La Fuci convoca gli Stati generali

Un percorso della durata di due anni nel quale gli studenti cattolici si interrogheranno sulle sfide sociali, culturali, universitarie ed ecclesiali, andando «ad approfondire con lo studio e la collaborazione con esperti i segni dei tempi della realtà che abitano». È il cammino che attende la Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci) in vista degli Stati generali convocati per il 2023 nella città di Fiesole.

Un annuncio giunto ieri mattina presso il monastero di Camaldoli, dove la Federazione degli universitari cattolici ha concluso la propria Settimana teologica, un appuntamento che vede i giovani raggiungere il monastero per riflettere ogni anno un tema differente. Per il 2021 era stato scelto come filo conduttore della Settimana, quello della libertà alla luce della esperienza pandemica, che ha condizionato nei mesi scorsi anche l’attività della stessa Fuci e della vita negli atenei italiani, che hanno dovuto ricorrere alla didattica a distanza e persino agli esami e alle lauree da remoto.

Sul tema scelto ci sono stati gli interventi di diversi relatori, tra cui il professore Sergio Astori, medico, psichiatra e docente all’Università Cattolica di Milano; la teologa Stella Morra, il benedettino dom Bernardo Gianni, don Stefano Didonè pro-direttore dello Studio teologico interdiocesano di Treviso-Vittorio Veneto, e la professoressa Paola Bignardi, presidente emerito di Azione cattolica italiana. «Ci mancava Camaldoli: il tempo vissuto qui è tempo di relazioni e amicizia, approfondimento e ricerca, ascolto e dialogo. Camaldoli è tempo di crescita » commenta il presidente nazionale maschile della Fuci, Lorenzo Cattaneo. E la sua collega, presidente nazionale femminile, Allegra Tonnarini, aggiunge: «In Fuci si studia, si discute e si cammina insieme riempiendo di significato, contenuti e relazioni questo cordiale tempo di formazione».

Ora si apre per gli universitari cattolici italiani un biennio di riflessioni per poter giungere all’appuntamento di Fiesole 2023 con idee, proposte e analisi «su quale formazione la contemporaneità richiede oggi allo sforzo progetturale della stessa Federazione». Come spiega il comunicato ufficiale della Fuci, «la Federazione intende riflettere sui temi della ricerca universitaria e dell’esperienza formativa nella sua dimensione integrale, della coesione sociale, dell’esigenza spirituale dei giovani e del loro contributo attivo all’interno della realtà ecclesiale e civile, della tensione all’approfondimento culturale come strumento di riscatto dalla povertà materiale, sociale, intellettuale e spirituale». Un cammino tutt’altro che semplice, come si può vedere, quello che sta alla base della convocazione firmata ieri mattina dal segretario nazionale Andrea Di Gangi e dal segretario del Consiglio centrale Marco Tarallo.

Ai suo aderenti, la Fuci, ricorda come occorra «percepire tutti e ciascuno la responsabilità di quest’ora. È un appuntamento aspettato e atteso, cercato e sperato: le tensioni e i fermenti, gli entusiasmi e le gioie, gli incontri e gli scontri, le idee e le visioni di quanti hanno abitato la Federazione in questi 125 anni sono certamente fattori essenziali e propedeutici al cammino che qui insieme decidiamo di intraprendere. Iniziamo, oggi, a camminare con un bagaglio importante ma con gli occhi rivolti all’orizzonte, bisognosi di generare alla nostra mente splendidi paesaggi, ansiosi di intravedere la meta».

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L’annuncio dato dalla presidenza nazionale a Camaldoli dove si è conclusa la Settimana teologica Si svolgeranno a Fiesole nel 2023. Si apre un biennio di studio e confronto tra gli universitari cattolici

IL FATTO

I presidenti nazionali Lorenzo Cattaneo e Allegra Tonnarini hanno sottolineato l’importanza di aver ripreso il tradizionale appuntamento nel monastero toscano. «Ora studiamo nuove proposte per potenziare il nostro progetto formativo»

La presidenza nazionale della Fuci dopo la convocazione degli Stati generali di Fiesole 2023