Roma. Imbrattato il murale di Falcone e Borsellino. Il sindaco: gesto vile

Vandalizzato il murale dedicato alla memoria dei giudici nei giardini di piazza Bologna a Roma. Ignoti lo hanno imbrattato con vernice rossa e scritte con spray nero. Già rimosse dal Comune le scritte

Il murale imbrattato

Il murale imbrattato – Ansa

Vandalizzato ieri pomeriggio il murale dedicato alla memoria dei giudici Falcone e Borsellino nei giardini di piazza Bologna a Roma. Ignoti hanno imbrattato il murale con vernice rossa e scritte con spray nero contro l’Antimafia “l’Antimafia tortura” e “Alfredo libero, no al 41bis” accompagnate dalla firma A cerchiata simbolo degli anarchici.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di piazza Bologna che hanno avviato le indagini e acquisiranno le immagini delle videocamere presenti in zona. Un’informativa dei carabinieri è attesa in procura a Roma.

Una azione vandalica “condannata con forza” dall’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. «Inaccettabile l’atto vandalico che ieri a Roma ha deturpato il murale di piazza Bologna dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Un gesto vile a cui vogliamo subito porre rimedio». Lo scrive su Facebook il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Per questo – aggiunge – insieme a Francesca Del Bello Presidente Municipio Roma 2 e all’autore del dipinto, Paolo Colasanti in arte Gojo, ripristineremo al più presto l’opera. Roma non dimentica chi ha sacrificato la propria vita per la lotta alle mafie e ne custodisce la memoria».

«Un gesto vile ed ingnobile che abbiamo immediatamente cancellato – commenta la presidente del II Municipio Francesca Del Bello – grazie alla squadra del decoro urbano di Ama. Ripristineremo al più presto quest’opera, e lo faremo per la seconda volta, perché è il simbolo del nostro impegno quotidiano nei confronti della lotta a qualunque forma di criminalità e di violenza. Lo faremo di nuovo perché nessuno può permettersi di sporcare la memoria dei giudici Falcone e Borsellino. Lo faremo ancora perché è la giusta risposta all’ignoranza e all’imbecillità».

da avvenire

Strage di Capaci, nuova inchiesta. Otto arresti

​ Dopo le dichiarazioni del collaboratore Gaspare Spatuzza la Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta sotto il coordinamento del procuratore nisseno ha ordinato arresti, tra boss e gregari della cosca di Brancaccio, e perquisizioni in diverse città italiane nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci, nella quale perse la vita il giudice Falcone, la moglie e gli agenti della scorta. (Una foto di archivio che mostra il luogo dove il 23 maggio 1992 un ordigno fu fatto esplodere al passaggio dell’auto del giudice Giovanni Falcone)

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