Inps: arriva aumento pensioni invalidi over 18 Da novembre, fino a 651 euro, previsti arretrati

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Aumenti in arrivo per i percettori degli assegni di invalidità con almeno 18 anni: con la prossima rata di novembre 2020 l’Inps – si legge in una nota – metterà pagamento la maggiorazione sociale in favore dei soggetti titolari di pensione per invalido civile totale al 100%, pensione per i sordi, pensione per i ciechi civili assoluti e dei titolari di pensione di inabilità ex lege 222/1984.
L’ incremento fino a 651,51 euro per 13 mensilità (il cosiddetto “incremento al milione”), riconosciuto dalla legge n. 448/2001 per i soggetti con più di 60 anni di età con il decret oAgosto è stato esteso ai soggetti riconosciuti invalidi civili totali, sordi o ciechi civili assoluti a partire dai 18 anni.
Per i soggetti invalidi al 100% titolari di prestazioni di invalidità civile l’adeguamento sarà riconosciuto in automatico, con decorrenza dal 20 luglio 2020. I titolari di pensione di inabilità dovranno fare domanda e la decorrenza sarà riconosciuta dal 1° agosto 2020. (ANSA).

 

Scuola, pensioni al bivio con Quota 100

I pensionamenti nella scuola avvengono quest’anno in un particolare intreccio di procedure e di requisiti normativi. La cessazione dal servizio – già prenotata a gennaio scorso – è resa disponibile infatti sia per conseguire la normale pensione di vecchiaia sia la pensione anticipata con Quota 100. Per entrambi i canali di uscita il personale interessato era tenuto ad esprimere, utilizzando la procedura telematica Polis, la scelta di proprio interesse oppure, escludendo il canale primario, la facoltà di Quota 100.
Sulla base di queste preferenze, l’Inps deve certificare prima di settembre (mese unico per le pensioni del settore scolastico) il diritto contributivo degli interessati, dando quindi il via libera per presentare la rituale domanda online entro il mese di agosto.
Tuttavia la lavorazione dei dati trasmessi dalle scuole, più articolata del previsto, ha indotto lo stesso Istituto ad alcune recenti precisazioni che si riflettono sulle aspettative del personale scolastico interessato.
Coloro che cessano dal servizio con riscontro negativo per un assegno ex Fornero ma che intendono accedere a Quota 100, pur senza averla richiesta inizialmente entro i termini ministeriali, potranno ottenere una seconda certificazione solo se risulti presentata all’Inps entro il 28 febbraio 2020 la dovuta domanda di pensione telematica per Quota 100. Chi non rientra in queste condizioni resta escluso dai pensionamenti di quest’anno.
L’Inps accoglie invece le richieste per la pensione anticipata ordinaria ex Fornero di coloro che hanno richiesto la cessazione dal servizio solo in Quota 100. In questo caso gli interessati possiedono di fatto una corrispondente anzianità di servizio più elevata di quella con i requisiti ridotti.
Sono inoltre respinte le certificazioni a quanti hanno comunicato una cessazione dal servizio cartacea direttamente alla scuola ed oltre le scadenze di rito. Queste situazioni ricadono fuori della procedura nazionale regolata sia da un decreto sia da una circolare ministeriale. Pertanto gli interessati, cessando dal servizio, potranno essere ammessi al pensionamento con decorrenza settembre solo in base ai requisiti per la generalità degli iscritti, raggiunti entro il 31 agosto e con una finestra di tre o di sei mesi, senza l’eventuale verifica del requisito raggiunto al 31 dicembre dell’anno di cessazione.

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Se l’Inps esclude il clero dalla simulazione dei futuri assegni

Nelle intenzioni dell’Inps, il nuovo progetto intitolato La mia pensione, che simula il calcolo e l’importo del futuro trattamento pensionistico, dovrà interessare circa 23 milioni di assicurati nelle diverse gestioni previdenziali. Fra questi, con un prudente condizionale, potranno essere compresi anche i sacerdoti iscritti al Fondo di previdenza per il clero.
Per le sue dimensioni, l’iniziativa dell’Istituto è già partita dal mese scorso ma viene realizzata gradualmente interessando da subito circa 18 milioni di soggetti (esclusi lavoratori agricoli e domestici) distinti per fasce. Sono ammessi da questo mese gli assicurati fino a 50 anni di età, mentre gli over 50 anni devono attendere il prossimo mese di luglio.
Per accedere al sito dell’Inps e visualizzare la probabile futura pensione è indispensabile disporre del Pin, il codice telematico assolutamente gratuito. A settembre l’istituto solleciterà tutti coloro che non sono ancora in possesso del codice personale a richiederlo per utilizzare al meglio i vari servizi della previdenza.
Fondo clero. Solo dal prossimo anno il nuovo servizio sarà disponibile per gli altri 3,5 milioni di assicurati, fra i quali gli iscritti ai fondi speciali di previdenza, ai quali si aggiungono 3,2 milioni di dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
Se le previsioni saranno rispettate, il clero italiano dovrà quindi attendere il 2016 per occhieggiare il proprio trattamento pensionistico. I sacerdoti potranno sperimentare il calcolo pensionistico simulato per due finalità distinte e separate:
a) pensione ex Inpdap, oggi inquadrata nelle categoria Inps-gestioni pubbliche. È il trattamento che spetta ai dipendenti di ruolo della scuola, ai dipendenti di ospedali pubblici, ai cappellani delle forze armate o di polizia, ai dipendenti di Ipab o di altri enti pubblici privatizzati ma che hanno optato per l’assicurazione Inpdap. L’assegno mensile viene simulato considerando i diversi calcoli retributivo, contributivo, misto e tenendo conto dell’età del lavoratore, della storia lavorativa e della retribuzione/reddito.
b) pensione del Fondo clero. Tuttavia non appare certo che il simulatore dell’Inps esponga anche le pensioni sacerdotali. Infatti per tutti gli altri assicurati il prevedibile importo dell’assegno mensile è ricavato sopratutto in base al calcolo contributivo, divenuto obbligatorio con la riforma Fornero. Le pensioni del Fondo sono invece escluse dal calcolo contributivo e liquidano sostanzialmente importi fissi. È difficile quindi ritenere che il progetto dell’Inps interessi anche il Fondo, realizzando però l’ennesima disparità di trattamento per i sacerdoti assicurati.

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Previdenza e clero: assegni ai sacerdoti tra conferme e rettifiche

Milioni di pensionati Inps hanno ricevuto dal 2 gennaio scorso il periodico au-mento dell’assegno collegato al costo della vita. Una corposa circolare dell’istituto, pubblicata solo il successivo 17 gennaio, chiarisce le operazioni di adeguamento effettuate per le diverse categorie di pensionati.
In merito alle pensioni del clero, vengono confermati i nuovi importi 2014, come anticipati da Avvenire a dicembre: a) importo minimo mensile di 501,38 euro; b) tredicesima mensilità di 501,38 euro; c) maggiorazione (o supplemento) di 5,79 euro per ogni anno di contributi oltre il trattamento mi-nimo.
Maggiorazioni. L’Inps riporta in un’apposita tabella (allegato 4 alla circola-re 7/2014) la sequenza storica degli importi delle maggiorazioni in pagamento. Da diversi anni è stata inserita nella tabella una nota non in linea con il vero requisito minimo richiesto per la pensione (20 anni), indicando cioè un minimo solo di 10 anni e provocando false convinzioni e incertezze nei sacerdoti interessati. Con la nuova circolare, l’Inps corregge finalmente la lunga disattenzione ed indica correttamente che le maggiorazioni spettano «per ogni anno di contribuzione eccedente il ventesimo»
Inossidabili. Malgrado ripetute segnalazioni in merito, l’istituto insiste nel rivalutare ogni anno vecchie pensioni di importo ridotto (104,59 euro), riservate a sacerdoti che, secondo le regole del Fondo clero, dovevano avere un’età di “almeno” 70 anni nel 1959. A conti fatti, gli interessati avrebbero oggi un’età eccezionale: almeno 125 anni.
Imposte 2014. Da quest’anno aumenta di 40 euro (da 1.840 a 1.880 euro) la detrazione di imposta sui redditi fino a 8mila euro. L’aumento è proporzionale sui redditi superiori entro la fascia di 28mila euro. Per una corretta dichiarazione relativa ai redditi del 2013, i sacerdoti possono ricorrere ai servizi forniti dai numerosi centri di assistenza fiscale. Possono scegliere anche di avvalersi dell’assistenza diretta da parte dell’Istituto centrale per il sostentamento del clero (Icsc). Quanti vi aderiscono per la prima volta devono farne richiesta scritta entro il prossimo 16 febbraio con l’apposito modulo 730-6, distribuito dall’istituto diocesano che gestisce la loro posizione nell’ambito del sistema di sostentamento o in quello di previdenza integrativa della Cei. Il modulo va restituito allo stesso Istituto diocesano. Per l’assistenza ai sacerdoti che lo scorso anno si sono già avvalsi del servizio, l’istituto centrale non richiede prenotazioni.
Dal primo gennaio è in corso anche una convenzione Icsc-Acli per l’assistenza fiscale gratuita (modello 730) ai sacerdoti che vorranno rivolgersi al Patronato.

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