i suoi aspetti psicologici, sociali e biologici. Un punto di vista che condivido e che considero la base di partenza per queste mie riflessioni.

I concetti base

Quella forma di legame che si stabilisce da subito tra un genitore e un figlio, e che permette al bambino in futuro di avere fiducia in se stesso è detto, in termini più tecnici, attaccamento. Il come si sviluppa questo legame dipende dal modo in cui i genitori rispondono al bambino. Se i genitori rispondono in modo sufficientemente adeguato, il bambino sviluppa una buona relazione con loro e con se stesso e di conseguenza si sente sicuro per incontrare il mondo. Per un genitore rispondere in modo “adeguato” al proprio figlio significa riuscire a comunicare in modo empatico e a sintonizzarsi affettivamente con lui fin dalla nascita. E se ora vi state chiedendo se fare il genitore è una competenza naturale oppure è necessario impararla, possiamo dire che l’essere in grado per un genitore di comunicare con i propri figli è una capacità che non dovrebbe essere scontata o data a priori, solo per il fatto di esserlo diventato biologicamente. Gli “ostacoli” sono da ricercare nella propria storia personale (di figlio/a ad esempio), transgenerazionale e sociale. Per alcune persone “mettersi in relazione” è un processo più naturale, per altre invece può essere un lungo apprendistato.

Veniamo al concetto di lettura. Per lettura intendo la lettura ad alta voce, quella condivisa (o congiunta) e dialogata come una forma di interazione sociale che può aiutare un adulto e un bambino a comunicare, a interagire, ad arricchire il legame e anche a renderlo più forte. La qualità dei testi e dei libri che si scelgono, la voce del genitore con il suo ritmo e il suo tono, il linguaggio con la sua espressività e le sue parole, i dialoghi con le pause, la prossimità che induce il guardarsi negli occhi, l’intimità, la confidenza, cioè tutto ciò che la lettura favorisce, se utilizzato, amplifica la capacità e la potenza comunicativa dell’adulto e la rende anche qualitativamente migliore.

La lettura poi, a mio avviso, aiuta a sviluppare due caratteristiche, il controllo delle emozioni e l’andare verso gli altri che, come ci spiega sempre Baldoni, si imparano nei primi mesi grazie a una buona interazione con la madre, e sono fondamentali per strutturare la nostra personalità. Se ci pensate, sono funzioni con le quali facciamo sempre i conti nella quotidianità anche da adulti.

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RISORSE

Un libro con i piccoli È fondamentale per lʼapprendimento del linguaggio e la capacità di aumentare i tempi di attenzione e di concentrazione

La lettura con i piccoli migliora anche le capacità relazionali dei genitori