Coppa Italia 2018, Juventus Milan 4-0

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La Juventus ha vinto la Coppa Italia 2017-’18 battendo 4-0 in finale il Milan.
Il Milan dura un tempo poi lo strapotere della Juventus ha la meglio sui rossoneri, seppelliti 4-0 nella finale di Coppa Italia. Ci mette del suo anche Gigio Donnarumma, atteso nel derby generazionale contro Gigi Buffon: due suoi bruttissimi errori (sul secondo e terzo gol) spianano la strada ai bianconeri che incassano così il quarto ‘doblete’ consecutivo (anche se per lo scudetto è solo ormai una questione formale). Dopo un primo tempo equilibrato, con un’occasione per parte (una per Cutrone e una per il croato), nella ripresa lo spartito cambia al 56′ con Benatia che sugli sviluppi di un corner beffa tutti. Ci si attende la reazione rossonera ma Donnarumma su tiro di D.Costa sbaglia la presa (61′) col pallone che gli sfugge in rete. E’ il tracollo perchè al 64′ Gigio non trattiene un facile pallone regalandolo a Benatia per il 3-0. Il poker è servito al 76′ e ci pensa Kalinic (subentrato a Cutrone) che di testa insacca nella propsia porta. Poi solo girandola di cambi in casa Juve e la meritata festa.

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3-1 al Bologna, Juve ipoteca scudetto

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VA SOTTO POI SCHIANTA IL BOLOGNA, JUVE A UN PASSO DAL TITOLO

+7 SUL NAPOLI. RIGORE DI VERDI, DOUGLAS COSTA ENTRA E DECIDE La Juve va sotto allo Stadium, poi schianta il Bologna grazie all’ingresso di Douglas Costa. Tre assist per il brasiliano (per l’autogol di De Maio, Kedira e Dybala) dopo il rigore di Verdi (fallo di Rugani su papera di Buffon in appoggio) che porta gli emiliani in vantaggio nel primo tempo. Bianconeri a +7 dal Napoli, che domani affronta il Torino al San Paolo, e a un passo dallo scudetto. Nel pomeriggio Verona retrocesso in B dopo la sconfitta a San Siro per 4-1 dal Milan. Reti rossonere di Calhanoglu, Cutrone, Abate e Borini. Del sudcoreano Lee il gol degli scaligeri.

Tottenham-Juve 1-2, bianconeri ai quarti con Higuain e Dybala

Impresa della Juve, che vince a Wembley 2-1 contro il Tottenham e si qualifica per i quarti di finale della Champions League. La squadra bianconera era andata sotto al 39′ del primo tempo, per effetto del gol di Son, ma nella ripresa ha prima pareggiato con Higuain al 19′, quindi è andata avanti con Dybala al 22′. All’andata, a Torino, era finita 2-2.

Il Basilea batte il Manchester City in Inghilterra, ma non basta. Sul terreno dell’Etihad stadium finisce 2-1 per gli svizzeri, che ribaltano l’1-0 iniziale. I gol: nel primo tempo all’8′ Gabriel Gesus e al 17′ Elyounoussi; nel secondo tempo al 26′ Lang. All’andata gli inglesi avevano vinto 4-0.

 

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Supercoppa: Juve squadra da battere

Supercoppa: Juve squadra da battere 

 In poche ore, leggendo i giornali nel viaggio di ritorno da Pechino, i giocatori della Juventus hanno capito quale clima li attende in Italia. Infuriato il Napoli per l’arbitraggio nella finale di Supercoppa; Moratti dichiara che “se gli azzurri si lamentano avranno avuto un buon motivo”; e Zeman va oltre: i tecnici squalificati per un lungo periodo, secondo lui, non dovrebbero allenare. L’allusione ad Antonio Conte è evidente. Reazioni che stridono con la faccia sorridente di Leonardo Bonucci, mentre alza la Coppa e dice: “Siamo stati più forti di tutto e tutti. Non ho mai pensato che la mia vicenda giudiziaria finisse male, perché sono innocente, ma abbiamo dovuto lottare contro una giustizia sportiva obsoleta e questo é stato il compito più difficile per gli avvocati, che sono stati bravissimi”. Ieri, nel dopo gara, l’ad Beppe Marotta aveva risposto in modo pacato ma fermo all’indignazione napoletana: “Vadano a rivedersi il rigore non concesso a Marchisio nella finale di Coppa Italia. Noi in quella occasione eravamo stati zitti”. Il tecnico in panchina al posto dello squalificato Conte, Massimo Carrera, ha parlato di “caccia all’uomo”, in riferimento alle dure entrate dei giocatori azzurri, e lo stesso Marchisio ha sottolineato che qualcuna c’é stata. Insomma, clima da assedio mediatico, ma anche consapevolezza che la squadra è forte, nonostante la condizione di uomini chiave non sia ancora brillante (Pirlo, Marchisio e Bonucci su tutti) e l’attacco, pur capace di segnare quattro gol, non convinca ancora. Ne è persuaso anche Marotta, il quale si rituffa sulla punta di valore, che ormai non può essere più né Van Persie, né Higuain; e, forse, nemmeno Dzeko, né tantomeno Cavani. Gli obiettivi sono Llorente, con qualche perplessità da parte di Conte e per il prezzo, 20 milioni, Jovetic e Pazzini. L’operazione con il viola potrebbe risolversi solo in contanti se il Milan prenderà Matri. L’acquisto della metà del sampdoriano Poli porterebbe ad altre strade, anche perché Ferrara ha chiesto di farlo giocare ancora un anno a Genova e i bianconeri hanno bisogno di tempo per verificare se può diventare l’erede di Pirlo. Il tesoretto accumulato con il risparmio di 6-7 milioni per un difensore, nel caso in cui fosse stato squalificato Bonucci, potrebbe rivelarsi decisivo insieme a un altro fattore: il risparmio dell’acquisto di un esterno sinistro, dopo la splendida prova di Asamoah, che insieme a De Ceglie costituisce una copertura adeguata per quel ruolo. La squadra si allena a Ferragosto e ha ancora due amichevoli (Villar Perosa e il Trofeo Luigi Berlusconi, domenica prossima) prima del calcio d’inizio del campionato. Conte cerca di recuperare al meglio Chiellini, Isla, Caceres, ma senza fretta, soprattutto per il primo, per timore di ricadute: la squadra di Pechino ha sì mostrato qualche scricchiolio in difesa, ma soprattutto per problemi di condizione di Bonucci e Lucio
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