Don Giussani e il “senso religioso”, un libro per “sentire umanamente”

L’esperienza religiosa è anzitutto un fatto reale, un fenomeno obiettivo. Non un’idea, non un modo di sentire. È il fatto più eminente e inestirpabile della storia umana, più vasto dell’amore fra uomo e donna o del rapporto genitori-figli. Il senso religioso è un avvenimento che ricerca, afferma e pone una cornice di senso dove acquistano importanza quegli stessi rapporti. Sono parole di don Luigi Giussani. Le stesse radici da cui trae alimento la riedizione del libro >>>  Il senso religioso (Milano, Bur-Rizzoli, 240 pagine, euro 9,50 qui risparmi il 5%), con la prefazione di Jorge Mario Bergoglio, ripresa da un suo commento all’opera fatto nel 1998 a Buenos Aires.

Il testo è stato presentato in questi giorni al Centro internazionale di Comunione e Liberazione a Roma.

“Il senso religioso” è il primo volume del PerCorso, nel quale Giussani riassume il suo itinerario di pensiero e di esperienza. Il libro identifica nel senso religioso l’essenza stessa della razionalità e la radice della coscienza umana. Il senso religioso si colloca secondo l’autore a livello dell’esperienza elementare di ciascun uomo, là dove l’io si pone domande sul significato della vita, della realtà, di tutto ciò che accade. È la realtà, infatti, che mette in moto gli interrogativi ultimi sul significato esauriente dell’esistenza. Il contenuto del senso religioso coincide con queste domande e con qualunque risposta a queste stesse domande. Monsignor Giussani guida il lettore alla scoperta di quel senso originale di dipendenza che è l’evidenza più grande e suggestiva per l’uomo di tutti i tempi. Nell’ultimo capitolo del libro Giussani introduce l’ipotesi della rivelazione, che cioè il Mistero ignoto prenda l’iniziativa e si faccia conoscere incontrando l’uomo. Il cristianesimo ha a che fare con il senso religioso proprio perché si propone come risposta imprevedibile, eppure pienamente ragionevole, al desiderio dell’uomo di vivere scoprendo e amando il proprio destino. Con la prefazione di Papa Bergoglio.

La lettera. Papa Francesco ai Memores Domini: «Stimo il vostro carisma»

Inviata in occasione della professione di 52 nuovi membri dell’associazione nata dal carisma di Comunione e Liberazione. Laici chiamati a vivere il proprio lavoro come «luogo della memoria di Cristo»
I Memores Domini sono una forma di esperienza di vita cristiana nata nel grembo di Comunione e Liberazione, fondata da monsignor Luigi Giussani.

I Memores Domini sono una forma di esperienza di vita cristiana nata nel grembo di Comunione e Liberazione, fondata da monsignor Luigi Giussani. – Archivio Avvenire/Olympia

Lo scorso 4 dicembre in un hotel di Lazise, sulla sponda veronese del Lago di Garda, 52 tra giovani donne e uomini hanno emesso la professione che segna la loro incorporazione definitiva ai Memores Domini, l’associazione che riunisce laici di Comunione e Liberazione chiamati a vivere il proprio lavoro come «luogo della memoria di Cristo», a praticare i consigli evangelici di obbedienza, povertà e verginità e a farlo abitando insieme, in piccole comunità.

Questo rito che da tradizione avviene nel corso del ritiro spirituale di inizio Avvento, per due anni non si è tenuto a causa della situazione interna all’associazione, con divisioni e tensioni che hanno portato dopo una serie di passaggi al suo “commissariamento”, lo scorso settembre, con la nomina da parte del Papa dell’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro quale suo delegato speciale con pieni poteri e del gesuita Gianfranco Ghirlanda quale assistente per le questioni canoniche.

I nuovi Memores Domini provenienti da 7 Paesi (40 dall’Italia, 4 dal Brasile, 3 dalla Spagna, 2 dall’Argentina, 1 rispettivamente da Colombia, Kazakistan, e Portogallo) hanno ricevuto un messaggio speciale del Papa, consegnato a Santoro, che suona come un incoraggiamento in una delicata fase di transizione.

«Saluto tutti i membri dell’Associazione e soprattutto voi, cari giovani, che vi accingete a compiere un passo così importante» scrive Francesco all’inizio della sua missiva, disponibile sul sito ufficiale di Cl, «so che da lungo tempo attendete questo evento, che giunge ancor più desiderato dopo il travaglio vissuto dall’Associazione negli ultimi anni». «Don Giussani amava dire che con la forma stessa della vostra vita gridate a tutti che Cristo è l’unico per cui valga la pena di vivere – scrive sempre il Papa – la professione perciò rafforza la vostra presenza missionaria nelle realtà ordinarie della vita, nei diversi ambiti di lavoro e della società, nelle periferie esistenziali delle città e dei tanti Paesi da cui provenite. Siete laici e missionari, in perfetta linea con il mandato evangelizzatore proveniente dal Battesimo».

«Come ho avuto modo di manifestare in varie occasioni – continua il Pontefice – nutro grande stima per il carisma dei Memores Domini e sono vivamente grato allo Spirito Santo che lo ha suscitato». Così «in queste circostanze, cari giovani, la vostra professione assume un significato particolare: è segno di predilezione per voi da parte del Signore, ma anche espressione della vostra rinnovata fiducia nei confronti della Chiesa, che accoglie e accompagna il vostro carisma perché, docile allo Spirito e obbediente alla sua Sposa, porti frutti di apostolato e di santità nel mondo. Possiate dunque riconoscere e promuovere quell’unità concorde che, sola, rende bella e feconda la testimonianza».

Lunedì 22 febbraio 2016 alle ore 18,30, nella Basilica della Ghiara a Reggio Emilia, verrà celebrata una Santa Messa in ricordo di Don Luigi Giussani

Lunedì 22 febbraio 2016 alle ore 18,30, nella Basilica della Ghiara a Reggio Emilia, verrà celebrata una Santa Messa in ricordo di Don Luigi Giussani, nell’undicesimo anniversario della chiamata al cielo (22 febbraio 2005).

La celebrazione sarà presieduta dal Vescovo di Reggio Emilia, S.E. Mons. Massimo Camisasca, la cui vocazione al sacerdozio è fiorita anche grazie all’incontro con il sacerdote milanese, fondatore del Movimento di Comunione e Liberazione.

Appassionato di Cristo, Don Luigi Giussani è uno dei principali protagonisti del cattolicesimo contemporaneo; instancabile educatore ha guidato alla fede decine di migliaia di giovani. Anche Papa Francesco in Piazza San Pietro il 7 marzo dello scorso anno, in occasione dell’Udienza con il Movimento di Comunione e Liberazione, ha ricordato: “il bene che quest’uomo ha fatto a me e alla mia vita sacerdotale, attraverso la lettura dei suoi libri e dei suoi articoli (…) il suo pensiero è profondamente umano e giunge fino al più intimo dell’anelito dell’uomo”.

invito

 

Intanto per offrire a tutti un’occasione di incontro con il carisma del Don Giuss, sabato 20 febbraio a partire dalle ore 15,30, in Piazza Prampolini a Reggio Emilia verrà allestita la mostra “Dalla mia vita alla vostra” dedicata alla testimonianza di fede del sacerdote milanese. Verrà anche diffuso l’ultimo numero della rivista Tracce che contiene in allegato un DVD con una meditazione, “Riconoscere Cristo”, tenuta da Don Luigi Giussani agli universitari di Comunione e Liberazione il 10 dicembre 1994. Nel DVD, attraverso la propria esperienza, con parole appassionate e commoventi, Don Luigi Giussani propone tutta la profonda bellezza dell’esperienza cristiana.

Negli stessi giorni, tra il 20 e il 22 febbraio, in centinaia di altre città dell’Italia e del mondo, vi saranno Sante Messe presiedute da cardinali e vescovi in memoria di Don Luigi Giussani. Il Movimento di Comunione e Liberazione, infatti, è oggi presente in più di ottanta nazioni con opere di carità e solidarietà.

Questa l’intenzione che sarà letta in ogni celebrazione nei diversi continenti:

«Chiediamo al Signore la grazia, per tutto il Movimento e per ciascuno di noi, di vivere con verità, fiducia, intensità e operosità questo Anno giubilare della Misericordia, che, come sempre ci ha insegnato e testimoniato don Giussani, “resta l’ultima parola anche su tutte le brutte possibilità della storia” e che “sola permette il cammino di un popolo, perché solo in essa si può generare”. Pieni di gratitudine verso papa Francesco che ha compreso quanto siamo bisognosi, domandiamo che lo sguardo di amore di Cristo risorto ci raggiunga anche oggi».

fonte: laliberta.info