All’inizio dell’anno la solennità della Madre di Dio. La garanzia dell’Incarnazione

di Salvatore M. Perrella

Madre-di-Dio-Jaroslavskaja

Il primo giorno di ogni anno la Chiesa celebra la solennità liturgica di Maria “madre di Dio-Theotókos”; siamo ancora pervasi dalla gioia del Natale per la commemorazione della nascita a Betlemme di Giudea dell’Emmanuele Dio-con-noi. Infatti, il Vangelo del giorno racconta la visita dei pastori nel luogo loro indicato dove “trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia” (Luca, 2, 16). Il Natale non è un racconto fiabesco, non è un mito senza storia; è evento di salvezza a cui il credente aderisce con fede e con grande riconoscenza e tenerezza per l’inedita via con cui il Figlio eterno di Dio si è rivestito della nostra carne mostrandosi ai pastori nella bellezza e fragilità di un bambino concepito, gestito e partorito dalla Vergine.
A tal riguardo, Benedetto XVI, nel suo recente volume L’infanzia di Gesù, afferma: “Gesù non è nato e comparso in pubblico nell’imprecisato “una volta” del mito. Egli appartiene ad un tempo esattamente databile e ad un ambiente geografico esattamente indicato: l’universale e il concreto si toccano a vicenda. In Lui, il Logos, la Ragione creatrice di tutte le cose, è entrato nel mondo, il Logos eterno si è fatto uomo, e di questo fa parte il contesto di luogo e tempo. La fede è legata a questa realtà concreta, anche se poi, in virtù della Risurrezione, lo spazio temporale e geografico viene superato e il “precedere in Galilea” (cfr. Matteo, 28, 7) da parte del Signore introduce nella vastità aperta dell’intera umanità (…). La storia dell’elezione fatta da Dio, fino ad allora limitata ad Israele, entra nella vastità del mondo, della storia universale. Dio, che è il Dio di Israele e di tutti i popoli, si dimostra come la vera guida di tutta la storia” (p. 77-78).

(©L’Osservatore Romano 30 dicembre 2012)

Svelato il legame tra Maria, l’Incarnazione e l’Eucaristia

di Antonio Gaspari

ROMA, sabato, 21 gennaio 2012 (ZENIT.org).- Trovare un nesso tra Maria, l’incarnazione di Gesù e l’Eucaristia è opera ardua e complessa, ma il coraggio, la tenacia e la competenza sono virtù che non sona mai mancate a suor Maria Elisabetta Patrizi, così è stato appena pubblicato dalle edizioni Città Nuova il libro “L’Eucaristia a la Madre del Signore

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http://www.ibs.it/code/9788831173926/patrizi-m-elisabetta/eucaristia-e-la-madre.html?shop=4533

Un’opera notevolissima, 1022 pagine, di cui 63 di bibliografia, con un indice che spazia dalle fonti bibliche ai reperti archeologici; dai primi Concili ai Padri della Chiesa fino alla discussione teologico e liturgica.

Suor Maria Elisabetta, autrice di innumerevoli libri, saggi e articoli di grande valore, è stata tra le cofondatrici del “Centro Romano di Sindonologia” e dell’editrice “Cuore di Cristo”.

Dal 1998 è Membro Corrispondente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale.

Con l’aiuto di padre Elia Bruson OFM Conventuale, ha fondato le “Sorelle Minori di Maria Immacolata” (SMMI) e le “Sorelle francescane – Missionarie del Cuore di Gesù e di Maria Immacolata”.

Le “Sorelle Francescane” con sede a Loreto sono presenti in 8 diocesi ed hanno il ramo maschile dei “Fratelli Francescani”, e laicale della “Famiglia Francescana”. Il carisma, è espresso anche con un “quarto voto” di totale appartenenza a Dio, “come e con l’Immacolata”, Sua perfetta “porziuncola”.

Nelle prime pagine del libro di suor Maria Elisabetta, l’arcivescovo di Loreto monsignor Giovanni Tonucci spiega che “La relazione tra l’incarnazione ed Eucaristia è sempre stata percepita come immediata ed evidente nella tradizione di fede della Chiesa.

L’antico inno eucaristico “Ave verum” ne da un efficace testimonianza quando contemplando Cristo presente nel Sacramento ne dichiara l’identità con il “Corpo nato da Maria vergine”.

A questo proposito nella Cappella tedesca del santuario mariano di Loreto si può ammirare una ‘Annunciazione’ dove il raggio luminoso che investe Maria si manifesta nelle Specie Eucaristiche.

Padre Luigi Borriello ocd, promotore della Fede nella congregazione per le Cause dei Santi, nonché professore di teologia Mistica e spirituale al “Teresiarum”, nella prefazione al libro, si congratula con l’autrice che è riuscita a coniugare “Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa e più in profondità di Maria nel mistero del culto” riuscendo a unire “la Chiesa, la Vergine Maria e la sacra liturgia”.

Secondo Padre Borriello “tra queste tre realtà volute da Dio – la Chiesa, la Vergine, la liturgia- esistono dei rapporti strettissimi” e la missione di Maria è quella di “condurci sempre al figlio”.

Infatti per San Luigi Maria Grignion de Monfort l’autentica devozione mariana è inseparabile dalla centralità del Cristo unico Salvatore a cui Maria indirizza.

Don Borriello ricorda anche che il titolo più alto di Maria è “Madre di Dio” e una delle più “suggestive icone mariane dell’Oriente è la cosiddetta Odighitria cioè “ Colei che indica la via” della salvezza e della gioia.

“Questo insegnamento – ha scritto il docente del Teresianum – è di una importanza straordinaria per la nostra devozione mariana poichè ci ricorda dove dobbiamo guardare per vedere la persona di Maria nel profondo del mistero di Cristo”.

Suor Maria Elisabetta ha rivelato che la sua ricerca “vuole servirsi della luce derivante dalla spiritualità cristiana, vissuta,oltre che dalla teologia dogmatica e dalla patristica, della scienza biblica e liturgica, dell’archeologia e della patristica nel cercare di illuminare il ‘perchè’ e il ‘come’ della presenza attiva e dinamica di Maria nella Chiesa e in particolare nel culto cristiano”.

Nel corso della presentazione del volume svoltasi a Roma giovedì 19 gennaio 2012 presso l’Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” è emerso anche il legame fondativo con il movimento dei Focolari, la casa editrice Città Nuova e Chiara Lubich che in origine chiamò il movimento “Opera di Maria”.

Alla presentazione del libro, insieme all’autrice suor Maria Elisabetta Patrizi sono intervenuti il Prof. Aristide M. Serra, osm e il Prof. Alberto Valentini, smm.

Il dibattito è stato moderato da Paolo Lòriga, Caporedattore di Città Nuova.