Coronavirus: il mondo. Delta, dubbi sull’efficacia del vaccino E si teme già una «ondata d’autunno»

Avvenire

Secondo la Johns Hopkins University, i morti causati nel mondo dal coronavirus hanno quasi raggiunto quota 4 milioni (per l’esattezza, 3,983). Un bilancio pesante che Reuters, elaborando fonti non governative, aveva registrato già tre settimane fa quando la cosiddetta variante Delta, identificata per la prima volta in India, aveva da poco cominciato a diffondersi in Europa.

La conta dei decessi e delle infezioni (184 milioni a livello globale) procede parallela a quella dei vaccini somministrati dai singoli governi, farmaci immunizzanti a vettore virale o a mRna che la comunità scientifica considera efficaci contro le varianti. Secondo una ricerca condotta in Israele, il vaccino Pfizer- BioNTech sarebbe meno efficace del 30% contro la variante Delta, al momento causa del 90% dei nuovi contagi nello Stato ebraico. Più precisamente, la validità del farmaco contro questa mutazione estremamente contagiosa sarebbe scesa in un mese dal 94,3% al 64%. Lo studio conferma tuttavia che l’immunizzazione funziona nel prevenire che l’infezione degeneri in patologie talmente gravi da rendere necessaria l’ospedalizzazione.

L’andamento dei contagi causati in Europa dal ceppo indiano del Covid-19 preoccupa ma non scoraggia la Commissione Europea: «Non possiamo adagiarci sugli allori», ha sottolineato ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ribadendo che «avremo dosi sufficienti per vaccinare il 70% della popolazione europea entro il mese di luglio». ( A. Nap.)

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