Rivincita dell'euro sul dollaro

Bruxelles, 17. Nel clima generale di tensione e paura che fa tremare le Borse di tutto il mondo, l’unico a salvarsi è l’euro. Pochi mesi fa la moneta unica era data per spacciata e le immagini degli scontri ateniesi sembravano sancirne l’inevitabile capitolazione. E invece no. Ieri l’euro si è preso la rivincita, tornando a vedere quota 1,30 contro il dollaro, un livello che non vedeva da circa sessanta giorni. Appesantita dalle trimestrali delle principali banche americane (con Bank of America e Citigroup al di sotto delle attese) e da indicatori economici non proprio incoraggianti (cala la fiducia dei consumatori), Wall Street ha chiuso l’ultima seduta della settimana in territorio negativo: il Dow Jones ha ceduto il 2,52 per cento chiudendo a quota 10097,90. Peggio ha fatto il Nasdaq sceso del 3,11 a 2179,05 punti. Le piazze europee hanno accusato il colpo: l’indice Dj Stoxx 600, principale indicatore dell’andamento dei listini del Vecchio Continente, ha ceduto l’1,9 e complessivamente le piazze finanziarie hanno bruciato quasi cento miliardi di euro di capitalizzazione. In picchiata anche le materie prime, l’oro e il petrolio. Sono state le dichiarazioni di fiducia del premier cinese, Wen Jiabao, a mettere le ali alla moneta unica. In settimana Pechino ha acquistato 400 milioni di euro in titoli decennali iberici, segnando il ritorno degli investitori asiatici sui mercati prima considerati periferici.

(©L’Osservatore Romano – 18 luglio 2010)