PACE Dialogo interreligioso: alla comunità monastica di Deir Mar Musa a Cori una giornata sulla figura di Maria tra cristianesimo e islam

agensir

“Con Maria, vivere insieme in pace”: è il tema di un incontro per l’amicizia tra islam e cristianesimo in programma oggi dalle 14,45 nel monastero di San Salvatore a Cori (Lt). L’iniziativa è promossa dalla comunità monastica di Deir Mar Musa, fondata in Siria da padre Paolo Dall’Oglio e che ha il proprio studentato a Cori, e dall’associazione Amici di Deir Mar Musa. “La Vergine Maria, madre di Gesù, è un ponte d’incontro tra cristiani e musulmani – spiegano gli organizzatori –. L’incontro nel mese mariano incrocia due eventi: la festa islamo-cristiana ‘Insieme a Maria’ e la seconda Giornata internazionale del vivere insieme in pace Attorno a lei, Sayyidatnā Maryam, Nostra Signora, e nel rispetto dell’identità di ciascuno, vogliamo riunirci per vivere un momento di fraternità”. Sono previsti interventi di rappresentanti delle due fedi e di esperti e persone legate alla sensibilità mariana. Tra questi: i teologi musulmani Shahrzad Houshmand e Adnane Mokrani, padre Jacques Mourad di Deir Mar Musa, Paola Di Martino del Masci di Roma, la storica Nassima Bougherara, Federico Baiocco dell’Unitalsi, Ambrogio Bongiovanni del Magis, la scrittrice italo-siriana Asmae Dachan e la filosofa musulmana Tehseen Nisar Hussain. “Condivideremo una giornata di preghiere, canti e testimonianze, per conoscere meglio le nostre diverse tradizioni religiose, per arricchirci di ciò che di bello e di buono gli altri ci offrono, per coltivare pensieri di inclusione e di reciproca stima” concludono i promotori.

La sfida del dialogo interreligioso: esperti a confronto a Bologna

Istituzioni civili, rappresentanze religiose, organizzazioni internazionali si ritrovano a Bologna fino all’ 8 marzo per rispondere alla sfida dei nostri tempi, il dialogo interreligioso

Gabriella Ceraso- Città del Vaticano

Dieci sessioni di lavoro e oltre duecento workshop dedicati al dialogo interreligioso declinato nei campi dell’arte, della morale, del sociale e della giurisprudenza per rispondere alla più grande sfida dei nostri tempi : è quanto si sta svolgendo a Bologna nell’ambito della prima Conferenza annuale organizzata dall’ European Academy of Religion, in corso fino all’8 marzo.

Ad aprire la sessione inaugurale, Salvatore Martinez, presidente della Fondazione Vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth”.

La grande sfida del dialogo interreligioso

“E’ un’esigenza dei tempi, il dialogo, non è una sorta di concessione, è una risposta compiuta ad una esigenza di giustizia che c’è nel cuore della gente”. Così Martinez spiegando i contenuti dei lavori di questi giorni a Bologna. “La discriminazione religiosa”, afferma, “sta crescendo come  frutto dell’ignoranza e dell’indifferenza che fa il paio col razzismo, la xenofobia e il bullismo religioso che si riscontra nelle scuole”. Il pluralismo religioso, dice, si sforza di comprendere la complessità in atto, evitando ovviamente l’uniformità: un’ “accademia, un luogo in cui è possibile vedere le interazioni tra le varie componenti della grande sfida del dialogo interreligioso, mi sembra un segno dei tempi e una grande opportunità per eleborare modelli culturali, disciplinari e legislativi di cui si avverte un forte bisogno”.

Le discriminazioni religiose in Europa

“Non c’è dubbio che anche in Europa ci sono discriminazioni dei cristiani e non solo”: anche di questo si parla a Bologna. “Il tema” , spiega Martinez, “esiste e lo si deve dire: se si discrimina in nome della fede si è i peggiori nemici del destino di pace dei popoli, delle famiglie e delle generazioni future”. Bisogna affermare con sincerità, continua, ” che la libertà religiosa è il cuore dei diritti umani come si legge nella Dichiarazione universale, e non può essere subordinata ad altre forme di diritti, pensiamo soprattutto all’agenda dei diritti individuali che sta sottomettendo in  Europa l’agenda dei diritti umani. E’ bene che si dica che se si vogliono stabilizzare le comunità religiose bisogna stabilizzare i diritti umani”.

Politica e religione

I giorni di confronto a Bologna serviranno anche a mettere a fuoco nuovamente il contributo delle religioni alla pace, in collaborazione con il mondo politico. ” Si tratta” dice Martinez, ” di due realtà che devono rimanere distinte ma che devono tornare a dialogare su alcuni temi. L’urgenza è evitare che si influenzino a vicenda negativamente, come nel caso della politicizzazione delle religioni, un vero “cancro” che lede anche la fiducia delle nuove generazioni.