Green pass, divide il nodo scuola

Coronavirus: le misure

L’ipotesi di prevedere l’obbligo per i professori frena il nuovo decreto (ma varo confermato per domani) Pioggia di mille emendamenti dalla Lega. La Camera si adegua: previsto per punti stampa e mense

È l’obbligo del Green pass per il personale scolastico a frenare il nuovo decreto del governo Draghi sulle misure anti-Covid. L’ipotesi ‘gira’ e si cerca di trovare una linea unitaria, ma in ogni caso il varo resta confermato per domani in Consiglio dei ministri. Lo stesso giorno in cui dovrebbe tenersi anche la ‘cabina di regia’ politica, mentre per oggi è previsto solo un confronto fra le Regioni e il ‘loro’ ministro, Mariastella Gelmini (Fi). Il dossier ‘caldo’ è sempre quello delle nuove disposizioni per la scuola e i trasporti mentre, almeno per ora, non si discuteranno le norme sul certificato nei luoghi di lavoro.

Per il personale scolastico, l’ipotesi che circola in queste ore in ambienti di maggioranza sarebbe quella di introdurre l’obbligo del pass, pur considerando che l’incidenza di vaccinati tra insegnanti e personale è già oggi altissima, dell’85% circa: sono solo 4 le Regioni che registrano un numero consistente di scettici tra i prof (Sicilia, Liguria, Sardegna e Calabria). Palazzo Chigi tituba però, perché la linea del premier Draghi rimane quella di puntare sugli strumenti di ‘persuasione’, più che su un obbligo vero e proprio. Resta in campo (ma è meno probabile) l’alternativa di fissare da settembre percorsi specifici con misure ad hoc, come la didattica a distanza, laddove il numero di immunizzazioni fosse ancora basso. Più problematico resta l’allargamento della platea di persone per le quali il ‘lasciapassare’ dovrebbe diventare tassativo, a partire dai ristoratori agli istruttori delle piscine (al chiuso) e delle palestre, per i quali da venerdì scatterebbe la singolare condizione di dover pretendere l’esibizione ai clienti quando loro stessi potrebbero esserne sprovvisti. Ma qui la prima difficoltà sarebbe sui tempi: entro venerdì sarebbe impossibile richiederlo per tutto il personale in tutta Italia, a meno di non costringerli a un tampone ogni 48 ore.

Sono ore determinanti anche per l’approvazione in generale del piano sulla scuola, in vista del rientro a settembre. L’intenzione del ministro del-l’Istruzione, Patrizio Bianchi, è di ripartire con le lezioni in presenza, seguendo la linea dettata dal Comitato tecnico scientifico nel suo ultimo parere fornito al dicastero. Determinante sarà anche l’aumento delle corse dei trasporti pubblici, visto che l’80% della capienza non è sufficiente a garantire il distanziamento. I presidenti di Regione sono pronti a discutere anche la bozza di protocollo per la somministrazione di test antigenici rapidi a prezzo contenuto, che potrebbe attestarsi sui 6-7 euro. Quanto all’introduzione dell’obbligo del certificato per i trasporti a lunga percorrenza (aerei, treni e traghetti) è quasi certa, ma avverrà solo da inizio settembre. Intanto, un sondaggio di Confesercenti segnala che il 47% degli italiani già si è procurato il documento, mentre il 20% ha iniziato l’iter per ottenerlo.

A frenare il governo Draghi sono sempre, oltre a quelle fra una parte dei cittadini, anche le resistenze politiche: ieri circa 1.300 emendamenti sono stati presentati in commissione Affari sociali alla Camera sul primo decreto, quello che introduce il Green pass dal 6 agosto: di questi, ben 916 arrivano dalla sola Lega, che è critica sul tema. Forse anche per dare un segnale in senso contrario, la Camera del presidente (M5s) Roberto Fico ha deciso di adeguarsi senza perder tempo e, con una delibera del collegio dei questori, ha imposto la stretta. Da venerdì anche a Montecitorio sarà richiesta la certificazione verde. Per accedere al palazzo (e quindi anche per votare in aula, per i deputati), il Green pass non servirà, ma per una serie di servizi sarà indispensabile: si va dalle conferenze stampa alla mensa e al ristorante della Camera. Nella delibera, in particolare, i questori e il presidente Fico hanno previsto l’esibizione obbligatoria del pass anche per partecipare a convegni e iniziative culturali o istituzionali che si svolgano nelle sedi della Camera e per l’ingresso alla biblioteca ‘Nilde Jotti’ e all’archivio storico della Camera. Non solo. Anche i candidati ai concorsi presso gli uffici delle varie sedi della Camera, per le prove d’esame dovranno mostrare il certificato. È possibile che anche il Senato si metta sullo stesso piano: fonti di Palazzo Madama spiegano che una decisione è attesa tra oggi e domani. Nel frattempo, Fico plaude alla stretta: «I deputati rispettano le regole che valgono per tutti, come è sempre stato durante la mia presidenza», ha scritto.

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Green Pass: le indicazioni per celebrazioni liturgiche e attività delle parrocchie

A partire dal 6 agosto 2021 entrerà in vigore il Decreto Legge del 23 luglio 2021 che introduce l’obbligo di munirsi di certificazione verde (“Green Pass”) per usufruire di alcuni servizi o prendere parte ad alcune attività determinate dalla Legge (Qui la pagina informativa sul sito del Governo).
Ecco una breve sintesi – a cura della Conferenza Episcopale Italiana – di cosa prevede la normativa in merito alle celebrazioni liturgiche e alle attività delle comunità parrocchiali

• La certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni. Si continuerà a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.

• Come per le celebrazioni, non è richiesta la certificazione per le processioni. Sono ancora valide le raccomandazioni e le misure comunicate l’11 giugno 2020: obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 m per coloro che cantano e 1,5 m per tutti gli altri fedeli. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti. Queste misure, tenendo conto della varietà di tradizioni e delle diverse prassi nelle Diocesi, sono ancora attuali e possono continuare a essere garantite. Criteri di riferimento restano il buon senso e l’andamento della situazione epidemiologica nel luogo e nel momento in cui si svolge la processione.

• La certificazione è invece obbligatoria, a partire dal 6 agosto, per accedere ad altre attività organizzate o gestite da enti ecclesiastici, come ad esempio:

• servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio (anche bar) per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;
• musei, altri istituti e luoghi di cultura e mostre;
• sagre e fiere, convegni e congressi;
• piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
• centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, dei centri estivi, e le relative attività di ristorazione.

Sono esplicitamente esclusi dall’obbligo di possedere la certificazione verde i partecipanti ai centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione. Questo significa che non è necessario il Green Pass per le persone coinvolte nei centri estivi parrocchiali (oratori estivi, GREST, ecc…), anche se durante esso si consumano pasti.

La certificazione è anche necessaria per partecipare ai ricevimenti successivi a celebrazioni civili o religiose (feste di nozze o altre ricorrenze) e per accedere alle RSA.
Sono esenti dall’obbligo del “Green Pass” i minori di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica.
Il controllo della certificazione spetta agli organizzatori dell’attività.

Coronavirus. Messe e cerimonie religiose, non servirà il Green Pass

La precisazione del sottosegretario Sileri. Restano in vigore le misure di sicurezza consuete: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace
Una Messa in tempo di Covid

Una Messa in tempo di Covid – Siciliani

Avvenire

Nessun obbligo di esibire il “certificato verde” per chi frequenta le celebrazioni religiose. Su un eventuale utilizzo del Green Pass anche per chi va in chiesa «non abbiamo previsto nulla», chiarisce il sottosegretario M5s alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio Capital.

La ripresa dei contagi non mette quindi in discussione le misure già in vigore per la frequentazione delle Messe, visto comunque il numero ancora contenuto di ricoveri grazie alla campagna vaccinale. Nessuna limitazione – a quanto afferma Sileri – è prevista dunque per la partecipazione al culto, esclusa dalla casistica regolamentata invece dal 6 agosto.

Nella primavera 2020 anche l’accesso alle funzioni religiose – come si ricorderà – aveva subito limitazioni, fino al 18 maggio. Poi un protocollo stipulato dal governo Conte e dalla Conferenza episcopale italiana, con successive integrazioni concordate con il ministero dell’Interno e con il Comitato tecnico scientifico, ha portato all’individuazione di misure organizzative tuttora in vigore: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.

VIA LIBERA AL “GREEN PASS” Istruzioni per l’uso, sito e numero verde 800.91.24.91 Istruzioni per l’uso, sito e numero verde 800.91.24.91

Ha preso il via ieri in Italia la Certificazione verde Covid-19, il documento gratuito, in formato digitale e stampabile, che facilita nel nostro Paese la partecipazione ad eventi pubblici (come fiere, concerti, gare sportive, feste in occasione di cerimonie religiose o civili), l’accesso alle residenze sanitarie assistenziali e lo spostamento in entrata e in uscita da territori eventualmente classificati in “zona rossa” o “zona arancione”.
Frutto del lavoro congiunto dei ministeri della Salute e dell’Economia e delle finanze, e del ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, in collaborazione con la Struttura commissariale per l’emergenza Covid-19 e con il supporto del partner tecnologico Sogei, il “green pass”, spiega un comunicato del ministero della Salute, “contiene un QR Code che ne verifica autenticità e validità”. Il documento “attesta una delle seguenti condizioni: la vaccinazione contro il Covid-19, l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare effettuato nelle ultime 48 ore o la guarigione dall’infezione. A tutela dei dati personali, il QR Code della certificazione andrà mostrato soltanto al personale preposto per legge ai controlli”.
Con l’attivazione della piattaforma nazionale realizzata e gestita da Sogei, i cittadini possono iniziare a ricevere le notifiche via email o sms con l’avviso che la certificazione è disponibile e un codice per scaricarla su pc, tablet o smartphone. L’invio dei messaggi e lo sblocco delle attivazioni proseguirà per tutto il mese di giugno, e sarà pienamente operativo dal 28 giugno, in tempo per l’attivazione del pass europeo prevista per il 1° luglio.
La Certificazione verde Covid-19, informa ancora il dicastero di Lungotevere Ripa, “si potrà visualizzare, scaricare e stampare su diversi canali digitali: sul sito dedicato www.dgc.gov.it, sul sito del Fascicolo sanitario elettronico regionale, sull’App Immuni e a breve sulla App IO”. In caso di difficoltà, o indisponibilità, nell’uso di strumenti digitali, saranno coinvolti medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacisti che hanno accesso al sistema Tessera sanitaria. Dal 1° luglio la Certificazione verde Covid-19 sarà valida come Eu digital Covid certificate e renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen. Per ulteriori informazioni è attivo tutti i giorni dalle 8 alle ore 20 il numero verde della App Immuni 800.91.24.91.