«Diario di una perpetua di campagna»: ritratto di una “parrocchia possibile”

C’è tutto quello che serve per una lettura estiva fresca e piacevole nel «Diario di una perpetua di campagna» di don Diego Goso, fresco di stampa per le Edizioni San Paolo (192 pagine, 16 euro). In realtà dentro a queste pagine c’è molto di più, c’è un’intera visione di Chiesa, un viaggio schietto e concreto attraverso le pieghe della vita ordinaria delle nostre parrocchie e c’è forse anche la ‘formula’ da cui la Chiesa italiana dovrebbe ripartire in questo tempo in cui si sta cercando di dare forma a un futuro tutto nuovo.

Scorrono via veloci i 45 capitoli del libro di don Goso, incaricato dell’Ufficio per la comunicazioni sociali della diocesi di Ventimiglia-Sanremo e autore di diversi saggi dedicati alla vita pastorale e ai temi della fede sempre trattati con il giusto distacco e l’ironia che aiuta a comprendere meglio le soluzioni comprese quelle relative alle questioni più importanti. Ma anche se il «Diario» della perpetua (sottotitolo: «Una vita con i preti e… ci crede ancora») mantiene il tono allegro e leggero del racconto scanzonato, tra quelle pagine si scorge tutta la ricchezza e la profondità del cammino quotidiano della comunità cristiana al giorno d’oggi. Un ritratto vivido come quello a suo tempo offerto dal famoso «Diario di un curato di campagna» di Bernanos. Mentre «Prete Anziano», don Alessandro, consegna la parrocchia a «Prete Giovane», don Marco, lo sguardo sempre saggio – nonostante la dichiarata «ignoranza» – della perpetua accompagna il lettore in un viaggio dentro ai cuori dei parrocchiani, con tutte le loro aspettative e le loro debolezze. Così se anche la maggior parte delle volte si conclude il capitolo con un sorriso, non mancano i momenti emotivamente ‘forti’ e i passaggi che spingono alla meditazione seria anche sul tempo di pandemia che stiamo vivendo: perché la Chiesa, attraverso le parrocchie, vive accanto alle persone e ne condivide gioie, speranze, progetti ma anche paure, sofferenze e lutti. Il libro si sostiene sul rapporto profondo e amorevole, ma delicato, rispettoso, a volte irriverente ma sempre pieno di gioia, tra la perpetua, voce narrante che porta in dote i suoi tanti anni di onorato servizio, e il parroco, Prete Giovane: il loro «the delle 17» diventa così occasione per un confronto aperto e intimo sulla vita della comunità, riflesso del cammino dell’intera Chiesa.

«Quella che qui si racconta in prima persona, nel suo diario quotidiano», nota don Goso nell’introduzione, non ha problemi a farsi chiamare «Perpetua» – nome che oggi si cerca di evitare, a causa dei suoi riferimenti letterari e culturali d’altri tempi. Anzi, prosegue il sacerdote: Perpetua è una «donna felice del proprio servizio al parroco, e davvero “Perpetua”, ossia sempre presente, sempre disponibile, senza orari, senza preconcetti a cui far sottostare il suo lavoro per i sacerdoti». E il diario («fittizio, anche se tutti i personaggi sono realissimi», scrive l’autore) è anche «un omaggio alla figura del sacerdote e a quella della sua “custode”». A un primo sguardo il tutto potrebbe sembrare un inno ai tempi che furono, ma in realtà il libro di don Goso mette al centro l’unica formula efficace per far ripartire le nostre comunità in questo tempo difficile: la qualità delle relazioni, la costruzione di una casa comune dove si sta bene insieme. «Se queste pagine dovessero far nascere in qualche anima il desiderio di servire la Chiesa come la loro protagonista qui ci insegna con semplicità, umorismo e un pizzico di pepe – conclude don Goso –, allora è valsa la fatica di scriverle».

© RIPRODUZIONE RISERVATA Nelle pagine di don Diego Goso il racconto tra il serio e l’irriverente della vita delle nostre comunità. E la formula per far ripartire la pastorale tra la gente

La copertina del libro di don Diego Goso, «Diario di una perpetua di campagna», Edizioni San Paolo, 192 pagine, 16 euro