Coldiretti, patto contadini-scienziati per genetica ‘green’

Nasce il primo accordo tra agricoltori e scienziati per la una nuova genetica “green” capace di sostenere l’agricoltura nazionale, difendere il patrimonio di biodiversità agraria dai cambiamenti climatici e far tornare la ricerca italiana protagonista in questa fase 3 dopo l’emergenza coronavirus. L’intesa – spiega una nota – è stata firmata a Palazzo Rospigliosi, a Roma, dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini e dal presidente della Siga (Società Italiana di Genetica Agraria) Mario Enrico Pè. “L’accordo – si legge – punta a tutelare la biodiversità dell’agricoltura italiana e, al contempo, migliorare l’efficienza del nostro modello produttivo attraverso, ad esempio, varietà più resistenti, con meno bisogno di agrofarmaci e risvolti positivi in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale per far diventare l’Italia capofila in Europa nelle strategie del New Green Deal, in un impegno di ricerca partecipata anche da ambientalisti e consumatori”. L’Italia vanta oggi il primato europeo nella biodiversità agraria grazie, ad esempio, alle 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e alle 533 varietà di olive contro le 70 spagnole ma anche al primato di 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con 72mila operatori. “Un risultato che è anche il frutto di una forte tradizione più che centenaria nel settore della genetica agraria e del miglioramento genetico – sottolineano Coldiretti e Siga – ma che oggi viene messo a rischio dagli effetti dei cambiamenti climatici che hanno causato danni per 14 miliardi all’agricoltura italiana nell’ultimo decennio ma anche dall’invasione di insetti e organismi alieni portati nelle campagne dalla globalizzazione degli scambi. Serve dunque un importante cambio di passo verso una maggiore integrazione tra tradizione e innovazione scientifica e tecnologica per preservare la competitività delle imprese agricole italiane”. (ANSA).